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lunedì 13 agosto 2012

Le posizioni del sonno


Piccola fic ambientata prima dei Cyborg, quando Bulma aspetta il piccolo Trunks. Spero vi piaccia! Dedicata a Lady Lexy.

Autore: vegeta4e | Rating: Verde | Genere: Romantico, Sentimentale | Capitoli: 1 | Personaggi: Bulma, Vegeta

Pubblicata: 25/04/11 | Aggiornata: 25/04/11 | Note: One-shot | Completa

Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball |


LE POSIZIONI DEL SONNO


Aveva appena finito di lavare le stoviglie dopo l’abbondante pranzo. Come al solito Vegeta era sparito, ad allenarsi molto probabilmente, e sua madre era chissà dove in giardino ad annaffiare le centinaia di vasi fioriti.
Sospirò posando l’ultimo bicchiere. In quel pomeriggio di primavera si sentivano soltanto cinguettare gli uccellini.
Istintivamente si portò una mano sul ventre, che da poco ospitava un futuro abitante della Capsule Corp. Una volta appresa la notizia e, superato l’iniziale momento di smarrimento, Vegeta era andato fuori di sé. Aveva sempre detto di detestare profondamente i marmocchi, non facevano altro che strillare, piangere e, come diceva lui, “emanare pessimi odori”, riferito ai cambi dei pannolini.
Solo dopo quasi due mesi era riuscita a strappargli una parola di bocca, perché essendo arrabbiato, Vegeta aveva preso ad ignorarla. Aveva anche abbandonato la loro stanza, tornando a dormire in quella che aveva usato appena si era trasferito lì, ma la protesta durò poco: appena sei giorni.
Sorrise ripensando all’espressione imbronciata di quel sayian mentre percorreva a passo spedito il corridoio verso il laboratorio.
Si sedette alla sua scrivania ed accese il PC portatile. Aveva bisogno fisico di svagarsi.
Una volta aperta una pagina internet, gliene spuntò davanti un'altra.
Ah! Quanto odiava quelle stupidissime pubblicità che si aprivano da sole! Fece per chiuderla, ma lo sguardo le si posò sul titolo in alto.
“Significati delle posizioni nel sonno”.
Per qualche strano motivo non cliccò sulla crocetta rossa, anzi, ingrandì la pagina ed iniziò a leggere.

Posizione supina.
Posizione di chi dorme supina con le braccia lungo i fianchi. Questa posizione è tipica delle persone sicure di sé e un po' narcisiste, sono persone razionali che tendono a controllare le proprie emozioni. Chi assume questa posizione durante il sonno è riservato e non ama la confusione.

“Che sciocchezza. Io dormo spesso così, eppure sono esattamente l’opposto. Io adoro i posti in cui c’è molta gente!” commentò.

Posizione a prona.
Posizione di chi dorme a pancia in giù è tipica delle persone precise e attente, ama stare con amici e conoscere nuove persone ma non accetta facilmente le critiche.

“Oh santo cielo… Sarebbe perfetta per quello scimmione se non ci fosse la caratteristica “ama stare con gli amici e conoscere nuove persone”…”

Posizione semifetale.
Chi dorme in questa posizione (sul fianco e con le braccia in avanti) è una persona armoniosa ed equilibrata, affronta le difficoltà con coraggio ed è una che in ogni situazione riesce ad adattarsi e a trovare il lato positivo.

Sorrise.
“Questa è per Goku, ma lui lo identifico con quella “Dormire con i piedi sul cuscino”… Chissà se c’è!”

Posizione a stella.
Posizione di chi dorme sul dorso con le braccia sul cuscino. Le persone che hanno questa posizione mentre dormono sono estroverse e sicure di sé, non amano essere al centro dell’attenzione, sono dei buoni amici e sono disponibili nel momento del bisogno. Chi assume questa posizione tende a russare e questo è un modo inconscio di far sentire la propria presenza.

“Mmm… Non conosco nessuno che dorme in questa posizione. Oh basta, sto perdendo troppo tempo, meglio che usi queste poche ore libere per me” detto questo chiuse la pagina, passando quel poco tempo libero che strappava per sé ogni giorno.

Quella sera per fortuna ci pensò la Signora Briefs a sbrigare le faccende domestiche, lasciando che la figlia si riposasse. “Come doveva mangiare per due, lo stesso valeva per il riposo!” non faceva che ripeterle.
Così, imitando Vegeta, si alzò da tavola andando sul divano. Prima di dormire avrebbe guardato un po’ di TV.
Girando i vari canali trovò un film strappalacrime, ma nonostante avesse pensato di guardarne solo mezz’ora, alle undici e mezza era ancora sul divano con circa ventidue fazzoletti zuppi di lacrime. Decisamente non era il tipo di film adatto da guardare, specialmente nella situazione in cui si trovava.
Prese di scatto il telecomando e spense la televisione. Si alzò dal divano soffiandosi il naso. Perché lei non aveva un uomo che faceva di tutto per riconquistarla dopo una lite? Desiderava profondamente una vita da film… Tanto alla fine tutto finiva bene. E invece no! Lei si era innamorata di uno scimmione buzzurro, che invece di regalarle fiori, le chiedeva di aggiustargli la GR.
Di Principe, come diceva di essere, aveva solo il titolo. Per il resto era più maleducato di un selvaggio!
Entrò in camera notando che l’altra parte del letto era già occupata.
Si cambiò silenziosamente, sdraiandosi poi vicino a Vegeta, ormai profondamente addormentato. Passarono circa venti minuti, non ce la faceva proprio più!

“Vegeta?..... Ho voglia di fragole…..” disse fissando il soffitto attendendo una risposta. Risposta che non arrivò

“Vegeta?? Mi senti?” solo ora si ricordò di un piccolo particolare. Era dicembre inoltrato, però lui volando avrebbe raggiunto l’altra parte del mondo e le avrebbe portato le fragole in meno di cinque minuti!

“Tesoro, ti prego svegliati… Se non le mangio subito tuo figlio, o tua figlia, verranno a puntini! E tu non vuoi che il futuro principe dei sayian nasca a pois, vero?” si girò solamente adesso per guardarlo, sgranando gli occhi.
Era supino con entrambe le braccia all’altezza della testa, appoggiate sul cuscino. La posizione a stella…
“Le persone che hanno questa posizione mentre dormono sono estroverse e sicure di sé, non amano essere al centro dell’attenzione” pensò. Gli si addiceva proprio…
Gli si avvicinò, posando le mani sul suo caldo torace. Osservò il suo viso molto attentamente, l’espressione che aveva durante il sonno non somigliava neanche lontanamente a quella imbronciata che aveva quotidianamente. Sembrava un bambino sereno, quasi indifeso. Fece per avvicinarsi ancora di più al suo viso, ma proprio mentre stava per sfiorare le sue labbra, Vegeta si girò, mettendosi prono.
A questo punto lei non ebbe più dubbi. Forse le cose lette quel pomeriggio non erano tutte sciocchezze… Un fondo di verità c’era.
Gli si avvicinò lentamente, schioccandogli un bacio sulla guancia.

“Buonanotte…” sussurrò, ma mentre si girava, sentì un flebile rumore, che lei interpretò come il russare del compagno. Sorrise appena.

“Chi assume questa posizione tende a russare e questo è un modo inconscio di far sentire la propria presenza”


         The End

Grazie a tutti coloro che hanno letto^^ spero che non sia penosa come sembra a me:D
Questa OneShot è dedicata ad una cara amica, che purtroppo sta passando un brutto periodo, Lady Lexy, spero ti sia piaciuta:D



Auguri, scimmione


Siamo nel periodo natalizio e Bulma e Vegeta devono comprare i regali per il piccolo Trunks, che ormai ha sei anni.

Come la prenderà il Principe dei Sayian?

Ormai vive da parecchi anni sulla Terra, ma non apprezza ancora del tutto le usanze dei terrestri.

Autore: vegeta4e | Rating: Verde | Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Capitoli: 1 | Personaggi: Bulma/Vegeta

Pubblicata: 10/12/11 | Aggiornata: 10/12/11 | Note: One-shot | Completa

Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball |


AUGURI, SCIMMIONE.

<< Vegeta?! Ti vuoi alzare, per favore? Sono tre giorni che ti dico che oggi saremmo dovuti uscire presto!! Sbrigati!! >> urlò Bulma dal piano inferiore, inveendo contro il marito.
Per tutta risposta Vegeta mugugnò qualcosa di incomprensibile, nascondendo interamente la testa sotto le coperte. Dopo qualche secondo, però, le scostò di scatto, sapendo che se entro un minuto non fosse sceso già pulito e vestito, quella serpe di sua moglie sarebbe venuta a tirarlo giù dal letto a bastonate.
Non che lui sentisse dolore, figuriamoci, ma essere preso a randellate mentre cercava di dormire non era esattamente una delle sue priorità. Si passò stancamente una mano sul viso. Lui non era mai stato un tipo pigro, ma fuori nevischiava e uscire a fare compere con Bulma non lo allettava per niente.
"Dobbiamo comprare i regali di Natale per tuo figlio, perché se sotto l'albero non troverà nulla, glielo spiegherai tu che Babbo Natale non esiste!", gli aveva detto lei. Ma poi chi era questo Babbo Natale?! Non lo sapeva e tantomeno gli interessava! Si decise finalmente ad alzarsi e, entrato in bagno, si sciacquò, per poi tornare in camera ed indossare un paio di jeans, una felpa e le prime scarpe da ginnastica che aveva sotto mano.
Scese le scale, vedendo sin dalla cima il maestoso albero che poteva benissimo sostituire il lampadario del soggiorno per quanto illuminasse. Entrato in cucina si sedette svogliatamente a tavola sotto lo sguardo compiaciuto della moglie.
<< Finalmente, dormiglione! >> scherzò lei. Il Sayian le lanciò un'occhiataccia
<< Dormiglione io? Dì un po', hai visto che ore sono?! >>
<< Certo, scimmione! Ho regolato io la sveglia >> rispose lei con aria saccente
<< Ecco! Sono le otto! Hai blaterato tanto dicendo che almeno la domenica potevo iniziare gli allenamenti più tardi e riposare di più, e ora mi costringi ad alzarmi presto! Ti si è fusa la materia grigia? >> ironizzò lui, addentando una ciambella e sporcandosi la bocca con lo zucchero a velo, il quale decorava il dolce.
<< Quanto sei pignolo! Oggi è la prima volta che succede e ti ricordo che lo fai per tuo figlio! Dobbiamo approfittarne ora che è da Goten per per prendergli i regali! >> prese dalla borsetta, appoggiata su una sedia, un fogliettino piegato in più parti. Vegeta la osservò curioso.
<< Vedi questa? È la lettera di Trunks per Babbo Natale, è convinto che io l'abbia già spedita al Polo Nord >> sorrise intenerita. L'uomo inarcò un sopracciglio.
<< E cosa mai se ne farebbero degli stupidi pinguini di una stupida lettera? >> rispose senza un minimo di tatto.
<< Razza di cavernicolo, tutti i bambini sanno che lui vive lì. E stavolta non sei perdonato, te l'avrò spiegato centinaia di volte! >> lo rimproverò lei mentre, senza preoccupazioni, Vegeta continuava a trangugiare ciambelle.
<< .... Per favore, pulisciti. Sembri un cane con la rabbia >> rise lei rimettendo la letterina nella borsa. Il Sayian si pulì imbarazzato, poi si infilò la giacca, mentre Bulma mise nel lavandino le ultime cose. Usciti di casa si incamminarono verso il centro.
<< È proprio necessario andare a piedi? Con tutte le auto sofisticate che costruisci, tsk, non ne usi nemmeno una >> commentò Vegeta.
<< Lo so, però non sei mai uscito durante il periodo natalizio, non sai quante belle cose ti perdi! >> sorrise voltandosi verso il marito. Lui ricambiò lo sguardo, infilando poi le mani nelle tasche della giacca.
<< Non vedo cosa ci sia di tanto spettacolare in due lucine colorate >> rispose con noncuranza
<< Ma tu non devi badare solo alle luci. Le strade innevate, i negozi addobbati, tutti che girano per comprare i regali... È una bella atmosfera! >> sorrise attaccandosi al suo braccio sinistro. Lui non la scansò, riflettendo sulle parole appena dette dalla scienziata.
<< Sai bene che odio la confusione, e una via affollata di gente starnazzante che corre all'impazzata per comprare cose inutili mi fa saltare i nervi solo al pensiero >> rispose dopo pochi secondi. Lei sospirò
<< Ma perché devi sempre rovinare ogni cosa? >> disse dandogli un colpetto al braccio. Lui non si scompose minimamente, proseguendo sul marciapiede che già iniziava a colorarsi di bianco.<< Accidenti, sta diventando sempre più scivoloso, attento a non cadere... >> constatò lei, aggrappandosi di più al braccio del Sayian.
<< Non cadrei se non mi tirassi giù con te >>
<< Mi dovrò pur tenere da qualche parte, no? >> sbottò lei
<< Quanto manca al negozio? Inizio a spazientirmi con te che mi usi come bastone da passeggio! >> disse stizzito.
<< Poco scimmione, siamo quasi arrivati >> Una cinquantina di metri più avanti si poteva intravedere l'enorme insegna del negozio di giocattoli più grande, più costoso e più famoso di tutta la regione. Nemmeno a Satan City c'era un paradiso di balocchi come quello, anzi, quasi tutti, proprio sotto il periodo natalizio, una piccola fuga alla Città dell'Ovest per fare i doni ai propri bambini, se la concedevano. Giunti davanti all'entrata, le porte scorrevoli accolsero Vegeta e Bulma, mettendoli di fronte a decine di corridoi. Bulma estrasse nuovamente la letterina del figlio, in modo da partire dalla prima richiesta.
<< Allora... "macchinine"... Mmm, dobbiamo trovare il reparto giusto e... Ehi!! >> venne interrotta da Vegeta che, con poca grazia, aveva strappato di mano alla moglie il foglietto.
<< Ho un'idea migliore! Invece che perderci in questo labirinto infernale, chiediamo a uno di questi tizi di procurarci quello che è scritto qui sopra! >> orgoglioso della sua trovata, Vegeta si stava avvicinando a passo spedito ad un uomo con la divisa del negozio, ma Bulma lo fermò appena in tempo, afferrandolo per un orecchio.
<< Non ci pensare nemmeno! Piantala di importunare la gente! >> sbottò
<< Io non importuno nessuno! È il loro lavoro o no?! >>
<< Sì, ma fare la spesa al posto dei clienti non rientra nei loro compiti!! >> precisò tirandolo via per l'orecchio
<< Ahia! Mollami!! So camminare da solo! >> si lamentò Vegeta seguendola dolorante. La moglie, colta da un attimo di magnanimità, decise di liberarlo, riprendendo con garbo dalle mani del marito, la letterina di Trunks. Passarono due ore buone in mezzo a quel caos di gente per trovare tutte le cose elencate e altri pensierini decisi sul momento. Anche se Vegeta non lo avrebbe mai detto, ammise che tutto sommato quella mattinata non era stata poi così male. Aveva trascorso un po' di tempo con Bulma e insieme avevano deciso cosa comprare al loro bambino. Giunti alla cassa, Bulma sguainò la propria carta di credito, dalla quale vennero risucchiati poco più di cento zeni e, messi tutti i giocattoli in quattro sacchetti, i due coniugi uscirono, dirgendosi verso casa.
<< Non vedo l'ora di vedere la faccia di Trunks quando vedrà tutti questi giocattoli in più >> commentò Bulma sorridendo. Vegeta rimase nel suo solito mutismo, portando senza fatica i suoi due sacchetti colmi di giochi.
<< .... Ma soprattutto non vedo l'ora di vedere la tua faccia>> sorrise ancora lei, voltandosi nuovamente verso il marito.
Vegeta sgranò gli occhi, sorpreso da quello che la moglie aveva appena detto.
<< Che vuoi dire? >> domandò subito dopo.
La donna sorrise per l’ingenuità del Sayian. Vegeta aveva sempre cercato di mostrare solo un lato del suo carattere, ovvero quello cinico, freddo, distaccato, ma senza rendersene conto, la parte che per anni aveva sempre tenuto nascosta, stava, a poco a poco, entrando a far parte interamente della sua persona, senza che l’uomo se ne rendesse conto.
<< Che domande fai? Voglio dire che ti ho fatto un regalo, scimmione. Proprio come ogni anno >> sorrise ancora. Già, e lui, proprio come ogni anno, non le aveva mai regalato niente.
Serrò la presa sui due sacchetti che stava portando.
Sapeva benissimo che lei non pretendeva niente da lui, dato il suo carattere, ma sapere con certezza che lei aveva una sorpresa da regalargli, e lui invece no, lo faceva sentire terribilmente in colpa, cosa mai successa al Principe dei Sayian.
Possibile che quella donna potesse renderlo tanto umano e vulnerabile?
Per tutto il tragitto verso casa, Vegeta non aprì bocca, arroventandosi il cervello su cosa potesse regalare alla moglie.
Vestiti? No, ne aveva già fin troppi, senza contare che non aveva la minima idea di cosa le potesse piacere...
Auto? Escluso, lei se le costruiva da sola.
Scarpe? .... Che numero aveva Bulma? Bocciata anche questa idea.
Ma certo! Dei trucchi! Lei adorava quei cosi schifosi, ne aveva migliaia! .... Un momento. Lui sarebbe dovuto entrare in un negozio pieno zeppo di femmine starnazzanti che cercavano di arraffare più trucchi possibile, prima che le altre gleli fregassero da sotto il naso... Era l’inferno! No, assolutamente no!
Doveva farsi venire un’idea entro il fatidico giorno... Ma qual era il giorno della festa? Era in dubbio se sul quindici o sul diciassette. Per certo era un numero a due cifre, di quello ne era sicuro.
Giunti a casa, Bulma nascose nella loro camera tutti i regali di Trunks, sicura che lì non li avrebbe mai trovati. Dopo essersi cambiato il Sayian scese, e con noncalanche entrò in cucina, guardando distrattamente il calendario, appeso vicino al frigo.
Prese dall’elettrodomestico una lattina di birra, notando poi un cerchio in rosso sul giorno Venticinque Dicembre, dove una scritta palesemente infantile ricordava la festa natalizia.
“E’ il Venticinque! Maledizione, ho solo una settimana, accidenti!” pensò il Principe riposando la lattina praticamente ancora piena in frigo.
Passò i giorni a scervellarsi, ma per sua disgrazia non cavò un ragno dal buco.
Non aveva proprio idea di cosa regalare alla compagna, lei aveva tutto!
Ormai era il Ventiquattro notte. Si era alzato per bere un po’ d’acqua, ma si era trattenuto sul divano, non avendo il coraggio di tornare in camera. Che figura ci avrebbe fatto? A quell’ora non avrebbe risolto nulla comunque, erano le due passate.
Di colpo ebbe un’illuminazione.
Si alzò di scatto correndo nel laboratorio di Bulma, sedendosi poi alla scrivania. Passò in quella stanza più di un’ora e, a fine lavoro, potè ritenersi soddisfatto.
Tornò così in camera, portando con sè il proprio regalo.
La mattina dopo si svegliò di buon’ora, accorgendosi che Bulma era ancora affianco a lui, beatamente addormentata. Sorrise appena, svegliandola.
<< Mmm... Che c’è? >> domandò con voce assonnata
<< Svegliati, hai dimenticato che giorno è? >> rispose lui scoprendola di poco. Lei si tirò su a sedere, passandosi una mano sul viso.
<< No, tranquillo, non l’ho dimenticato >> con grazia si alzò dal letto, avvicinandosi all’armadio. Aperte le ante, tirò fuori un pacchetto con un nastrino d’orato.
L’uomo la osservò imbarazzato, capendo che quel dono era per lui.
Tornata sul letto, la donna glielo porse sorridendo.
<< Il tuo lo apri ora, non riesco a resistere >> disse dolcemente. Lui fissò prima lei, lasciando poi che il suo sguardo cadesse sul pacco regalo che teneva sulle ginocchia. Lo prese, slegando il nodo e levando la carta regalo.
Sgranò leggermente gli occhi, vedendo che in mano aveva una felpa nera con scritto sul retro, in bianco, “Prince”.
Sorrise spontaneamente, come raramente gli era capitato e, stranamente, non se ne vergognò.
<< .... Ti piace? >> chiese Bulma, abbozzando un sorriso.
Lui annuì.
<< Sì, penso che un regalo più azzeccato non lo avresti trovato >> rispose guardandola << ... Ora però tocca a me >> posò la felpa sul materasso, girandosi verso il proprio comodino.
Aprì il cassetto, tirando fuori ciò che aveva creato la notte appena passata, sotto lo sguardo sorpreso della moglie.
<< ..... Forse non è perfetto, però è il meglio che riesco a fare... >> le porse un foglio.
Lei lo prese esitante, non capendo cosa intendesse il Principe.
Lo voltò, vedendo se’ stessa vicino a Vegeta seduta sulla ringhiera del balcone della loro camera. L’aveva disegnato lui e... Era bellissimo.
<< .... Tu.... Tu sai disegnare?! >> domandò interdetta
<< Beh, diciamo che me la cavo >>
Continuò a fissare il suo regalo, forse, anzi, di sicuro, il più bello che avesse mai ricevuto – oltre a Vegeta, ovviamente –.

       The End


Salve!! ^^ in un momento di ispirazione ho scritto questa one-shot. Non so, il periodo natalizio mi ispira ^^
Spero vi sia piaciuta e che vi abbia strappato anche solo un sorriso. Se vi va commentate ;)
Oh, quasi dimenticavo.
Auguri a Stellina86 e LadyLexy! Un bacio!

 

lunedì 24 gennaio 2011

A mi edad


A mi edad

Sono un grande falso mentre fingo l'allegria,
sei il gran diffidente mentre fingi simpatia,
come un terremoto in un deserto che...
che crolla tutto ed io son morto e nessuno se n'è accorto.
Lo sanno tutti che in caso di pericolo si salva solo chi sa volare bene,
quindi se escludi gli aviatori, i falchi, nuvole, gli aerei, aquile e angeli, rimani te
ed io mi chiedo ora che farai,
che nessuno ti verrà a salvare,
complimenti per la vita da campione,
insulti per l'errore di un rigore.

Ormai è una vita che cerco di fingere di essere qualcuno che non sono.
Sono falso in tutto quello che faccio ormai.
La gente che mi sta attorno mi parla, mi sorride eppure io non riesco in alcun modo a condividere la loro stessa gioia... vorrei essere spontaneo e allegro come loro però... sfortunatamente non riesco a fare altro che mettermi una maschera. Come un attore indosso una maschera perfetta per la mia vita. Una maschera che mi sto imponendo da quando sono entrato in questo folle mondo.
Fingo l'allegria,la simpatia cercando di convincere se non me stesso almeno il mondo che mi circonda che sto bene. Tiziano sta bene! Tiziano Ride! Tiziano è felice!
La verità è però un'altra... sto morendo... sento come un terremoto che mi scuote dall'interno.
Sto morendo...soffro...sto male... mi illudo di poter vivere una vita che sia mia! Eppure il mondo non se ne accorge... lui continua ininterrottamente a muoversi...indifferente.
Essere libero di fare quello che voglio senza avere subito puntata addosso una telecamera. Non mi sembra un desiderio così impossibile da realizzare eppure... per quelli che come me vivono questa vita a metà sembra un illusione troppo lontana da raggiungere.
Vorrei essere come un uccello...come un aereo o perchè no... un angelo...e poter volare lontano da tutti e da tutto invece... rimango qui ad ascoltare critiche e insulti per ogni minimo errore

E mi sento come chi sa piangere ancora alla mia età
e ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia età
e vita mia che mi hai dato tanto,
amore, gioia, dolore, tutto,
ma grazie a chi sa sempre perdonare sulla porta alla mia età.

Ho una certa età ormai eppure è come se molte volte fossi un bambino... riesco ancora a commuovermi e piangere proprio come facevo da piccolo.
Molte volte di notte mi ritrovo a piangere della mia situazione e della mia incapacità di affrontare ciò che mi circonda.
E' curioso eppure penso che quelli siano gli unici momenti in cui sono quello che veramente vorrei essere: Un uomo comune che non si vergogna del giudizio della gente e che ha il coraggio di lasciarsi andare... piangere, ridere... essere ciò che è.
E' in quei rari momenti di sconforto, al contrario di quello che farebbero gli altri , io non maledico Dio bensì lo ringrazio perchè so che mi donerà la forza di andare avanti e perchè mi permette almeno nel dolore di essere ciò che sono.

Certo che facile non è mai stato,
osservavo la vita come la osserva un cieco,
perché ciò che è detto può far male,
però ciò che è scritto può ferire per morire

Non è mai stato facile vivere la mia vita!
Soprattutto se ci si ostina a essere ciechi... non guardando il mondo ma solo guardando i propri difetti.
L'ho sempre fatto.. un esempio palese è la mia omosessualità.
L'ho sempre vista come una colpa come un modo per ferirmi invece... era la parte più vera di me.
Ho passato una parte della mia vita a guardarmi allo specchio senza però riuscire a scorgere una sola parte positiva di me...colpito da una cecità che non mi permetteva neanche di vivere.

E mi sento come chi sa piangere ancora alla mia età
e ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia età
e vita mia che mi hai dato tanto,
amore, gioia, dolore, tutto,
ma grazie a chi sa sempre perdonare sulla porta alla mia età.


E che la vita ti riservi ciò che serve spero
E piangerai per cose brutte e cose belle spero
Senza rancore
E che le tue paure siano pure
L’allegria mancata poi diventi amore
Anche se è perché solamente il caos della retorica confonde i gesti e le parole e le modifica
è perché Dio mi ha suggerito che ti ho perdonato
E ciò che dice Lui l'ascoltato

Di notte alla mia età
Di notte alla mia età.

Nonostante tutto quello che mi è successo... cio che è stato
Non riesco ad odiare nè Dio nè la vita
E' stata dura ma non posso lamentarmi.
Infondo ho avuto tutto!
FAMA,AMORE,AMICIZIA,UNA FAMIGLIA AMOREVOLE...
Non posso non gioire di tutto ciò.
Non posso non perdonare i miei errori
Non posso non ringraziare chi in questi anni mi ha capito... seguito...ascoltato e amato.
Tutte quelle persone piccole ma per me grandi come giganti che mi hanno perdonato e soprattutto non mi hanno sbattuto la porta in faccia
E' per loro che ringrazio il cielo
E' per loro che perdono e sono perdonato
Questo perchè la vita è meravigliosa e io non voglio dimenticarmene mai




domenica 23 gennaio 2011

Regalo mio più grande

Regalo mio più grande
Vegeta confesserà tutto quello che prova per Bulma sulle romantiche e bellissime note di Tiziano Ferro "Regalo mio più grande"!!! Parlerà del regalo che ha fatto alla sua adorata scianziata... Il loro piccolo Trunks!!!
  
Autore: vegeta4e 
Rating: Verde
Genere: Romantico, Song-fic, Sentimentale
Personaggi: Bulma, Trunks, Vegeta
Pubblicata: 10/06/09 
Note: One-shot
Completa 

Ciao a tutti!!!!! Questa fic la voglio dedicare a tutti i lettori che seguono le mie due storie “Il mio principe azzurro” e “Litigi fra Vegeta e Chichi”. Vi ringrazio di cuore!!!!!!!!! Speravo davvero che le mie ff vi appassionassero e… Per fortuna è così!!!XD Siete molto importanti perché continuo le storie x leggere ancora le vostre rece!!!!! Mi fa davvero piacere!!!! Vi aspetto in molti , soprattutto nelle recensioni!!:*
Beh, ora vi auguro una buona lettura, sperando che qst mia nuova creazione vi piaccia!! Grazie ancora!!!!! Ciao!!!!!!                                            
Ff dedicata a:
Bulma83                                                                                          
GGG
Dark Julius
Kikka994
Nicoranus83
Clara111294
_S_t_a_r_
Bulma4ever
Elias
Erini83
Jexaveggy
Lady_Firiel
Lady Lexy
Luna_07
Vegeta_thebest94
Pikkola amika
Ka93
Nico22
Niki_CuLLen
Kamy
X_sempre_io                                                      

Cavoli!!!! Quanti siete!!!!! Vi adoro!!!!!!!!!!



REGALO MIO PIÙ GRANDE


Voglio farti un regalo
Qualcosa di dolce
Qualcosa di raro…
Eeehh


Si… Vorrei farti un regalo… E vorrei che fosse la cosa più bella dell’universo… Te la meriti, per tutto quello che hai fatto per me. E questo dono te l’ho fatto pochi mesi fa… Quando è nato Trunks. Si, ti ho regalato un figlio… È un bambino bellissimo e ti assomiglia tanto… Mi ricordo perfettamente il giorno della sua nascita… Quando, in quel letto d’ospedale, lo stringevi nelle tue braccia… Quando lo guardavi teneramente e lo coccolavi… Eri veramente felice… E la cosa che spero con tutto me stesso è che questo mio regalo ti sia piaciuto… A me si, e anche tanto…


Non un comune regalo
Di quelli che hai perso
Mai aperto
Lasciato in treno
O mai accettato…
       Eeehh


Già… Non volevo regalarti quei soliti oggetti che poi finiscono su un mobile… No. Volevo darti qualcosa che ti restasse per sempre e che ti rendesse felice, perché è questo che voglio per te, per noi… Da adesso voglio vivere felice, sereno… Basta conquiste, basta guerre… Voglio solo stare a casa con te e nostro figlio… Voglio insegnarli a combattere, voglio educarlo e dimostrarti che il “me” che hai conosciuto tanto tempo fa era solo una maschera, nient’altro che una stupida copertura che sono stato costretto ad indossare per difendermi dagli altri che, a differenza di te, non mi capivano…


      Di quelli che apri e poi piangi
     Che sei contenta e non fingi
          In questo giorno di metà settembre
    Ti dedicherò…
      Il regalo mio più grande…


Già… Eri molto contenta… E io anche. Mi ricorderò per sempre quella piccola lacrima di gioia che non sei riuscita a trattenere quando ti hanno portato Trunks… Ti si leggeva negli occhi la felicità che provavi… Era settembre e fuori faceva freddo, ma nella stanza dell’ospedale c’èra tutto quel calore che io non avevo mai provato… Ti guardo, ti osservo, ti adoro… La delicatezza con cui stringi nostro figlio tra le braccia e l’amore con cui lo baci sulla fronte… Sono sicuro che nessun’altra donna potrà mai avere la tua grazia… Nessuna… Solo tu…


                                                                                 Vorrei donare il tuo sorriso alla luna perché
         Di notte chi la guarda possa pensare a te
         Per ricordarti che il mio amore è importante
        Che non importa ciò che dice la gente perché
          Tu mi hai protetto con la tua gelosia che anche
          Che molto stanco il tuo sorriso non andava via
            Devo partire però so nel cuore la tua presenza…


Il tuo sorriso è la cosa più bella che abbia mai visto… Me ne sono innamorato subito… Vorrei tanto regalarlo alla luna, perché se mai dovessi perdermi, basterebbe guardare la luna per averti al mio fianco… Ma ogni volta che incrocio il tuo sguardo capisco che non mi perderò mai fin che tu sarai con me… Perché ogni volta che facciamo l’amore ti dico sempre che ti amo, che sei importante per me…
Mi ricordo anche le reazioni dei tuoi amici quando hanno saputo del nostro matrimonio… Facce sconvolte… Mille pensieri affollavano le menti di quei terrestri che, pensando a uno scherzo, hanno subito iniziato a ridere… Ma a me non importa ciò che dicono gli altri… Non mi interessa se pensano che non ti amo… A me basta che lo sappia solo tu… Perché mi piace quando fai la gelosa e ti adoro quando, anche dopo una giornata di lavoro, nonostante tu sia stanca, mi sorridi sempre, scaldandomi il cuore…


E sempre arrivo e mai partenza…
Regalo il mio più grande…
Regalo mio più grande…
Eeehhh


Ho deciso di farti questo regalo, sperando che ti piaccia… Perché per me la cosa più importante è saperti felice… Con me al tuo fianco…


Vorrei mi facessi un regalo
Un sogno inespresso
Donarmelo adesso…
Eeehhh


E anche tu mi hai fatto un regalo… L’unico che abbia mai ricevuto… Il tuo amore, il tuo spirito, il tuo corpo, la tua essenza che, giorno dopo giorno, mi piace sempre di più… Quando sto con te mi sembra di vivere in un sogno… Quando, nel nostro letto, ti stringo forte a me, avvolgendoti con le mie braccia, sento una bellissima sensazione di pace, che mi pervade completamente quando, con il sorriso sulle labbra, ti addormenti nel mio abbraccio, dopo avermi sussurrato “Ti amo”. Sento il cuore battere forte e improvvisamente capisco che devo proteggerti… Che è questo il mio compito, oltre a renderti felice… Perché sei fragile come una bambola di porcellana, che si potrebbe rompere da un momento all’altro…


Di quelli che non so aprire
Di fronte ad altra gente
    Perché il regalo più grande…
    È solo nostro per sempre…


E un’altra cosa che mi ha convinto a farti un regalo come questo è stato un mio pensiero… Volevo che fosse una cosa che solo io potessi darti… Io e nessun’altro… Perché adesso noi due siamo una cosa sola… Un solo essere, che niente e nessuno potrà mai separare…
Ti amo… Ti amo più della mia stessa vita e non esiterei un solo istante a sacrificarmi per salvare te e Trunks… Che nonostante abbia pochi mesi fa chiaramente capire di avere un bel caratterino, proprio come te…


        Vorrei donare il tuo sorriso alla luna perché
         Di notte chi la guarda possa pensare a te
         Per ricordarti che il mio amore è importante
        Che non importa ciò che dice la gente perché
          Tu mi hai protetto con la tua gelosia che anche
          Che molto stanco il tuo sorriso non andava via
            Devo partire però so nel cuore la tua presenza…


Si ti amo!!!!!!!! Non lo dico mai apertamente ma è così!!!! E tu lo sai… Perché quando ancora non avevo il coraggio per dirtelo dicevi che comunque tu eri sicura che ti amassi, perché altrimenti io, principe sayian, non avrei mai sposato una semplice terrestre, se non per amore… E avevi ragione… Tu hai sempre ragione quando si parla di questo argomento… Perché io per te sono come un libro aperto… Non so come fai, ma riesci a leggermi dentro e a capire cose che tra un po’ non so nemmeno io!!! Nonostante molte volte io cerca di restare impassibile tu riesci sempre  capirmi… E questo mi fa piacere, perché così mi dimostri che a me ci tieni veramente… E se qualcuno in futuro mi dirà che tra noi non c’è niente e che è soltanto un gioco… Beh, non potrò fare altro che ridergli in faccia, perché nessuno potrà mai capire quello che c’è veramente tra noi…
Soltanto il più puro amore…


E sempre arrivo e mai…
E se arrivassero alla fine che sia in un burrone
Non per volermi odiare
Solo per voler volare
E se ti nega tutto questa estrema agonia
Se ti nega anche la vita respira la mia…


Vorrei restare per sempre con te e Trunks… Vorrei fossimo immortali… Ma purtroppo so che un giorno ci dovremmo dividere… Ho paura… Si, ho paura di non rivederti più… In passato ho commesso troppi errori, troppe ingiustizie… E temo che, quando morirò, saremo in posti diversi e allora ti avrò persa per sempre… È questa la mia più grande paura… Quella di riprovare l’orribile sensazione di solitudine, che tu, sei riuscita miracolosamente a cancellare… Per te sarei disposto a tutto, anche a farti respirare la mia vita…



E stavo attento a non amare prima di incontrarti
E confondevo al mia vita con quella degli altri
Non voglio farmi più del male adesso…
Amore…
Amore…


E quando ero ancora agli ordini di Freezer molte donne volevano venire con me, e quasi tutte mi chiedevano di diventare il loro compagno… Ma io rispondevo sempre di no… Non sapevo il motivo, ma qualcosa mi diceva di rifiutare… Dentro di me… Nel profondo del mio cuore, che ora ti appartiene, sapevo che in futuro avrei trovato qualcuno che mi avrebbe amato… Non sapevo come riconoscere questa donna, sapevo solo che esisteva… In qualche parte dell’universo… Ed è per questo che non accettavo mai proposte di altre donne… Volevo stare attento a non amare prima di incontrarti…



      Vorrei donare il tuo sorriso alla luna perché
         Di notte chi la guarda possa pensare a te
         Per ricordarti che il mio amore è importante
         Che non importa ciò che dice la gente e poi…
        Amore dato, amore preso, amore mai reso…         
         Amore grande come il tempo che non si è arreso
            Amore che mi parla coi tuoi occhi qui di fronte…
      Sei tu, sei tu, sei tu, sei tu, sei tu, sei tu….


Tu e Trunks siete le cose più belle e importanti che ho… E farò l’impossibile per non perdervi… Perché mi completate e non saprei immaginare la mia vita senza una moglie e un figlio…
È questo quello che provo, è questo ciò che sei riuscita a tirarmi fuori… Ma non è tutto… Ci sono emozioni e sensazioni alle quali non riesco ancora dare un nome… Ma stai tranquilla… Appena lo scoprirò… Sarai la prima e l’unica a cui lo dirò…



Il regalo mio… Più grande…


Io ti ho fatto un regalo… E il destino, dopo interminabili sofferenze, ne ha fatto uno a me… Ed è bellissimo… Sei tu, Bulma
Ti amo…



Fine



Mi occupi la mente

Mi occupi la mente
In una sera come le altre, durante l'attesa dei Cyborg, Vegeta e Bulma si rendono conto dei loro sentimenti, e nonostante il Principe dei Sayian dica di non provare amore, si ritroverà costretto ad ammettere ciò che prova per la scienziata.
Autore: vegeta4e 
Rating: Verde 
Genere: Romantico, Sentimentale
Personaggi: Bulma, Vegeta 
Pubblicata: 24/09/10
Note: One-shot, OOC
Completa 
Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball 

MI OCCUPI LA MENTE…


Dannazione... Non riesco a dormire... Sono ore che mi giro e mi rigiro nel letto... E tutto per colpa sua... Non so come ci riesca, ma... MI OCCUPA LA MENTE... Penso sempre a lui... Sta diventando un'ossessione... Sempre con quel suo modo di fare sgarbato, arrogante e strafottente... Sembra che lo faccia apposta!! Riesce ad avere il pieno controllo del mio corpo... E lui lo sa... Si è accorto che in un qualche modo mi attira... Mi fa uno strano effetto quando mi passa vicino, sento milioni di brividi percorrermi la schiena... E ciò mi piace, ma allo stesso tempo mi spaventa... Ho paura del fatto che una persona come lui possa farmi un simile effetto. Se penso che in passato ha ucciso miliardi di persone... Mi sento esplodere... Ormai è da un po'che ho capito cosa mi sta succedendo... All'inizio cercavo di auto-convincermi che fosse tutta immaginazione, ma ora ne sono certa... Non ho mai provato una sensazione del genere, nemmeno con Yamcha... Fin da ragazzina ho sempre sognato di incontrare il mio principe azzurro... Speravo fosse gentile, buono, dolce e premuroso... Sono sempre stata sicura che un giorno avrei incontrato una persona che potesse somigliare anche vagamente alla mia fantasia! E, invece, l'uomo che amo non ha nessuna di questa caratteristiche... O almeno solo il fatto di essere un principe... Ma forse... Sono proprio questi suoi atteggiamenti scostanti che mi attirano a lui... Non so neanche io come spiegarmelo... So solo che mi piace... Mi piace da impazzire... Vorrei assaporare quelle labbra infinite volte...


Maledizione... Non riesco a togliermi dalla testa quella stupida donna... Possibile che mi faccia questo effetto?? No, non può essere, è solo una Terrestre!! Aahh... Sono ormai giorni che non riesco a pensare ad altro... Sembra quasi... CHE MI OCCUPI LA MENTE... Con quei suoi gesti premurosi... Lo fa come se volesse farsi notare da me... Ogni minima cosa che le chiedo, non risponde mai di “no”... E quei sorrisi come per dire “non ringraziarmi, lo faccio volentieri...”Non so se fidarmi... Tutte le persone che ho conosciuto facevano il possibile per risultarmi simpatiche, puntando sempre a secondi fini... Ma lei... Lei è diversa... Ho come l'impressione che farebbe di tutto per me... Ma proprio non capisco il motivo... L'unica ipotesi è che si sia innamorata di me, ma è da scartare a priori... Nessuno potrebbe mai provare un simile sentimento per me... IO SONO UN ASSASSINO... Nessuno mi vuole. So solo che l'unica persona che mi abbia mai amato... Era mia madre... Ho vaghi ricordi di lei e il destino me l'ha portata via... Cha qualcuno dall'alto si stia divertendo con me?? Che mi faccia incontrare quelle poche creature disposte a capirmi per poi costringerci a separarci?? Perché si, ne sono sicuro... LEI MI CAPISCE... E non avrò pace finché non chiarirò con lei...

Si alzò dal letto scostando le coperte, avviandosi verso la porta. Imboccò il corridoio, appoggiando silenziosamente le piante dei piedi al freddo pavimento della casa. Raggiunse la stanza di Bulma, rimanendo immobile a fissare la porta chiusa. Si tranquillizzò pensando che lei non potesse percepire la sua aurea, quindi avrebbe potuto aspettare di calmarsi. Prese un bel respiro e, incerto, bussò. Bulma scattò seduta sul letto, immaginando di che fosse la visita, data l'ora.
"A-Avanti..."Fece imbarazzata. Lui spinse la porta fino ad aprirla completamente, per poi richiudersela alle spalle.
"V-Volevi dirmi... Qualcosa?"Continuò Bulma fissando Vegeta immobile davanti a lei
“Si”Fece pochi passi in avanti raggiungendola. Mise le mani in tasca come per perdere tempo... Non si era mai trovato in una situazione del genere e, sinceramente, avrebbe preferito non fare esperienza!! Era imbarazzato oltre ogni dire.
"Beh... Ecco... Dobbiamo chiarire..."Fece lui guardandola negli occhi blu mare
“Chiarire? Cosa?”Scosse la testa lei
“Il fatto che ti ho sempre in mente...”Confessò
“Ah... Ecco vedi... Succede anche a me...”Lui non rispose
“I-Io... Volevo dirti una cosa...”Scostò lentamente le soffici coperte, scoprendo le gambe perfette. Scese dal letto, stando in piedi, perfettamente di fronte a Vegeta Deglutì a fatica mantenendo lo sguardo fisso sul pavimento
“So che... Non sei il tipo di persona a cui dire queste cose, ma...”Interruppe la frase, lasciando Vegeta con il fiato sospeso. Bulma fece un enorme sforzo, riuscendo a guardarlo in viso. Si perse per un istante nei suoi occhi, riprendendo poi a parlare
“Ti prego non arrabbiarti, ma se non te lo dirò, non riuscirò mai a mettermi il cuore in pace...”I cuori di entrambi battevano a mille e la tensione si poteva sentire sulla pelle
“Ti amo...”Lei portò nuovamente lo sguardo al pavimento e Vegeta sgranò gli occhi... Ma allora non si sbagliava... Si era veramente innamorata di lui. Accorgendosi che lui non parlava, Bulma decise di proseguire.
“Volevo solo essere sincera con te... So che non provi lo stesso per me... Ed è per questo che non posso aiutarti a capire perché mi pensi...”Lui non reagiva.
Era come diviso in due patri: La prima gli diceva di annullare quella piccola distanza tra loro e stringerla tra le sue braccia, baciarla e sussurrarle all'orecchio che per lui era la stessa cosa, che anche lui l'amava e che non l'avrebbe mai lasciata. La seconda, invece, era dominata dall'orgoglio, che gli imponeva di restare fermo e aspettare che lei spezzasse quel terribile silenzio augurandogli la buona notte. Ma lui si sarebbe davvero lasciato scappare quell'occasione?
Avrebbe sul serio respinto l'unica creatura che l'amasse? No. E nemmeno il suo stupido orgoglio gliel'avrebbe impedito. Si avvicinò a lei lentamente, per poi avvolgerla completamente nel suo rassicurante abbraccio. Appoggiò le labbra ai soffici e profumati capelli di lei, sussurrandole all'orecchio
Anche io ti amo... E non ti lascerò mai...”Lei lo guardò sorpresa
“Dici davvero?” Disse con un fil di voce. Lui non rispose. Si limitò soltanto ad appoggiare le sue labbra su quelle di lei.

FINE!!! Cmq... Non so da dove mi è uscita... XD ditemi come vi sembra, accetto sopratutto critiche!!! Ringrazio anche chi legge!! ciao!!!