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domenica 23 gennaio 2011

Pensieri in una stanza d'albergo

 PENSIERI IN UNA STANZA D'ALBERGO 

Autrice: Melina
Categoria: Tiziano Ferro
Completa
Raiting: Verde

Ripenserai agli angeli
al caffè caldo svegliandoti
mentre passa distratta la notizia di noi due.
Dicono che mi servirà, se non uccide fortifica
mentre passa distratta la tua voce alla TV,
tra la radio e il telefono risuonerà il tuo addio...

Ed ecco che, per l'ennesima volta, sono ancora solo. Amo il mio lavoro, ma sono lontano da casa, dalla mia famiglia, non ho nessuno con me. L'unico che mi fa compagnia è questo diario, lui è l'unico di cui mi fido davvero, mi ascolta pazientemente e so che non dirà mai a nessuno quello che gli confido.
Il mio respiro echeggia in questa stanza d'albergo, lussuosa, sì, ma fredda. Fredda e spoglia.
Vorrei che qui con me ci fosse qualcuno in grado di consolarmi, qualcuno che, a differenza del mio fidato amico di carta, non solo ascoltasse, ma mi desse il suo parere e, perché no, qualche consiglio. Forse sto solo immaginando di aver perso qualcuno, oppure qualcosa, o forse quello che si è perso sono solo io.

Di sere nere
che non c'è tempo
non c'è spazio
e mai nessuno capirà
puoi rimanere,
perché fa male, male
male da morire
senza te...

Ormai la solitudine me la sono fatta amica, dopo tanti anni di convivenza diciamo che sono abituato a starmene solo. Posso anche dire che sono più rare per me le volte in cui sono in compagnia degli amici - se così posso ancora definirli - di quelle in cui sono chiuso o nella stanza d'albergo di turno, oppure nella mia casa in Messico o in Inghilterra.
Esatto, ormai non so più se sono miei amici, tranne due o tre, oppure sono io che, a causa del mio lavoro, sono pessimo per questo ruolo?
Pensavo che vomitare tutti i miei drammi su queste pagine mi avrebbe aiutato a risolvere questi casini... Invece scopro che le domande e le risposte sono inversamente proporzionali: più i quesiti aumentano, più le soluzioni diminuiscono...

Ripenserei che non sei qua,
ma mi distrae la pubblicità
tra gli orari ed il traffico, lavoro e tu ci sei,
tra il balcone e il citofono ti dedico i miei guai...

E come sempre torno alla realtà con un brusco salto. Tu non ci sei, non ci sei mai stata nel mio mondo, hai sempre vissuto nella mia mente. Sei la mia ancora, la mia speranza, quella luce in fondo al tunnel che mi spinge a dare il meglio di me. Vorrei che esistessi da qualche parte. Il mondo è pieno di gente, sono sicuro che prima o poi incontrerò una persona, se non identica a te, perché è impossibile, almeno che ti somigli, anche vagamente. Sarebbe un sogno.
Forse quello di cui avrei bisogno sarebbe semplicemente un angelo... Sì, un angelo custode. Voglio protezione, voglio sapere di essere protetto, di essere importante per qualcuno. Vorrei qualcuno che mi sapesse ascoltare, ma poi avrei il rimorso di gettare su di lui, o lei, tutti i miei fallimenti, tutti i miei dubbi, i miei errori.

Di sere nere
che non c'è tempo
non c'è spazio
e mai nessuno capirà
puoi rimanere,
perché fa male, male
male da morire
senza te.
Ho combattuto il silenzio parlandogli addosso,
levigato la tua assenza solo con le mie braccia
e più mi vorrai e meno mi vedrai
e meno mi vorrai e più sarò con te...
e più mi vorrai e meno mi vedrai
e meno mi vorrai e più sarò con te,
e più sarò con te, con te, con te,
lo giuro...

Ho smesso un attimo di scrivere e, se prima il silenzio era coperto dal rumore della penna sul foglio, adesso sento solo il battito del mio cuore, troppo basso, però, per illudermi che io non sia solo. Mi siedo sul letto e lancio un'occhiata fugace alla finestra. Ora sono a Londra, fuori è buio e non ho voglia di uscire. Mi manca casa, mi mancano quei pochi amici che mi sono rimasti. A volte penso di essere stato troppo egoista ad inseguire questo mio sogno. Vedo i miei pochissime volte e Flavio soffre parecchio per questa situazione. Gli manco, e io ho tantissima nostalgia di lui. Lui è quello che mi manca più di tutti, il mio piccolo fratellino.
Ed ecco che di nuovo quella dannata fame si fa risentire. Non posso, non posso e non devo mangiare!
Ho faticato tanto per perdere tutti quei chili, e ad essere sincero io non sono soddisfatto nemmeno così. Sì, sono magro, ma non c'è paragone a come quando ero più piccolo...

Di sere nere
che non c'è tempo
non c'è spazio
e mai nessuno capirà
puoi rimanere,
perché fa male, male
male da morire
senza te, senza te,
senza te...
Senza... Te...

Direi che per questa sera può bastare, ho già riempito due pagine del mio fidato diario. Ha iniziato a piovere. Ecco una cosa che mi piace! Stare in casa al caldo mentre fuori piove e fa freddo! Quindi buonanotte diario, buonanotte mamma, papà, Flavio. Buonanotte Messico, buonanotte Inghilterra.
Buonanotte Mondo.

Tiziano Ferro

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