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domenica 23 gennaio 2011

C'e sempre una speranza (9)

Vegeta e Kurt, due spietati soldati delle S.S., le Schutzstaffel, all'arrivo del treno al campo di sterminio, conducono, insieme ai loro comilitoni, gli ebrei all'interno del lager.
Rischiando ogni giorno la morte, una Judea riuscirà a rompere il ghiaccio nel cuore del crudele soldato. Riusciranno a scappare da Auschwitz? Si salveranno? Non vi resta che leggere.
Storia scritta con Stellina86
 
Autore: vegeta4e 
Rating: Arancione 
Genere: Guerra, Romantico, Storico
Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: AU
Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball 

Capitolo 9


3 settembre 1944 - Cracovia - Polonia

Entriamo in mensa e c'è un chiasso assordante. Mi sento teso come una corda di violino. Mi sento osservato, preso in giro. Vedo gente sorridermi, non so distinguere se sono beffardi. Ci sediamo a tavola ignorando volutamente gli astanti, evidentemente ignorano che io sappia le loro intenzioni. Molti probabilmente già mi immaginano con il petto pieno di piombo, sdraiato in un lago di sangue. A questo pensiero rabbrividisco.

“ Ci fissano “ dico cercando di sembrare normale

“ Ho notato. Cerca di essere il più indifferente possibile “

“ Certo “ sorrido mostrandomi tranquillo ai commensali. Ci portano la cena, e dopo aver consumato il pasto torniamo in stanza. Ci mettiamo sotto le coperte senza cambiarci. Non leviamo nemmeno gli stivali. Le ore sembrano non passare mai. Uscire dai lager è praticamente impossibile, le reti sono attraversate dalla corrente e... Cosa?!

“ Kurt! “ dico

“ Che c'è... “

“ Cazzo, non possiamo uscire! Anche se la rete si alza dal retro della baracca, è attraversata dalla corrente elettrica! “

“ No. Ci sono due stanghe di ferro prima e dopo il tratto in cui si solleva. I fili si interrompono, se ci fai caso sono attorcigliati a quei due tubi. Possiamo passare tranquillamente “

“ Ah... Ok “ sospiro. Se sbagliamo anche solo un passo siamo morti. Guardo l'orologio: mezzanotte.

“ È mezzanotte. Quando andiamo? “ chiedo

“ Tra poco. Da mezzanotte e mezza in poi “ annuisco senza rispondere. Il cuore mi va a mille. L'ora scocca. Mancano venti minuti all'una e silenziosamente mi alzo dal letto e vado alla finestra. Fortunatamente la nostra camera dà sul retro. Apro le ante e con un semplice salto scavalco il davanzale, che dista dal suolo appena un metro. Qui nessuno ci può vederci, siamo tra due baracche. Anche Kurt scende e passando dietro tutte le baracche, costeggiamo il campo, arrivando poi dietro quella dell'ebrea dopo aver evitato i fari che le sentinelle sulle torrette fanno ruotare per illuminare le varie parti del campo. Busso due volte, come al solito, e poco dopo lei fa spuntare la testa, ma appena vede Kurt, accucciato affianco a me, sbianca. Fa per rientrare, ma prontamente la prendo per un polso

“ Lasciami! “ sussurra lei

“ Sssh! Avanti esci! “

“ Perché? “

“ Ce ne andiamo! Ci hanno scoperti! “ sussurro

“ Cosa?! E lui che ci fa qui? “ guarda Kurt

“ Lui mi ha avvertito. Vogliono fucilarci domani all'alba “

“ E deve venire anche lui? “

“ Sì! È il mio migliore amico! Avanti muoviti! “

“ Un attimo... “ rientra dentro per poi uscire con il marmocchio, quello che era venuto dal campo della lavorazione della gomma e che avevamo risparmiato.

“ Lui non viene! “ dico categorico

“ Invece sì! Shulim è mio amico! “

“ Grrr basta che ti muovi! “ loro escono. Kurt solleva il pezzo di rete e strisciando per terra passa dall'altro lato. Il moccioso ebreo lo segue, poi va l'azzurra e infine io. Una volta fuori ci alziamo lentamente cercando di non fare rumore, ma l'ansia e la paura prendono il sopravvento. Senza che nessuno parli iniziamo tutti e quattro a correre come matti, ma tempo di percorrere dieci metri, un urlo in tedesco ci gela il sangue nelle vene. Il soldato sulla torretta ci punta contro il faro, illuminandoci.

“ CORRETE!!! “ urlo, corriamo a perdifiato per il sentiero che porta alla boscaglia. Si sente uno sparo e sento Kurt cadere dietro di me

“ NO!! KURT!! “ inchiodo e torno indietro. Lui si rialza

“ Tranquillo, sono inciampato “ riprendiamo a correre con i soldati che ci sparano addosso. Scompariamo nel buio, facendo perdere le nostre tracce alle sentinelle. Camminiamo per la campagna nella periferia di Cracovia e ormai è notte inoltrata.

“ Io ho fame Bulma... “ si lamenta il marmocchio

“ Nessuno ti ha chiesto di venire! “ sbotto seccato

“ Ehi! È solo un bambino!! Non potevo lasciarlo lì dentro!! “ ribatte l'ebrea

“ Bada a come parli!! Un'altra risposta del genere e ti faccio secca! “ soggiunge Kurt

“ Kurt! “ intervengo

“ Che c'è Vegeta! Non senti come ti risponde? “

“ Sì che sento, ma è diverso “

“ Non è diverso proprio per niente!! Ebrea è ed ebrea rimane!! “ sospiro e mi siedo ai piedi di un albero

“ E ora che fai?! “ dice lui fermandosi

“ Ci fermiamo. Credo siano le due passate “ lui si siede accanto a me, imitato da Bulma e dal moccioso che sgranocchia una pesca che mi sono portato dietro dal commando.

“ Dammi un po’ d’acqua “ dice lui. Prendo la sacca e tiro fuori una delle due bottiglie, porgendogliela. Lui l'afferra e comincia a bere avidamente

“ Ehi! Calma! Ce l'abbiamo contata! “ gli strappo letteralmente la bottiglia di mano

“ Tsk, che modi! “ si lamenta

“ ... Possiamo... Possiamo bere anche noi? “ chiede timidamente lei. Le porgo la bottiglia che poco dopo mi restituisce dopo aver fatto bere anche il marmocchio. Aspettiamo un quarto d'ora circa, dopo di che mi alzo

“ E adesso dove vai?! “ mi chiede Kurt

“ Ci rimettiamo in marcia. Di sicuro ci staranno cercando, se ci trovano siamo morti. Tutti e quattro “ 
Bulma si alza imitata dal moccioso, per ultimo Kurt. Ci rimettiamo in cammino e viaggiamo per tutta la notte. Io in testa al gruppo, Kurt per secondo e per ultimi i due ebrei. Camminiamo per due giorni e ormai siamo fuori dalla boscaglia. Continuiamo ad avanzare verso Cracovia, arrivando in città nel tardo pomeriggio del cinque settembre

“ E adesso? Dove andiamo? “ chiede Kurt

“ In stazione “ rispondo ovvio

“ E dove vorresti andare? Che treno prendiamo? “

“ Calmati! Adesso vediamo tutti i treni che passano nelle prossime due ore e decidiamo “

“ Va bene “ sospira

“ Magari non ci stanno più cercando “ interviene speranzosa l‘ebrea. Kurt ride

“ Hmhmhm sei proprio stupida. I tedeschi non smetteranno di cercarci finché non ci vedranno tutti in un lago di sangue “

“ Già. Meglio muoverci, i treni non aspettano noi “ m'incammino senza avere la minima idea di dove sia la stazione

“ Vegeta aspetta! Come hai intenzione di pagare i biglietti?! Siamo in quattro! Non abbiamo molti soldi! “ mi ferma Kurt

“ La vedi questa? “ mi tocco la divisa

“ Certo... “

“ Questa è la divisa nazista. Possiamo fare quello che vogliamo. Se ci diranno qualcosa diremo che siamo stati incaricati di trasferire loro due in un altro campo “

“ Sì... Ma... “

“ Niente ma! Adesso muovetevi! “ lo supero e subito mi seguono. Dopo aver chiesto informazioni riusciamo a raggiungere la stazione

“ Mmm allora, tra dieci minuti parte un treno per Berlino “ legge Kurt sul cartello

“ Assolutamente no! Sarebbe come consegnarsi ai carnefici! “

“ Tra mezz'ora uno per Mosca... Mmm no... Vanno tutti per posti sbagliati... Senti, ma dove vuoi dirigerti? “

“ In Svizzera. È una nazione neutrale e i tedeschi lì non possono farci nulla “

“ Sai bene che pur di ucciderci andrebbero anche contro le leggi della Svizzera “

“ Ci inventeremo qualcosa. Guarda! Quel treno va a Bucarest, in Romania! “

“ Tsk e poi? “

“ Prenderemo un altro treno. Piano piano raggiungeremo la Svizzera, dobbiamo solo resistere “

“ E tra quanto parte il treno per la Romania? “

“ Mmm... Cinque minuti! “

“ Cosa?! Muoviamoci! “ urla Kurt iniziando a correre

“ Fermo!! Non conosci il binario!! È il diciotto!! “ urlo correndogli dietro insieme all'ebrea e al moccioso

“ Cazzo!! È uno degli ultimi!! “ corriamo più veloce che possiamo scartando le altre persone. Saliamo le scale e raggiungiamo il binario esatto proprio nel momento in cui il treno sta per chiudere le porte

“ NO!! ASPETTATE!! “ urlo correndo superando gli altri. Un capotreno mi vede, fa cenno al macchinista di aprire una porta e per un pelo saliamo. Ancora con il fiatone entriamo nel vagone sulla sinistra cercando dei posti. Troviamo due panche libere. Su una sediamo Bulma ed io, sull’altra Kurt e il marmocchio. Passano circa cinque minuti quando un tizio ci si avvicina. Lo riconosco subito dagli stracci che indossa.

“ Scusi, potrei sedermi qui? Il treno è tutto occupato “ dice in inglese.


            … To be continued…

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