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Benvenuti nel Blog di Melina e Giada ^^
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2) Nei commenti cercate di essere gentili, se l'autore ha fatto degli errori e volete correggerlo, fatelo, ma con garbo
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Detto ciò, non dimenticate la 6° ma non meno importante regola! DIVERTITEVI!!! :D

venerdì 4 novembre 2011

C'è sempre una speranza (13)

C'è sempre una speranza
Vegeta e Kurt, due spietati soldati delle S.S., le Schutzstaffel, all'arrivo del treno al campo di sterminio, conducono, insieme ai loro comilitoni, gli ebrei all'interno del lager.
Rischiando ogni giorno la morte, una Judea riuscirà a rompere il ghiaccio nel cuore del crudele soldato. Riusciranno a scappare da Auschwitz? Si salveranno? Non vi resta che leggere.
Storia scritta con Stellina86
[ Autore: vegeta4e ] [ Rating: Arancione ] [ Genere: Guerra, Romantico, Storico ] [ Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta ] [ Note: AU ]

C'È SEMPRE UNA SPERANZA

6 settembre 1944 - Praga - Repubblica Ceca


“ Aprite!! “ urla il tizio dietro la porta. Io vado ad aprire ed entra un uomo tarchiato sulla cinquantina; il viso rubizzo e due occhi scuri e furibondi.

“ Ebrei!! Ebrei!! Lo sapevo!! Qui ebrei non ne voglio!! “ non so che dire

“ Immediatamente fuori!! “

“ Senta, possiamo pagare il doppio! Ci serve la stanza solo per una notte! Il mio amico è ferito! “

“ Non voglio ebrei!! “

“ Io e lui siamo ariani!! “

“ Ma aiutate due ebrei!! Fuori dalla mia locanda o chiamo la Gestapo!! “ urla. Io lo spingo contro il muro tappandogli la bocca

“ No! “
Lui si dibatte furiosamente nel vano tentativo di liberarsi, premo il braccio sulla sua gola. Egli mi graffia il volto. Gli dò un pugno nello stomaco facendolo piegare in avanti per il dolore. L’uomo inizia ad assumere un colorito bluastro, quando si accascia al suolo privo di vita. Con ancora il fiatone mi allontano. Non avevo scelta! O lui o noi

“ Dobbiamo andarcene da qui! “ mi avvicino al letto sollevo Kurt, usciamo di corsa e corriamo in strada. In periferia troviamo un'altra locanda, spiego la situazione alla ragazza dietro il banco sperando in uno sconto. Ci fa pagare la metà prezzo e dopo averci consegnato la chiave di una stanza per quattro, saliamo su per le scale. Metto Kurt sul primo letto appena entro

“ Ti fai i muscoli a furia di portarmi in spalla, amico “ mi sorride debolmente

“ Non sei poi così pesante “

“ Come se non ti bastasse scappare. Devi anche trasportarmi come un sacco “

“ Non sentirti in colpa “

“ E come faccio? Sto rallentando i ritmi del gruppo, se non fossi stato colpito a quest'ora saremmo già lontani da Praga “

“ È impossibile evitare un proiettile, in più eravamo di schiena. Si tratta solo di fortuna “

“ Allora la mia dose di fortuna l'ho già finita la notte della fuga, mi è andata bene solo prima “

“ Io invece direi il contrario. Ti è andata bene anche ora, se ti fosse andata male a quest'ora non staresti qui a lamentarti “

“ Già... “

“ Adesso dobbiamo riposarci, tu soprattutto. Prima ti guarisce la gamba prima potremo accelerare il passo “

“ Non avere fretta. È una brutta ferita, non deve assolutamente sforzare la gamba, il proiettile era quasi a contatto con l'osso “ dice Bulma

“ Ho detto che accelereremo il passo, nel frattempo lo porterò io “ vado alla finestra e chiudo le tende in modo che nessuno possa vederci, poi mi sdraio su un letto dopo essermi tolto gli stivali. Bulma e il marmocchio si addormentano in fretta, mentre io e Kurt non riusciamo a chiudere occhio

“ ... Vegeta... “ dice nel silenzio

“ Dimmi “

“ ... No, nulla ... “

“ Che c'è? “ insisto

“ Niente... Davvero... “

“ ... Mah... “ passiamo nella locanda anche la notte e la mattina successiva disinfettiamo di nuovo la ferita di Kurt

“ Incredibile! È molto migliorata rispetto a ieri! Ero convinta che fossero necessari i punti, ma se continui così si cicatrizzerà in fretta! “ gli sorride Bulma. Lui abbassa lo sguardo imbarazzato. Lei gli mette altro disinfettante e cambia la fasciatura

“ Prova a camminare “ lui si alza facendo qualche passo

“ Wow! Riesco a camminare! “

“ Beh sì, non puoi ovviamente correre, ma puoi farcela benissimo da solo “ sorride lei

“ Grazie amico! Se non fosse stato per te ora sarei sotterrato al campo. Mi avrebbero fucilato davanti a tutto l'esercito “ mi sorride mettendomi un braccio intorno alle spalle

“ Non devi ringraziarmi, sei il fratello che non ho avuto “ ricambio il sorriso

“ Beh, che stiamo aspettando? Andiamo! Voglio arrivare in Svizzera! “ esclama lui

“ C'è un vecchio amico di mio padre lì, sono più che sicuro che ci aiuterà! Ha molte case e aiuta quelli contro il regime, un alloggio per noi lo troverà di sicuro “

“ Questa sì che si chiama fortuna! “ esclama lui. Usciamo dalla locanda tornando nel bosco dove eravamo prima di essere attaccati. Camminiamo per circa tre ore, quando un'altra macchina ci raggiunge da dietro. Temendo che siano ancora i nostri ormai ex comilitoni mi volto di scatto

“ No! Ancora loro!! “ dico allarmato

“ No aspetta! Ci sta salutando! Quello è Goku, l'italiano! “ sorride Bulma. La macchina ci raggiunge dopo pochi secondi

“ Presto salite! Ci sono i nazisti!! “

“ Cosa?! “ dico

“ Muovetevi!! “ saliamo di corsa. Il marmocchio va avanti, mentre io, Kurt e Bulma sul sedile posteriore, con Kurt al centro e io alla sua destra. Dalla curva, distante più o meno una trentina di metri da noi, spuntano due jeep, con a bordo cinque soldati ciascuna. Iniziano a spararci contro, così prendo la pistola, rispondendo agli attacchi. Colpisco in pieno il soldato seduto accanto all'autista della prima auto. Il partigiano guida andando a destra e a manca per non essere colpito, mentre io continuo a sparare. Di colpo curviamo a destra

“ REGGETEVI!! “ urla l'italiano Continuo a sparare cercando di non sprecare troppe munizioni. Ne colpisco un altro in piena fronte, l‘uomo viene sbalzato dall‘auto e cade all‘indietro sul terreno, quando Kurt si gira per vedere la situazione un colpo parte.
Lui si scosta bruscamente verso sinistra, si posiziona davanti a Bulma facendole da scudo con il proprio corpo.
Un colpo, uno solo, per farmi cadere il mondo addosso. Con la coda dell'occhio vedo il petto di Kurt macchiarsi di rosso. Lo vedo fare una smorfia, i suoi denti si tingono di rosso. Rivoli di sangue gli colano sul mento fino al collo. Sparo all'autista della jeep, il cui corpo si accascia sul volante.
Sterza di scatto, andando a sbattere contro il tronco di un albero, tagliando la strada all'altra auto. Lascio cadere la pistola sul sedile, girando il mio amico verso di me. Gli faccio appoggiare la schiena allo schienale, prendendogli poi il viso tra le mani. È pallido e mi fissa con occhi quasi spenti

“ ... Kurt... Mi senti? “ fa per parlare, ma nell'intento di aprire bocca sputa un fiotto di sangue, macchiandomi la giacca

“ Non ti sforzare... Adesso andiamo all'ospedale... Cerca di resistere... “ non connetto più. Non può finire così. Con uno scatto mi afferra per il bavero della giacca e con voce ormai rauca sussurra

“ ... Giura... Che arriverai in... Svizzera... “

“ Arriveremo in Svizzera! Non parlare! “

“ ... Forse ora... Non rallenterò più il passo... “

“ Non dirlo nemmeno per scherzo!! E ora non parlare!! Tu vivrai, hai capito?! Non puoi morire!! Non puoi!!! “ inizio a vedere sfocato, gli occhi mi pungono. Lui mi sorride

“ ... Sono felice di averti conosciuto... Sei un ottimo amico... “

“ Ma che stai dicendo... “ la presa sulla mia giacca si allenta

“ ...Addio Veg... “ le mani lasciano del tutto la presa e ricadono inerti

“ NO!! “ vedo i suoi occhi velarsi e roteare all'indietro. La testa diventa pesante e si inclina verso sinistra.
E’ morto.
Kurt è morto. Gli abbasso le palpebre. Non capisco più nulla, sento solo scendere lacrime lungo le guance. Il tempo si ferma, non sento nemmeno i rumori che mi circondano. Vedo lei guardare mestamente Kurt, per poi voltare il capo ad occhi chiusi. Non so per quanto tempo rimango così, a fissarlo nella speranza che riprenda conoscenza, so solo che improvvisamente mi sento posseduto da un'ira incontenibile, tale da farmi quasi esplodere.
Apro la giacca di Kurt, afferro munizioni e le due pistole. Carico le armi il più rapidamente possibile, sotto lo sguardo interdetto di Bulma

“ Che stai facendo? “ mi chiede. Non rispondo, e dopo aver caricato le armi, salto fuori dall'auto in corsa. Riesco ad atterrare in piedi, dopo di che inizio a correre, verso le auto tedesche, che ormai sono fuori il nostro campo visivo

“ NO!! DOVE VAI!! “ urla Bulma. L'auto inchioda e l'italiano scende per corrermi dietro

“ ASPETTA!! TORNA INDIETRO!! “ mi urla. Io non lo ascolto. So chi è stato a sparare a Kurt, gliela farò pagare molto cara!

“ FERMATI!! “ continua ad urlare il partigiano. Accelero il passo fuori di me, quando lui mi prende da dietro

“ MOLLAMI!! LO HANNO UCCISO!! LI AMMAZZO TUTTI, PAROLA MIA!!! “

“ NON FARE PAZZIE!! SONO IN OTTO CONTRO DUE!!! LORO FARANNO FUORI NOI!! “

“ NESSUNO TI HA CHIESTO DI VENIRE! “

“ NON POSSO LASCIARTI ANDARE DA SOLO! “

“ ME LA SO CAVARE BENISSIMO SENZA IL TUO AIUTO!! “ con uno strattone mi libero, riprendendo a correre. Svolto l'ultima curva trovandomi davanti alle jeep, con i soldati intenti a riparare i danni. Appena li vedo inizio a sparare. Li colpisco tutti, che uno dopo l'altro cadono a terra esanimi. L'unico a cui non sparo è colui che ha ucciso Kurt: Franz. Mi guarda terrorizzato. Indietreggia guardandosi intorno, cercando una qualsiasi arma

“ Pagherai con la vita per aver ucciso Kurt... “ sibilo avanzando verso di lui

“ ... Non... Non era indirizzato a lui quel colpo... Ma all'ebrea... Non è colpa mia se si è messo in mezzo “

“ Tu hai sparato, tu muori “ continuo fuori di me

“ N-No... Ti prego io... “

“ STA ZITTO!!! “ gli sparo alla spalla che già avevo ferito al campo, lo colpisco poi alla gamba opposta. Lui grida per il dolore, cade a terra e io gli arrivo di fronte. Gli metto un piede sul petto, schiacciando più forte che posso. Mi inginocchio su di lui

“ Questo è per aver tentato di mettermi nei casini al campo “ gli tiro una ginocchiata sotto la cintura, facendolo urlare dal dolore

“ E questo è per aver ucciso il mio migliore amico!!! “ lo colpisco ripetutamente e con tutta la mia forza. Lui urla e si dibatte, mi supplica di smettere, ma io continuo a picchiarlo finche non è quasi privo di sensi. Mi alzo prendo la pistola, dopo di che inizio a sparargli addosso. Non m'importa se spreco colpi, voglio farlo soffrire, deve pagare per quello che ha fatto. Controllo le munizioni: solo una, così gli sparo alla fronte. Noto che per terra c'è un coltellino, lo prendo, levo a Franz la giacca e la maglia, lasciandolo a petto nudo. Prendo il coltello e incido sulla carne "Arbeit Macht Frei” sperando che il corpo arrivi dritto al suo caro zietto. Finita la mia opera mi alzo, notando solo ora che l'italiano mi fissa. Deve aver assistito a tutta la scena. Prendo le armi e le munizioni a tutti i soldati e torno sui miei passi, dirigendomi verso la jeep. L'italiano mi segue, ma quando arriviamo all'auto nè Bulma nè il marmocchio sono a bordo. Anche Kurt è sparito

“ Bulma!! Shulim!! Dove siete? “ li chiama lui. Inizio ad addentrarmi nel bosco, lasciando il sentiero. Lui mi segue senza aggiungere altro, quando vedo lei inginocchiata che mi da le spalle. Non capendo mi avvicino, e noto un piccolo ammasso di terra con sopra dei fiori. Mi fermo a qualche metro di distanza fissando con aria spenta la tomba del mio amico. Il marmocchio sbuca da dietro un tronco, e posa altri fiori su tutta la lunghezza della sepoltura. L'italiano resta indietro, sentendosi fuori luogo. Lei si alza venendomi incontro

“ ... Mi dispiace... So quanto tenevi a lui... “ non dico nulla e mi avvicino alla tomba. Mi lascio cadere in ginocchio. È tutta colpa mia, se non mi fossi innamorato di lei non saremmo dovuti scappare e lui non sarebbe morto. Mi scendono una, due, tre lacrime. Inizio a piangere come un moccioso, non avrei mai pensato di reagire così. Mi copro il viso con le mani e sento dei passi avvicinarsi a me. Lei mi si inginocchia accanto. Mi mette la mano su una spalla

“ Non fare così... “ cerca di consolarmi

“ ... Non piangere “ dice ancora. Mi asciugo il viso con la mano, scoprendo il volto. Lei mi guarda dispiaciuta, poi di slancio mi abbraccia. Mi stringe per consolarmi e io ricambio con un braccio

“ Non doveva rimetterci lui... Era bravo... Come te “ non dico nulla, mi limito a guardare il tumulo di terra davanti a me. Istintivamente porto una mano alla tasca, ed estraggo un sacchettino nero. Prendo un bastoncino con l'altra mano e lo infilzo piano nel tumulo, finche non si ferma, bloccato dal corpo sotto di esso. Poi lo tolgo piano, creando un piccolo canale. Dal sacchetto prendo un proiettile d'oro, lo infilo nel piccolo pertugio. Lo richiudo spostando lentamente la terra

“ Cos'era quello? “ Mi chiede lei guardandomi stupita

“ ... Un proiettile d'oro. Era di mio nonno, mi diceva sempre che era un portafortuna... “ spiego

“ ... Credo che in questo momento la fortuna serva a noi... “

“ ... Per quello che gli aspetta ne ha più bisogno lui. Se c'è davvero qualcosa dopo la morte avrà bisogno di aiuto “

“ Non mi perdonerò mai per quello che ho fatto “ dico ancora

“ Tu non hai colpe. È stato quel tedesco a sparare “

“ Se io non gli avessi detto niente di noi, a quest'ora ci sarei io al suo posto “

“ E come pensi che sarebbe stato vedendo il suo migliore amico con un proiettile in testa!? “

“ ... Come faccio adesso... Non ho più nessuno... Nessuno “

“ Non dire così, ci siamo io e Shulim “

“ È diverso! Lui era il fratello che non ho mai avuto, appena sono entrato nelle squadre dei tedeschi sono stato affidato a lui, era tutto per me. All'inizio mi ha aiutato in ogni cosa, era come un padre. Io non ho mai avuto una famiglia, sono sempre vissuto con i miei nonni e il primo esempio da seguire è stato lui. Avevo appena vent'anni quando l'ho conosciuto e ho sempre desiderato diventare come lui, era il mio modello... “ lei ascolta senza dire nulla

“ Ragazzi, dobbiamo andare “ annuncia l'italiano

“ Un momento, tra poco arriviamo “ risponde lei.


            … To be continued…

domenica 14 agosto 2011

C'è sempre una speranza (12)

Vegeta e Kurt, due spietati soldati delle S.S., le Schutzstaffel, all'arrivo del treno al campo di sterminio, conducono, insieme ai loro comilitoni, gli ebrei all'interno del lager.
Rischiando ogni giorno la morte, una Judea riuscirà a rompere il ghiaccio nel cuore del crudele soldato. Riusciranno a scappare da Auschwitz? Si salveranno? Non vi resta che leggere.
Storia scritta con Stellina86
 
Autore: vegeta4e 
Rating: Arancione 
Genere: Guerra, Romantico, Storico
Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: AU
Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball 


C'È SEMPRE UNA SPERANZA

6 settembre 1944 - Bucarest - Romania


Ormai siamo tutti pronti. Scendiamo al piano inferiore ed usciamo dalla locanda, e ci incamminiamo verso la stazione. Controlliamo ancora i treni in partenza

“ Tra venti minuti parte un treno per Praga, prenderemo quello “ dico

“ Vegeta! Sei un idiota! “ sbotta Kurt

“ Ma che vuoi?! “

“ Avevi detto che in caso ci avessero chiesto i biglietti avremmo detto che siamo delle SS. e che quindi potevamo permetterci di non pagare! Ma tu hai strappato i distintivi dalle divise! “

“ Rilassati, abbiamo i documenti, e poi non avremmo potuto dormire da nessuna parte se non l'avessi fatto “

“ Mah... Speriamo bene “ Andiamo a sederci sul muretto dai binari aspettando che arrivi il treno. Poco dopo sentiamo un fischio e una nuvola di fumo preannuncia l'arrivo del treno. Una volta fermo in stazione saliamo e fortunatamente troviamo quattro posti liberi. Il viaggio è monotono.

“ Com'è dormire con il marmocchio? “ chiedo a Kurt

“ Mah... Per fortuna sta fermo nel letto “

“ Tu invece russi! “ esclama il moccioso ridendo

“ Cosa?! Brutto lattante! Io non russo!! “ Bulma ride

“ Vegeta! Russo o no? “

“ Hmhmhm un po' sì “ mento

“ La verità! “

“ Hmhmhm no, non russi. Scherzavo “

“ Tsk! Sentito moccioso? Tu piuttosto! Com'è dormire con l'ebrea? “

“ Normale “

“ Ah sì? Dormito bene? “ sorride

“ Sì, e poi eravamo tutti stanchi, ci siamo addormentati subito, era anche tardi “

“ Hmhmhm certo. Chissà cos'erano quei rumori stanotte “ io e lei arrossiamo

“ Quali rumori? “ domanda incuriosito il marmocchio

“ Niente! “ si affretta a dire Bulma.
Passano molte ore e ormai è sera, così prendo la sacca e tiro fuori il pane, lo divido in parti più o meno uguali e lo porgo a Bulma, Kurt e al moccioso. Divido le porzioni in modo che possa bastare anche per i giorni a venire, dopo di che inizio a mangiare. Con il dondolio del treno dopo cena il marmocchio si addormenta, seguito poco dopo da Bulma. Dopo circa un'ora, vinto dalla stanchezza, chiudo gli occhi, ormai sfinito.
Il treno si ferma a Praga il mattino seguente verso le nove. Entriamo in un bar per fare colazione e dopo aver ordinato tre caffè, una tazza di latte per il marmocchio e quattro cornetti, ci sediamo ad un tavolo

“ Ah dannati treni! Ho le ossa rotte! “ si lamenta Kurt

“ Eeeh, che ci vuoi fare. L'età avanza “ commento con un sorriso sardonico sulle labbra

“ Sta un po' zitto! Ho solo trent'anni, non sono vecchio! “

“ Hmhmhm se per poche ore di treno ti fa male la schiena sei vecchio “

“ Tsk, se io sono vecchio tu sei uno stupido lattante “

“ Lattante a chi?! Vecchio bavoso! “

“ Taci o ti lavo la faccia con uno sputo! “

“ Ma che raffinato! Complimenti! “

“ Ho imparato tutto dal maestro, fatti un applauso! “ dice

“ Hmhmhm ti piacerebbe “ fa per ribattere quando una cameriera, dai capelli scuri e ricci e gli occhi castani, ci porta la colazione. Nell'appoggiare il vassoio sul tavolo si sporge troppo in avanti, accentuando la scollatura

“ Ecco a voi “ alza il viso, guarda Kurt e dopo avergli fatto un occhiolino, gira sui tacchi e se ne va

“ Wow! Abbiamo fatto colpo! “

“ Ma che dici! “ arrossisce

“ Si può sapere che aspetti? Va da lei! “

“ C-Cosa?! “

“ Muoviti! É carina! “

“ Non credo sia il momento... Stiamo scappando, non c'è tempo per queste cose “

“ E alzati da questa dannata sedia! “ gli pesto un piede costringendolo ad alzarsi

“ Aaah!! Cazzo che modi! “

“ Se non torni con qualche risultato ti faccio diventare nero di capelli “

“ Senti, se accettasse le mie avance come posso fare? Stiamo scappando! Vuoi farla venire con noi? “

“ Se accetta sì “

“ Davvero? “

“ Tu vai!! “

“ Ok, ok, mamma mia... “ s’incammina verso il bancone. Bulma sorride e io lo guardo dal tavolino. Lui si siede su uno sgabello e la chiama con un
cenno della mano. Lei si avvicina sorridendogli ed iniziano a parlare. Non capisco cosa dicono, quando vedo Kurt tornare. Si siede con aria trionfante

“ Beh? Com'è andata? “ chiedo curioso

“ Le ho chiesto se è libera e mi ha risposto di sì. Non le ho spiegato la situazione, le ho detto solo che siamo diretti in Svizzera... “

“ Arriva al punto! “

“ Beh... Ha detto che non può venire con noi perché deve lavorare, ha detto anche che appena potrò tornare lei sarà qui ad aspettarmi. Dovrò entrare
e chiedere di una certa Katia “

“ Hmhmhm i miei complimenti rubacuori! “ arrossisce

“ Beh ora non perdiamo tempo, dobbiamo rimetterci in cammino “ cambia immediatamente discorso evidentemente imbarazzato. Finiamo la colazione e Kurt va a pagare, vedendo così un'ultima volta la sua bella. Usciamo dal bar e camminando raggiungiamo la periferia della città, ritrovandoci ancora una volta circondati dal verde. Passa circa un'ora, quando sento dietro di noi un rombo di motore avvicinarsi sempre di più. Mi volto di scatto come tutti gli altri, temendo che siano i tedeschi. Una jeep viaggia a gran velocità verso di noi

“ Cazzo, correte!! “ urla Kurt. Iniziamo a correre per la foresta, ma l'auto è ovviamente molto più veloce di noi. Uno sparo. Non so cos'abbia colpito il proiettile, ma faccio appena in tempo a voltare indietro la testa, che vedo due jeep che ci inseguono

“ DA QUESTA PARTE!! “ urlo svoltando improvvisamente a destra, addentrandomi nel bosco. Qui gli alberi sono fitti, le macchine non passano. Sentiamo un rumore di freni, urla in tedesco, che tutti capiamo

“ Trovateli!! Prendete vivi i traditori e uccidete gli ebrei! “ dicono. Noi continuiamo a correre. Sento il loro fiato sul collo, siamo spacciati, lo so. Ancora spari. Mi sento le gambe paralizzate, rallento ma non di mia volontà. Un altro sparo e Kurt cade

“ NO!! “ senza nemmeno pensarci torno indietro per soccorrerlo

“ VOI ANDATE AVANTI! “ urlo a Bulma e il bambino, che intanto si sono fermati. Riprendono a correre spaventati, mentre i tedeschi si fanno sempre più vicini

“ Dove sei ferito?! Dimmelo!! “ dico a Kurt. Lui fa una smorfia di dolore

“ Alla... Alla gamba... Non... Non so se riuscirò a camminare... Va avanti, me la caverò... “

“ Non dire idiozie!! Sta zitto e dammi una mano! “ lo prendo per un braccio facendomelo passare intorno al collo. Lui spinge con l'altro braccio e la gamba sana sul terreno per aiutarmi e con un grande sforzo riesco a caricarmelo in spalla. Mi alzo e con un piccolo strattone lo assicuro per bene, tenendolo saldamente per le gambe. Riprendo a correre. Ovviamente sono più lento di prima, ma ugualmente continuo la mia corsa

“ Stai rallentando... Se cerchi di salvarmi prenderanno anche te, lasciami qui e scappa con lei e il marmocchio “

“ Scordatelo! Non ti lascerò mai! Ora sta zitto e reggiti “ rispondo. Lui aumenta la presa alla mia giacca, serro i denti e accelero. I tedeschi si avvicinano, quando Bulma mi chiama nascosta in una piccola grotta. Corro verso di lei, le passo Kurt che a malapena passa dall'entrata, e poi strisciando entro anche io. Aiutato dal moccioso, copro la piccola apertura con rami, foglie e legna. Sento il respiro affannato di Kurt, i passi affrettati dei tedeschi correre vicino all'entrata, i battiti accelerati del mio cuore. Passano molti minuti, poi il silenzio regna. Mi volto verso Kurt

“ Ti fa male? “

“ Sì... “ fa dolorante

“ Cos'ha? “ mi chiede Bulma

“ Gli hanno sparato alla gamba. Dobbiamo curarlo prima che faccia infezione o che perda troppo sangue “

“ Io sono un dottore, posso provare a curarlo quando usciamo da qui “

“ Sì, ma non abbiamo niente per curarlo “

“ Dobbiamo tornare in città allora “ mi avvicino all'entrata della grotta e guardo fuori. Nessuno. Aspettiamo ancora qualche minuto, poi sposto le frasche, uscendo. Porto Kurt fuori e dopo averlo fatto sdraiare, Bulma si avvicina, sollevandogli il pantalone.

“ ... Oh santo cielo... “ dice vedendo l'entità della ferita

“ Cos'ho?! Voglio vedere! È grave vero?! Cazzo! “ dice Kurt

“ Sta giù, non è grave, rilassati... “ lo tengo sdraiato guardando la ferita. È grave, invece. Il proiettile è ancora nella gamba, ci vorranno delle pinze per estrarlo

“ Mi servono delle pinze “ dice infatti lei

“ No! Le pinze no!! “ grida lui

“ Kurt! Deve togliere il proiettile! Mi dispiace, ma non le ho “

“ Dobbiamo tornare indietro allora. Prima disinfettiamo meglio è “ tira giù il pantalone a Kurt e io lo sollevo, caricandomelo ancora in spalla e riprendiamo a camminare verso la città. Dopo un’ora entriamo nella prima locanda che troviamo. Chiedo una stanza per poche ore, spiegando il motivo. Pago cinque marchi, dopo di che saliamo in stanza. Metto Kurt sul letto, poi vado in bagno, in cerca di qualcosa che possa servirmi. Apro l'ultimo sportello, trovando una cassetta del pronto soccorso. L'afferro, torno in camera, l'appoggio sul letto e la apro. Bulma prende delle pinze, si mette i guanti e gli solleva il pantalone

“ Tienilo “ mi dice. Stringo la mano di Kurt

“ Sentirai un po' male... “ dice lei. Lui strizza gli occhi e lei, con le pinze incide la carne martoriata, cercando di togliere il proiettile

“ AAAHH!! “ urla il mio amico

“ Sta fermo o non riesco a toglierlo! “ cerco di tenerlo fermo

“ Shulim non guardare! “ dice lei al marmocchio. Lui ci guarda impietrito e si gira

“ TI PREGO BASTA!! NON CE LA FACCIO!! “

“ KURT BASTA!! DEVE TOGLIERLO!! RESISTI! “

“ Vorrei vedere... Te al... Mio posto... “

“ Sei un tedesco!! Sopporta!! Se lo leva poi sarà tutto in discesa!! Fai uno sforzo!! “ lui annuisce deglutendo. Metto la mano libera sulla caviglia sinistra
per tenergli ferma la gamba, con l'altra continuo a tenergli la mano. Bulma rimette le pinze nella ferita

“ AAAHH!! “ mi stringe la mano con una forza sovrumana e serra i denti

“ Resisti... “ gli dico ricambiando la presa

“ L'ho tolto! “ esulta lei posando il proiettile in una ciotolina. Kurt ha il fiatone e con l'altra mano si asciuga la fronte. Lei gli pulisce la ferita con della
garza imbevuta d‘acqua

“ Resisti ancora un po', adesso metto il disinfettante “ prende un tubetto con dentro un liquido verde e lo versa sulla ferita. Fa subito reazione, infatti delle bollicine iniziano a disinfettare. Kurt serra i denti e Bulma versa altro liquido. Prende una benda impregnando anche essa di disinfettante e gliela lega attorno al polpaccio

“ Ecco fatto “ sorride. Kurt si mette seduto appoggiandosi sui gomiti e guarda la fasciatura

“ ... Grazie... “ dice

“ Figurati “ posa le cose nella cassetta per poi chiuderla

“ Va meglio? “ gli chiedo

“ Sì...Non sei male per essere un’ebrea “

“ Oh andiamo! Cominci ad essere monotono lo sai? “ sbuffa lei con un lieve sorriso. In quel momento sentiamo dei passi correre per le scale, poi qualcuno bussa insistentemente alla nostra porta, urlandoci di aprire.


            … To be continued…

lunedì 24 gennaio 2011

A mi edad


A mi edad

Sono un grande falso mentre fingo l'allegria,
sei il gran diffidente mentre fingi simpatia,
come un terremoto in un deserto che...
che crolla tutto ed io son morto e nessuno se n'è accorto.
Lo sanno tutti che in caso di pericolo si salva solo chi sa volare bene,
quindi se escludi gli aviatori, i falchi, nuvole, gli aerei, aquile e angeli, rimani te
ed io mi chiedo ora che farai,
che nessuno ti verrà a salvare,
complimenti per la vita da campione,
insulti per l'errore di un rigore.

Ormai è una vita che cerco di fingere di essere qualcuno che non sono.
Sono falso in tutto quello che faccio ormai.
La gente che mi sta attorno mi parla, mi sorride eppure io non riesco in alcun modo a condividere la loro stessa gioia... vorrei essere spontaneo e allegro come loro però... sfortunatamente non riesco a fare altro che mettermi una maschera. Come un attore indosso una maschera perfetta per la mia vita. Una maschera che mi sto imponendo da quando sono entrato in questo folle mondo.
Fingo l'allegria,la simpatia cercando di convincere se non me stesso almeno il mondo che mi circonda che sto bene. Tiziano sta bene! Tiziano Ride! Tiziano è felice!
La verità è però un'altra... sto morendo... sento come un terremoto che mi scuote dall'interno.
Sto morendo...soffro...sto male... mi illudo di poter vivere una vita che sia mia! Eppure il mondo non se ne accorge... lui continua ininterrottamente a muoversi...indifferente.
Essere libero di fare quello che voglio senza avere subito puntata addosso una telecamera. Non mi sembra un desiderio così impossibile da realizzare eppure... per quelli che come me vivono questa vita a metà sembra un illusione troppo lontana da raggiungere.
Vorrei essere come un uccello...come un aereo o perchè no... un angelo...e poter volare lontano da tutti e da tutto invece... rimango qui ad ascoltare critiche e insulti per ogni minimo errore

E mi sento come chi sa piangere ancora alla mia età
e ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia età
e vita mia che mi hai dato tanto,
amore, gioia, dolore, tutto,
ma grazie a chi sa sempre perdonare sulla porta alla mia età.

Ho una certa età ormai eppure è come se molte volte fossi un bambino... riesco ancora a commuovermi e piangere proprio come facevo da piccolo.
Molte volte di notte mi ritrovo a piangere della mia situazione e della mia incapacità di affrontare ciò che mi circonda.
E' curioso eppure penso che quelli siano gli unici momenti in cui sono quello che veramente vorrei essere: Un uomo comune che non si vergogna del giudizio della gente e che ha il coraggio di lasciarsi andare... piangere, ridere... essere ciò che è.
E' in quei rari momenti di sconforto, al contrario di quello che farebbero gli altri , io non maledico Dio bensì lo ringrazio perchè so che mi donerà la forza di andare avanti e perchè mi permette almeno nel dolore di essere ciò che sono.

Certo che facile non è mai stato,
osservavo la vita come la osserva un cieco,
perché ciò che è detto può far male,
però ciò che è scritto può ferire per morire

Non è mai stato facile vivere la mia vita!
Soprattutto se ci si ostina a essere ciechi... non guardando il mondo ma solo guardando i propri difetti.
L'ho sempre fatto.. un esempio palese è la mia omosessualità.
L'ho sempre vista come una colpa come un modo per ferirmi invece... era la parte più vera di me.
Ho passato una parte della mia vita a guardarmi allo specchio senza però riuscire a scorgere una sola parte positiva di me...colpito da una cecità che non mi permetteva neanche di vivere.

E mi sento come chi sa piangere ancora alla mia età
e ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia età
e vita mia che mi hai dato tanto,
amore, gioia, dolore, tutto,
ma grazie a chi sa sempre perdonare sulla porta alla mia età.


E che la vita ti riservi ciò che serve spero
E piangerai per cose brutte e cose belle spero
Senza rancore
E che le tue paure siano pure
L’allegria mancata poi diventi amore
Anche se è perché solamente il caos della retorica confonde i gesti e le parole e le modifica
è perché Dio mi ha suggerito che ti ho perdonato
E ciò che dice Lui l'ascoltato

Di notte alla mia età
Di notte alla mia età.

Nonostante tutto quello che mi è successo... cio che è stato
Non riesco ad odiare nè Dio nè la vita
E' stata dura ma non posso lamentarmi.
Infondo ho avuto tutto!
FAMA,AMORE,AMICIZIA,UNA FAMIGLIA AMOREVOLE...
Non posso non gioire di tutto ciò.
Non posso non perdonare i miei errori
Non posso non ringraziare chi in questi anni mi ha capito... seguito...ascoltato e amato.
Tutte quelle persone piccole ma per me grandi come giganti che mi hanno perdonato e soprattutto non mi hanno sbattuto la porta in faccia
E' per loro che ringrazio il cielo
E' per loro che perdono e sono perdonato
Questo perchè la vita è meravigliosa e io non voglio dimenticarmene mai




domenica 23 gennaio 2011

C'e sempre una speranza (11)

Vegeta e Kurt, due spietati soldati delle S.S., le Schutzstaffel, all'arrivo del treno al campo di sterminio, conducono, insieme ai loro comilitoni, gli ebrei all'interno del lager.
Rischiando ogni giorno la morte, una Judea riuscirà a rompere il ghiaccio nel cuore del crudele soldato. Riusciranno a scappare da Auschwitz? Si salveranno? Non vi resta che leggere.
Storia scritta con Stellina86
 
Autore: vegeta4e 
Rating: Arancione 
Genere: Guerra, Romantico, Storico
Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: AU
Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball 

Capitolo 11
 
5 settembre - Bucarest - Romania


Andiamo al bancone per prendere due stanze

“ Buonasera “ dico in inglese. La donna dietro al banco alza il viso

“ Buonasera. Desiderate? “ risponde nella medesima lingua

“ Vorremmo due stanze, sono libere? “ lei mi squadra senza rispondere alla mia domanda

“ Non vogliamo tedeschi nella nostra locanda. Per voi non ci sono stanze “ dice fissando la divisa

“ Noi siamo contro il regime “

“ Non si direbbe dalle vostre giacche “

“ Signora, le posso giurare che loro sono contro Hitler “ dice Bulma

“ I tedeschi non sono contro Hitler. Non se ne salva uno “ ribatte. Bulma si alza la manica sinistra della casacca, mostrando così il numero marchiato a fuoco nell'interno dell'avambraccio

“ Vede questo numero? È stato il mio nome per sei mesi dentro il campo. Io sono ebrea e loro hanno salvato me e questo bambino “ la donna la guarda e non dice nulla, indecisa se crederle o meno. Bulma continua

“ Lui mi ha portato del pane tutte le notti. C'erano delle strane selezioni al campo, non so cosa fossero, ma le persone scelte non le ho più riviste. Io non sono mai stata scelta perché lui si offriva di fare il turno, salvandomi ogni volta “ lei mi guarda “ E lui invece è il suo migliore amico. Sono sicura che all'inizio non sia stato molto contento di sapere che mi avrebbe salvata, ma l'ha subito appoggiato, offrendosi anche lui per la selezione. Se non fosse per loro non sarei qui in questo momento. Siamo scappati dal campo e loro due stanno rischiando grosso, se ci trovano i tedeschi siamo morti “ la donna ci guarda tutti e quattro per diversi secondi

“ Le stanze venti e ventuno sono libere, al secondo piano “

“ Quanto costa a notte? “ chiedo

“ Cinque marchi a persona “

“ Bene “ Kurt prende il portafoglio dandole venti marchi. Ci porge le due chiavi tornando poi a pulire il banco. Prendo le chiavi e m’incammino verso
le scale. Il marmocchio sale correndo, impaziente di vedere la camera

“ Tsk, chi l'avrebbe detto che ci saresti stata utile “ dice Kurt a Bulma

“ Se voi tedeschi foste più intelligenti, non avreste rinchiuso nessuno in quei maledetti campi! “

“ Non sarò un genio, ma il mio QI di sicuro è più alto del tuo “ ribatte lui

“ Non credo proprio. Gli oranghi non sono molto svegli “

“ Orango a chi! Ripetilo e ti ammazzo! “

“ E basta voi due! Siete insopportabili! “ sbotto esasperato

“ È lei, Vegeta!! Potevi lasciarla lì dentro cazzo! “

“ Hai iniziato tu Kurt! Ora basta! “

“ Tsk, non posso nemmeno parlare ora?! Ma sentilo! Ora da addosso al suo migliore amico per difendere la sua fidanzata! Sei caduto proprio in basso, amico “

“ Non è la mia fidanzata! “

“ E cos'è? La tua mogliettina? “

“ Pensa a trovartela tu la mogliettina, a trent'anni sei ancora solo come un cane “

“ Io cerco quella giusta “

“ Hmhmhm quella bionda dell'anno scorso era giusta! Ricca, bella e simpatica! Che cerchi di più? “

“ Vegeta, era stupida come pochi! Quando facevo un discorso diverso dai vestiti, mi guardava con gli occhi vitrei! “

“ Mah... Devi abbassare le pretese, se continui così non la troverai mai. Quella almeno aveva le tette “

“ E smettila di blaterare, dammi la chiave piuttosto, siamo arrivati “ gli porgo una delle due. Le stanze sono una di fronte all'altra.

“ Immagino che io debba dormire con il moccioso... “ dice lui

“ Esatto “

“ Dannazione “ sbuffa

“ Non ci sono alternative. Con lei non dormi, con me neppure! “

“ Ma al campo dormivamo nella stessa stanza! “

“ Ma non erano letti matrimoniali! “

“ E tu che ne sai che sono letti matrimoniali?! “

“ Controlliamo subito “ apro la prima porta. Letto matrimoniale. La seconda pure

“ Mi dispiace, ma ti tocca il marmocchio “

“ Grrr e va bene! “ afferra una chiave ed entra nella stanza sulla sinistra, ma il moccioso non si muove, fissa in silenzio l'interno della stanza

“ Avanti moccioso entra! Non ti farò nulla. Non ho rischiato la pelle per soffocarti durante la notte, se avessi voluto ucciderti l'avrei fatto al campo “ a queste parole si fa coraggio ed entra nella stanza, chiudendo poi la porta. Io vado dall'altra, la apro ed entro. Bulma va subito sul letto

“ Aaah... Da quanto tempo non dormivo su un materasso... “ chiude gli occhi affondando la testa nel cuscino. Io mi tolgo gli stivali, levo le munizioni dalle tasche dei pantaloni appoggiando il tutto sull‘impiantito di legno, dopo di che mi spoglio e mi metto sotto le coperte. Chiudo gli occhi, quando sento un peso sul petto. Li riapro trovando la testa di Bulma appoggiata a me. Non dico nulla, lasciandola lì dov'è.

“ Non credevo che saremmo riusciti a scappare veramente “ sussurra quasi

“ Come vedi ci siamo riusciti “ dico

“ La Svizzera è ancora lontana, spero solo che riusciremo a raggiungerla tutti e quattro sani e salvi “

“ Già... “ lentamente si scosta, guardandomi poi negli occhi

“ Lo sapevo che tu eri diverso... “ si avvicina e mi bacia lievemente. Io ricambio subito, le metto le mani sui fianchi e girandomi mi metto sopra di lei.
Le sensazioni che provo sono innumerevoli e tanto belle da farmi quasi girar la testa. Continuando a baciarla le sfilo la maglia della casacca, facendola arrossire

“ ... Non hai mai fatto così prima d'ora... “ dice

“ Così come? “

“ ... Così seriamente “

“ Non abbiamo avuto tante occasioni. È successo solo una volta “

“ ... Già... “ riprende a baciarmi e le tolgo anche i pantaloni, lasciandoli cadere a terra. Cerchiamo di fare meno rumore possibile, anche perché di fronte ci sono il marmocchio e Kurt. Una volta finito lei si addormenta subito, io invece fisso il soffitto preoccupato. Fin'ora è stato tutto troppo semplice, sarebbe fantastico se fino in Svizzera viaggiassimo così. Niente inseguimenti, solo la premura di arrivare prima di avere i tedeschi addosso. Dopo circa mezz'ora mi addormento sfinito. La mattina successiva mi alzo verso le sei, ma lei dorme ancora

“ Ehi... Sveglia... “ la scrollo

“ ... Mmm... “

“ Avanti alzati “

“ ... Cinque minuti “ sussurra voltandosi dall'altro lato

“ Dai svegliati! “ lei apre gli occhi assonnata, si mette seduta e il lenzuolo le scopre di poco il petto. Noto che i suoi vestiti sono ancora a terra

“ Vestiti. Io vado a svegliare quei due “ mi alzo e mi vesto rapidamente, poi esco, e busso alla porta di fronte

“ Kurt... Sei sveglio? Kurt! “ non risponde. Apro la porta ed entro. Il marmocchio è rannicchiato in un angolo profondamente addormentato, Kurt
con braccia e gambe aperte dorme con la bocca spalancata. Le coperte che gli arrivano alla vita, con una gamba sotto e una sopra il lenzuolo

“ Kurt, alzati “ non risponde. Inizio a scuoterlo ma ancora non da segni di vita

“ Kurt! Dannazione! Svegliati! “ nulla. Lo prendo per la caviglia e per il polso sinistro e, tirando, lo faccio cadere giù dal letto

“ Aahh! Che cazzo! “ ancora a terra si massaggia il sedere

“ Finalmente! “ dico

“ Dio! Che modi Vegeta! “

“ Non ti svegliavi, era l'unico modo “

“ Ho capito! Ma diamine! “ si alza

“ Sbrigati e vestiti! Non è il massimo della vita vederti in boxer “

“ Che vorresti insinuare?! Tsk ma ti sei visto tu? “

“ Hmhmhm io sì “ prende i pantaloni e si veste rapidamente, poi va dal marmocchio

“ Ehi, sveglia “ lo scuote per la spalla. Lui apre gli occhi, si mette seduto e si stropiccia le palpebre

“ Io vado a chiamare quell'altra “ esco dalla camera di Kurt lasciando la porta aperta busso alla mia stanza. Lei la apre, indossando solo un paio di mutandine e coprendosi il petto con la casacca

“ Sì? “ chiede senza rendersi minimamente conto di come si è presentata

“ Ma che diavolo fai?! Vestiti!! “ la spingo dentro chiudendo la porta

“ Butta la casacca e infila la mia maglietta nera “ le dico attraverso la porta

“ Quale? “

“ Quella che ho messo sotto la giacca “

“ Ha le maniche lunghe? “

“ Sì. Metti quella. Poi nella sacca appoggiata vicino al comodino ci sono dei pantaloni scuri, indossali “

“ ... Trovati... E la casacca del campo? Dove la metto? “

“ Mettila nella sacca. Appena fuori città la buttiamo “

“ Ok, faccio subito “ torno da Kurt

“ Kurt, vieni qui “ mi avvicino e gli strappo dalla divisa la svastica

“ Ehi! Ma che diavolo fai?! “

“ Ti levo le svastiche, no? Già abbiamo avuto difficoltà a farci dare due stanze! Meglio levare i segni delle SS. “ detto ciò strappo le toppe anche alla mia divisa

“ Così sembrano semplici giacche militari, speriamo di non incontrare colleghi ai confini, ci riconoscerebbero subito “

“ Mah, comunque te la sei scelta bene l'ebrea. Niente male in mutande “

“ Sta zitto! Razza di pervertito! “

“ Ahahah ora non si può nemmeno guardare? “

“ No! Non puoi! “

“ Hmhmhm ma come siamo gelosi! “

“ Eccomi “ dice lei uscendo dalla stanza.


            … To be continued…