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Benvenuti nel Blog di Melina e Giada ^^
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Come in ogni Blog che si rispetti, anche qui ci sono poche e semplicissime regole da seguire:)
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2) Nei commenti cercate di essere gentili, se l'autore ha fatto degli errori e volete correggerlo, fatelo, ma con garbo
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Detto ciò, non dimenticate la 6° ma non meno importante regola! DIVERTITEVI!!! :D

lunedì 24 gennaio 2011

A mi edad


A mi edad

Sono un grande falso mentre fingo l'allegria,
sei il gran diffidente mentre fingi simpatia,
come un terremoto in un deserto che...
che crolla tutto ed io son morto e nessuno se n'è accorto.
Lo sanno tutti che in caso di pericolo si salva solo chi sa volare bene,
quindi se escludi gli aviatori, i falchi, nuvole, gli aerei, aquile e angeli, rimani te
ed io mi chiedo ora che farai,
che nessuno ti verrà a salvare,
complimenti per la vita da campione,
insulti per l'errore di un rigore.

Ormai è una vita che cerco di fingere di essere qualcuno che non sono.
Sono falso in tutto quello che faccio ormai.
La gente che mi sta attorno mi parla, mi sorride eppure io non riesco in alcun modo a condividere la loro stessa gioia... vorrei essere spontaneo e allegro come loro però... sfortunatamente non riesco a fare altro che mettermi una maschera. Come un attore indosso una maschera perfetta per la mia vita. Una maschera che mi sto imponendo da quando sono entrato in questo folle mondo.
Fingo l'allegria,la simpatia cercando di convincere se non me stesso almeno il mondo che mi circonda che sto bene. Tiziano sta bene! Tiziano Ride! Tiziano è felice!
La verità è però un'altra... sto morendo... sento come un terremoto che mi scuote dall'interno.
Sto morendo...soffro...sto male... mi illudo di poter vivere una vita che sia mia! Eppure il mondo non se ne accorge... lui continua ininterrottamente a muoversi...indifferente.
Essere libero di fare quello che voglio senza avere subito puntata addosso una telecamera. Non mi sembra un desiderio così impossibile da realizzare eppure... per quelli che come me vivono questa vita a metà sembra un illusione troppo lontana da raggiungere.
Vorrei essere come un uccello...come un aereo o perchè no... un angelo...e poter volare lontano da tutti e da tutto invece... rimango qui ad ascoltare critiche e insulti per ogni minimo errore

E mi sento come chi sa piangere ancora alla mia età
e ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia età
e vita mia che mi hai dato tanto,
amore, gioia, dolore, tutto,
ma grazie a chi sa sempre perdonare sulla porta alla mia età.

Ho una certa età ormai eppure è come se molte volte fossi un bambino... riesco ancora a commuovermi e piangere proprio come facevo da piccolo.
Molte volte di notte mi ritrovo a piangere della mia situazione e della mia incapacità di affrontare ciò che mi circonda.
E' curioso eppure penso che quelli siano gli unici momenti in cui sono quello che veramente vorrei essere: Un uomo comune che non si vergogna del giudizio della gente e che ha il coraggio di lasciarsi andare... piangere, ridere... essere ciò che è.
E' in quei rari momenti di sconforto, al contrario di quello che farebbero gli altri , io non maledico Dio bensì lo ringrazio perchè so che mi donerà la forza di andare avanti e perchè mi permette almeno nel dolore di essere ciò che sono.

Certo che facile non è mai stato,
osservavo la vita come la osserva un cieco,
perché ciò che è detto può far male,
però ciò che è scritto può ferire per morire

Non è mai stato facile vivere la mia vita!
Soprattutto se ci si ostina a essere ciechi... non guardando il mondo ma solo guardando i propri difetti.
L'ho sempre fatto.. un esempio palese è la mia omosessualità.
L'ho sempre vista come una colpa come un modo per ferirmi invece... era la parte più vera di me.
Ho passato una parte della mia vita a guardarmi allo specchio senza però riuscire a scorgere una sola parte positiva di me...colpito da una cecità che non mi permetteva neanche di vivere.

E mi sento come chi sa piangere ancora alla mia età
e ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia età
e vita mia che mi hai dato tanto,
amore, gioia, dolore, tutto,
ma grazie a chi sa sempre perdonare sulla porta alla mia età.


E che la vita ti riservi ciò che serve spero
E piangerai per cose brutte e cose belle spero
Senza rancore
E che le tue paure siano pure
L’allegria mancata poi diventi amore
Anche se è perché solamente il caos della retorica confonde i gesti e le parole e le modifica
è perché Dio mi ha suggerito che ti ho perdonato
E ciò che dice Lui l'ascoltato

Di notte alla mia età
Di notte alla mia età.

Nonostante tutto quello che mi è successo... cio che è stato
Non riesco ad odiare nè Dio nè la vita
E' stata dura ma non posso lamentarmi.
Infondo ho avuto tutto!
FAMA,AMORE,AMICIZIA,UNA FAMIGLIA AMOREVOLE...
Non posso non gioire di tutto ciò.
Non posso non perdonare i miei errori
Non posso non ringraziare chi in questi anni mi ha capito... seguito...ascoltato e amato.
Tutte quelle persone piccole ma per me grandi come giganti che mi hanno perdonato e soprattutto non mi hanno sbattuto la porta in faccia
E' per loro che ringrazio il cielo
E' per loro che perdono e sono perdonato
Questo perchè la vita è meravigliosa e io non voglio dimenticarmene mai




domenica 23 gennaio 2011

C'e sempre una speranza (11)

Vegeta e Kurt, due spietati soldati delle S.S., le Schutzstaffel, all'arrivo del treno al campo di sterminio, conducono, insieme ai loro comilitoni, gli ebrei all'interno del lager.
Rischiando ogni giorno la morte, una Judea riuscirà a rompere il ghiaccio nel cuore del crudele soldato. Riusciranno a scappare da Auschwitz? Si salveranno? Non vi resta che leggere.
Storia scritta con Stellina86
 
Autore: vegeta4e 
Rating: Arancione 
Genere: Guerra, Romantico, Storico
Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: AU
Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball 

Capitolo 11
 
5 settembre - Bucarest - Romania


Andiamo al bancone per prendere due stanze

“ Buonasera “ dico in inglese. La donna dietro al banco alza il viso

“ Buonasera. Desiderate? “ risponde nella medesima lingua

“ Vorremmo due stanze, sono libere? “ lei mi squadra senza rispondere alla mia domanda

“ Non vogliamo tedeschi nella nostra locanda. Per voi non ci sono stanze “ dice fissando la divisa

“ Noi siamo contro il regime “

“ Non si direbbe dalle vostre giacche “

“ Signora, le posso giurare che loro sono contro Hitler “ dice Bulma

“ I tedeschi non sono contro Hitler. Non se ne salva uno “ ribatte. Bulma si alza la manica sinistra della casacca, mostrando così il numero marchiato a fuoco nell'interno dell'avambraccio

“ Vede questo numero? È stato il mio nome per sei mesi dentro il campo. Io sono ebrea e loro hanno salvato me e questo bambino “ la donna la guarda e non dice nulla, indecisa se crederle o meno. Bulma continua

“ Lui mi ha portato del pane tutte le notti. C'erano delle strane selezioni al campo, non so cosa fossero, ma le persone scelte non le ho più riviste. Io non sono mai stata scelta perché lui si offriva di fare il turno, salvandomi ogni volta “ lei mi guarda “ E lui invece è il suo migliore amico. Sono sicura che all'inizio non sia stato molto contento di sapere che mi avrebbe salvata, ma l'ha subito appoggiato, offrendosi anche lui per la selezione. Se non fosse per loro non sarei qui in questo momento. Siamo scappati dal campo e loro due stanno rischiando grosso, se ci trovano i tedeschi siamo morti “ la donna ci guarda tutti e quattro per diversi secondi

“ Le stanze venti e ventuno sono libere, al secondo piano “

“ Quanto costa a notte? “ chiedo

“ Cinque marchi a persona “

“ Bene “ Kurt prende il portafoglio dandole venti marchi. Ci porge le due chiavi tornando poi a pulire il banco. Prendo le chiavi e m’incammino verso
le scale. Il marmocchio sale correndo, impaziente di vedere la camera

“ Tsk, chi l'avrebbe detto che ci saresti stata utile “ dice Kurt a Bulma

“ Se voi tedeschi foste più intelligenti, non avreste rinchiuso nessuno in quei maledetti campi! “

“ Non sarò un genio, ma il mio QI di sicuro è più alto del tuo “ ribatte lui

“ Non credo proprio. Gli oranghi non sono molto svegli “

“ Orango a chi! Ripetilo e ti ammazzo! “

“ E basta voi due! Siete insopportabili! “ sbotto esasperato

“ È lei, Vegeta!! Potevi lasciarla lì dentro cazzo! “

“ Hai iniziato tu Kurt! Ora basta! “

“ Tsk, non posso nemmeno parlare ora?! Ma sentilo! Ora da addosso al suo migliore amico per difendere la sua fidanzata! Sei caduto proprio in basso, amico “

“ Non è la mia fidanzata! “

“ E cos'è? La tua mogliettina? “

“ Pensa a trovartela tu la mogliettina, a trent'anni sei ancora solo come un cane “

“ Io cerco quella giusta “

“ Hmhmhm quella bionda dell'anno scorso era giusta! Ricca, bella e simpatica! Che cerchi di più? “

“ Vegeta, era stupida come pochi! Quando facevo un discorso diverso dai vestiti, mi guardava con gli occhi vitrei! “

“ Mah... Devi abbassare le pretese, se continui così non la troverai mai. Quella almeno aveva le tette “

“ E smettila di blaterare, dammi la chiave piuttosto, siamo arrivati “ gli porgo una delle due. Le stanze sono una di fronte all'altra.

“ Immagino che io debba dormire con il moccioso... “ dice lui

“ Esatto “

“ Dannazione “ sbuffa

“ Non ci sono alternative. Con lei non dormi, con me neppure! “

“ Ma al campo dormivamo nella stessa stanza! “

“ Ma non erano letti matrimoniali! “

“ E tu che ne sai che sono letti matrimoniali?! “

“ Controlliamo subito “ apro la prima porta. Letto matrimoniale. La seconda pure

“ Mi dispiace, ma ti tocca il marmocchio “

“ Grrr e va bene! “ afferra una chiave ed entra nella stanza sulla sinistra, ma il moccioso non si muove, fissa in silenzio l'interno della stanza

“ Avanti moccioso entra! Non ti farò nulla. Non ho rischiato la pelle per soffocarti durante la notte, se avessi voluto ucciderti l'avrei fatto al campo “ a queste parole si fa coraggio ed entra nella stanza, chiudendo poi la porta. Io vado dall'altra, la apro ed entro. Bulma va subito sul letto

“ Aaah... Da quanto tempo non dormivo su un materasso... “ chiude gli occhi affondando la testa nel cuscino. Io mi tolgo gli stivali, levo le munizioni dalle tasche dei pantaloni appoggiando il tutto sull‘impiantito di legno, dopo di che mi spoglio e mi metto sotto le coperte. Chiudo gli occhi, quando sento un peso sul petto. Li riapro trovando la testa di Bulma appoggiata a me. Non dico nulla, lasciandola lì dov'è.

“ Non credevo che saremmo riusciti a scappare veramente “ sussurra quasi

“ Come vedi ci siamo riusciti “ dico

“ La Svizzera è ancora lontana, spero solo che riusciremo a raggiungerla tutti e quattro sani e salvi “

“ Già... “ lentamente si scosta, guardandomi poi negli occhi

“ Lo sapevo che tu eri diverso... “ si avvicina e mi bacia lievemente. Io ricambio subito, le metto le mani sui fianchi e girandomi mi metto sopra di lei.
Le sensazioni che provo sono innumerevoli e tanto belle da farmi quasi girar la testa. Continuando a baciarla le sfilo la maglia della casacca, facendola arrossire

“ ... Non hai mai fatto così prima d'ora... “ dice

“ Così come? “

“ ... Così seriamente “

“ Non abbiamo avuto tante occasioni. È successo solo una volta “

“ ... Già... “ riprende a baciarmi e le tolgo anche i pantaloni, lasciandoli cadere a terra. Cerchiamo di fare meno rumore possibile, anche perché di fronte ci sono il marmocchio e Kurt. Una volta finito lei si addormenta subito, io invece fisso il soffitto preoccupato. Fin'ora è stato tutto troppo semplice, sarebbe fantastico se fino in Svizzera viaggiassimo così. Niente inseguimenti, solo la premura di arrivare prima di avere i tedeschi addosso. Dopo circa mezz'ora mi addormento sfinito. La mattina successiva mi alzo verso le sei, ma lei dorme ancora

“ Ehi... Sveglia... “ la scrollo

“ ... Mmm... “

“ Avanti alzati “

“ ... Cinque minuti “ sussurra voltandosi dall'altro lato

“ Dai svegliati! “ lei apre gli occhi assonnata, si mette seduta e il lenzuolo le scopre di poco il petto. Noto che i suoi vestiti sono ancora a terra

“ Vestiti. Io vado a svegliare quei due “ mi alzo e mi vesto rapidamente, poi esco, e busso alla porta di fronte

“ Kurt... Sei sveglio? Kurt! “ non risponde. Apro la porta ed entro. Il marmocchio è rannicchiato in un angolo profondamente addormentato, Kurt
con braccia e gambe aperte dorme con la bocca spalancata. Le coperte che gli arrivano alla vita, con una gamba sotto e una sopra il lenzuolo

“ Kurt, alzati “ non risponde. Inizio a scuoterlo ma ancora non da segni di vita

“ Kurt! Dannazione! Svegliati! “ nulla. Lo prendo per la caviglia e per il polso sinistro e, tirando, lo faccio cadere giù dal letto

“ Aahh! Che cazzo! “ ancora a terra si massaggia il sedere

“ Finalmente! “ dico

“ Dio! Che modi Vegeta! “

“ Non ti svegliavi, era l'unico modo “

“ Ho capito! Ma diamine! “ si alza

“ Sbrigati e vestiti! Non è il massimo della vita vederti in boxer “

“ Che vorresti insinuare?! Tsk ma ti sei visto tu? “

“ Hmhmhm io sì “ prende i pantaloni e si veste rapidamente, poi va dal marmocchio

“ Ehi, sveglia “ lo scuote per la spalla. Lui apre gli occhi, si mette seduto e si stropiccia le palpebre

“ Io vado a chiamare quell'altra “ esco dalla camera di Kurt lasciando la porta aperta busso alla mia stanza. Lei la apre, indossando solo un paio di mutandine e coprendosi il petto con la casacca

“ Sì? “ chiede senza rendersi minimamente conto di come si è presentata

“ Ma che diavolo fai?! Vestiti!! “ la spingo dentro chiudendo la porta

“ Butta la casacca e infila la mia maglietta nera “ le dico attraverso la porta

“ Quale? “

“ Quella che ho messo sotto la giacca “

“ Ha le maniche lunghe? “

“ Sì. Metti quella. Poi nella sacca appoggiata vicino al comodino ci sono dei pantaloni scuri, indossali “

“ ... Trovati... E la casacca del campo? Dove la metto? “

“ Mettila nella sacca. Appena fuori città la buttiamo “

“ Ok, faccio subito “ torno da Kurt

“ Kurt, vieni qui “ mi avvicino e gli strappo dalla divisa la svastica

“ Ehi! Ma che diavolo fai?! “

“ Ti levo le svastiche, no? Già abbiamo avuto difficoltà a farci dare due stanze! Meglio levare i segni delle SS. “ detto ciò strappo le toppe anche alla mia divisa

“ Così sembrano semplici giacche militari, speriamo di non incontrare colleghi ai confini, ci riconoscerebbero subito “

“ Mah, comunque te la sei scelta bene l'ebrea. Niente male in mutande “

“ Sta zitto! Razza di pervertito! “

“ Ahahah ora non si può nemmeno guardare? “

“ No! Non puoi! “

“ Hmhmhm ma come siamo gelosi! “

“ Eccomi “ dice lei uscendo dalla stanza.


            … To be continued…
 

C'e sempre una speranza (10)

Vegeta e Kurt, due spietati soldati delle S.S., le Schutzstaffel, all'arrivo del treno al campo di sterminio, conducono, insieme ai loro comilitoni, gli ebrei all'interno del lager.
Rischiando ogni giorno la morte, una Judea riuscirà a rompere il ghiaccio nel cuore del crudele soldato. Riusciranno a scappare da Auschwitz? Si salveranno? Non vi resta che leggere.
Storia scritta con Stellina86
Autore: vegeta4e 
Rating: Arancione 
Genere: Guerra, Romantico, Storico
Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: AU
Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball 

Capitolo10
5 settembre 1944 - Bucarest - Romania

“ No. È occupato “ rispondo acido

“ Non si preoccupi “ interviene Bulma con garbo

“ Shulim, vieni in braccio “ il moccioso non se lo lascia ripetere due volte, le si siede sulle ginocchia, liberando così il posto. Il tipo, che riconosco come partigiano italiano si siede di fronte a me

“ Grazie mille “ sorride. Io e Kurt ci scambiamo un’occhiata disgustata e lui, avendolo vicino, si allontana più che può, schiacciandosi contro il finestrino, quasi l'altro avesse la lebbra.

“ Noto con piacere dalle divise che indossate che siete nazisti “ commenta ironico e vagamente caustico squadrandoci accigliato

“ Vedo che oltre ad essere furbi, voi partigiani, siete anche perspicaci! “ dico con il medesimo tono

“ E voi tedeschi siete famosi soprattutto per la simpatia e l'umorismo “ ribatte

“ Siamo conosciuti anche per il fatto che non ci facciamo pregare due volte da chi non vede l'ora di ritrovarsi pieno di pallottole “

“ Adesso basta voi due “ interviene Bulma

“ Tsk smettila di dirmi quello che devo fare! “ dico. Lei mi ignora volutamente

“ Come ti chiami? Sei italiano? “

“ Sì, sono italiano, mi chiamo Goku. Tu? “

“ Bulma “ si sorridono amichevolmente e la cosa m’infastidisce

“ Tsk si sente che sei italiano. Tu e l'inglese siete due universi paralleli. Non vi incontrerete mai “ Kurt sghignazza

“ E questo che c'entra?! “ ribatte lui infastidito

“ Tsk pronunci da schifo. Lo sentirebbe un sordo che sei italiano. Tsk, brutta razza la vostra “

“ Ah sì? Se è per questo si sente anche il tuo schifoso accento tedesco “

“ Sempre meglio del tuo! “

“ Senti Goku, coma mai sei in viaggio in Romania se sei italiano? “

“ Mi stanno cercando dei miei "compagni"... “

“ Tsk stai sul culo persino ai tuoi alleati “ commento

“ E perché ti cercano? “ chiede lei continuando ad ignorarmi

“ Sono alleati di Mussolini ed essendo partigiano sono loro nemico “

“ C'è una taglia su di te? “ chiede improvvisamente Kurt

“ Per vostra sfortuna no … Non ancora almeno “

“ Kurt! Non vorrai mica toccarlo! Me ne frego dei soldi, io questo rifiuto non lo tocco, cascasse il mondo! “ dico in tedesco

“ Beh ma un po’ di soldi fanno sempre comodo, specie nella nostra situazione. “ ribatte lui. Il partigiano ci guarda, probabilmente non comprende cosa diciamo.

“ Bulma... Dal tuo nome mi sembra di capire che tu sia ebrea... E anche il bambino. Prima l'hai chiamato Shulim. Se siete ebrei che ci fate con questi due? “ chiede l'italiano

“ Fatti gli affari tuoi! “ sbotto

“ Ecco... Siamo scappati... “ spiega vagamente

“ E perché? “

“ ... Perché... Ecco... “ arrossisce

“ Credo di aver capito. Quindi voi due non siete poi così cattivi se avete aiutato due prigionieri ad evadere “ gli tiro rabbiosamente un calcio agli stinchi

“ AHH!! “ urla dolorante

“ Urlalo, idiota!! “

“ Ma sei scemo?! Mi hai fatto male! “

“ Chiudi quella fogna! “ dico a denti serrati

“ Tsk non c'è niente da fare, voi italiani siete proprio stupidi! Non lo capisci che se urli rischiamo grosso?! “ dice Kurt

“ ... Scusate, ok? “

“ No! Sei proprio un idiota! “ dico

“ ... Sentite... Mi pare di capire che siamo dalla stessa parte, che ne dici di unirti a noi? “ propone Bulma

“ Scordatelo! “ interveniamo all'unisono Kurt ed io

“ Ma non capisci? Avremmo un aiuto in più! “

“ Capisco eccome! Capisco che io con un partigiano non collaborerò mai! “

“ Ma lui potrebbe aiutarci! “

“ Piuttosto che essere salvato da lui torno indietro e mi faccio fucilare! “

“ Per me va bene... Io sono diretto in Italia. Devo raggiungere i miei compagni partigiani “

“ Chi se ne frega! Noi andiamo in Svizzera e non vogliamo te tra i piedi! “

“ Ma il viaggio è lo stesso. Ci saremmo d'aiuto a vicenda “

“ Forse non hai capito. Io non voglio essere aiutato da te, tanto meno voglio salvarti!! E adesso sta zitto! “

“ Perchè sei così ottuso?! Come pensi di affrontare i tedeschi? Loro hanno fucili e noi nemmeno una pistola! Lui avrà delle armi! “ sbotta Bulma

“ Tsk, anche noi siamo armati “ guardo Kurt sorridendo. Mi apro la cerniera della divisa mostrando le pistole, lo stesso fa Kurt

“ Ma... Dove le avete prese quelle? “ chiede lei stupita

“ Prima di partire no? Le avevamo in stanza “ dico

“ Hmhmhm le useremo in casi estremi “ ride Kurt. Passano alcune ore quando il treno si ferma a Bucarest. Scendiamo andando dalla parte opposta rispetto all'italiano. Ci dirigiamo verso
la periferia per non farci notare, addentrandoci in un boschetto. Camminiamo per circa mezz'ora e ormai è buio.

“ Bulma, io ho fame “ si lamenta il moccioso

“ Lo so, cerca di resistere “

“ Ma io ho fame!! “ si impunta pestando un piede sul terreno fangoso

“ Adesso basta! “ dice Kurt voltandosi

“ ........... “

“ Anche noi abbiamo fame, ma stiamo zitti! Quindi chiudi la bocca e cammina! “ il marmocchio lo guarda spaventato e non fiata. Riprendiamo a camminare quando si sente lo stomaco del
moccioso borbottare. Kurt si gira di scatto e afferra il fucile

“ No, non farlo!! “ urla Bulma abbracciando il bambino. Kurt spara. Da un albero cade una mela, che atterra ai piedi del moccioso. Lei apre lentamente gli occhi incredula, prende la mela,
se la pulisce sulla mano e la porge al bambino, che affamato, inizia a morderla.

“ Sapevo che infondo non sei cattivo “ gli sorride Bulma. Lui non risponde, arrossisce leggermente

“ Se sei amico di Vegeta vuol dire che non sei come gli altri “

“ ... Sta zitta!! Non rivolgermi la parola, ebrea! “ rimette il fucile in spalla e superandomi, riprende il cammino. Lei sorride scuotendo la testa. Restando sempre vicini al centro abitato torniamo in città, in cerca di una locanda per passare la notte. Camminiamo per le vie di Bucarest, quando qualcuno ci corre in contro

“ Ehi! Chi si rivede! “

“ Tsk... Italiano... “ dico infastidito

“ Ciao Goku! “ lo saluta entusiasta Bulma

“ Beh, ci hai ripensato... Tedesco? “ mi chiede lui

“ Ripensato? A cosa? “

“ Al fatto che potremmo esserci utili a vicenda “

“ No! E resto della mia decisione! “

“ Senti! Nemmeno a me siete simpatici, ma che ti piaccia o no siamo sulla stessa barca! Quindi se collaboriamo abbiamo qualche speranza in più di salvarci la pelle! “

“ Ti ripeto per l'ennesima volta che non voglio l'aiuto di nessuno, tanto meno il tuo!!! “ gli urlo in faccia

“ Sei proprio ottuso!! “

“ Sparisci dalla mia vista o ti ammazzo!! “

“ ... Ma io.. “

“ VATTENE!!! “ lo spingo

“ ... D'accordo... “ sibila lui allontanandosi. Riprendiamo a camminare

“ Sei proprio uno stupido “ borbotta Bulma. La ignoro volutamente, ma lei continua “ Avevamo un valido aiuto! Ma tu no! Sei dannatamente orgoglioso!! “

“ Sì sono orgoglioso!! Non voglio collaborare con un insulso partigiano!! “

“ Non è insulso! È un valido soldato!! “

“ Valido un cazzo!! “

“ Sei proprio uno stronzo!! “

“ Adesso basta ebrea!! “ sbotta Kurt strattonandola per il colletto della casacca

“ Parlagli ancora così e sei morta!! “

“ Kurt basta! “ cerco di dividerli

“ Basta?! Lo senti come ti si rivolge?! All'inizio l'avresti ammazzata!! “

“ Smettila! Lasciala! “

“ No!! Se non la smette giuro che la sgozzo!! “ lei sbianca

“ KURT!! È UN ORDINE!!! SMETTILA ORA!! “ lui mi guarda, poi con uno strattone la libera, calciando rabbiosamente un sasso

“ Voi tedeschi siete dei pazzi! “ dice tenendosi la gola

“ RIPETILO E SEI MORTA!! “ fa per andarle addosso, ma mi metto in mezzo, bloccandolo

“ VEGETA LASCIAMI!! “

“ NO! “

“ GIURO CHE L'AMMAZZO!! “

“ KURT BASTA! CALMATI! “ lo spingo allontanandolo. Ha il fiatone e guarda Bulma come se volesse darle fuoco con il pensiero

“ Adesso basta voi due! “ dico guardando entrambi

“ Perchè diamine hai fatto venire anche quello con noi, eh? “ sbotta lei

“ Perchè è il mio migliore amico! “

“ Ah certo! “

“ Certo! E adesso calmatevi! “ loro non rispondono e il moccioso ci guarda scioccato

“ Lì c'è una locanda. Kurt, quanti soldi hai? “

“ ... Mah, poca roba “

“ Vediamo quanto vogliono a notte per quattro persone “ andiamo verso l’osteria e dopo essere entrati andiamo al bancone.



            … To be continued…

C'e sempre una speranza (9)

Vegeta e Kurt, due spietati soldati delle S.S., le Schutzstaffel, all'arrivo del treno al campo di sterminio, conducono, insieme ai loro comilitoni, gli ebrei all'interno del lager.
Rischiando ogni giorno la morte, una Judea riuscirà a rompere il ghiaccio nel cuore del crudele soldato. Riusciranno a scappare da Auschwitz? Si salveranno? Non vi resta che leggere.
Storia scritta con Stellina86
 
Autore: vegeta4e 
Rating: Arancione 
Genere: Guerra, Romantico, Storico
Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: AU
Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball 

Capitolo 9


3 settembre 1944 - Cracovia - Polonia

Entriamo in mensa e c'è un chiasso assordante. Mi sento teso come una corda di violino. Mi sento osservato, preso in giro. Vedo gente sorridermi, non so distinguere se sono beffardi. Ci sediamo a tavola ignorando volutamente gli astanti, evidentemente ignorano che io sappia le loro intenzioni. Molti probabilmente già mi immaginano con il petto pieno di piombo, sdraiato in un lago di sangue. A questo pensiero rabbrividisco.

“ Ci fissano “ dico cercando di sembrare normale

“ Ho notato. Cerca di essere il più indifferente possibile “

“ Certo “ sorrido mostrandomi tranquillo ai commensali. Ci portano la cena, e dopo aver consumato il pasto torniamo in stanza. Ci mettiamo sotto le coperte senza cambiarci. Non leviamo nemmeno gli stivali. Le ore sembrano non passare mai. Uscire dai lager è praticamente impossibile, le reti sono attraversate dalla corrente e... Cosa?!

“ Kurt! “ dico

“ Che c'è... “

“ Cazzo, non possiamo uscire! Anche se la rete si alza dal retro della baracca, è attraversata dalla corrente elettrica! “

“ No. Ci sono due stanghe di ferro prima e dopo il tratto in cui si solleva. I fili si interrompono, se ci fai caso sono attorcigliati a quei due tubi. Possiamo passare tranquillamente “

“ Ah... Ok “ sospiro. Se sbagliamo anche solo un passo siamo morti. Guardo l'orologio: mezzanotte.

“ È mezzanotte. Quando andiamo? “ chiedo

“ Tra poco. Da mezzanotte e mezza in poi “ annuisco senza rispondere. Il cuore mi va a mille. L'ora scocca. Mancano venti minuti all'una e silenziosamente mi alzo dal letto e vado alla finestra. Fortunatamente la nostra camera dà sul retro. Apro le ante e con un semplice salto scavalco il davanzale, che dista dal suolo appena un metro. Qui nessuno ci può vederci, siamo tra due baracche. Anche Kurt scende e passando dietro tutte le baracche, costeggiamo il campo, arrivando poi dietro quella dell'ebrea dopo aver evitato i fari che le sentinelle sulle torrette fanno ruotare per illuminare le varie parti del campo. Busso due volte, come al solito, e poco dopo lei fa spuntare la testa, ma appena vede Kurt, accucciato affianco a me, sbianca. Fa per rientrare, ma prontamente la prendo per un polso

“ Lasciami! “ sussurra lei

“ Sssh! Avanti esci! “

“ Perché? “

“ Ce ne andiamo! Ci hanno scoperti! “ sussurro

“ Cosa?! E lui che ci fa qui? “ guarda Kurt

“ Lui mi ha avvertito. Vogliono fucilarci domani all'alba “

“ E deve venire anche lui? “

“ Sì! È il mio migliore amico! Avanti muoviti! “

“ Un attimo... “ rientra dentro per poi uscire con il marmocchio, quello che era venuto dal campo della lavorazione della gomma e che avevamo risparmiato.

“ Lui non viene! “ dico categorico

“ Invece sì! Shulim è mio amico! “

“ Grrr basta che ti muovi! “ loro escono. Kurt solleva il pezzo di rete e strisciando per terra passa dall'altro lato. Il moccioso ebreo lo segue, poi va l'azzurra e infine io. Una volta fuori ci alziamo lentamente cercando di non fare rumore, ma l'ansia e la paura prendono il sopravvento. Senza che nessuno parli iniziamo tutti e quattro a correre come matti, ma tempo di percorrere dieci metri, un urlo in tedesco ci gela il sangue nelle vene. Il soldato sulla torretta ci punta contro il faro, illuminandoci.

“ CORRETE!!! “ urlo, corriamo a perdifiato per il sentiero che porta alla boscaglia. Si sente uno sparo e sento Kurt cadere dietro di me

“ NO!! KURT!! “ inchiodo e torno indietro. Lui si rialza

“ Tranquillo, sono inciampato “ riprendiamo a correre con i soldati che ci sparano addosso. Scompariamo nel buio, facendo perdere le nostre tracce alle sentinelle. Camminiamo per la campagna nella periferia di Cracovia e ormai è notte inoltrata.

“ Io ho fame Bulma... “ si lamenta il marmocchio

“ Nessuno ti ha chiesto di venire! “ sbotto seccato

“ Ehi! È solo un bambino!! Non potevo lasciarlo lì dentro!! “ ribatte l'ebrea

“ Bada a come parli!! Un'altra risposta del genere e ti faccio secca! “ soggiunge Kurt

“ Kurt! “ intervengo

“ Che c'è Vegeta! Non senti come ti risponde? “

“ Sì che sento, ma è diverso “

“ Non è diverso proprio per niente!! Ebrea è ed ebrea rimane!! “ sospiro e mi siedo ai piedi di un albero

“ E ora che fai?! “ dice lui fermandosi

“ Ci fermiamo. Credo siano le due passate “ lui si siede accanto a me, imitato da Bulma e dal moccioso che sgranocchia una pesca che mi sono portato dietro dal commando.

“ Dammi un po’ d’acqua “ dice lui. Prendo la sacca e tiro fuori una delle due bottiglie, porgendogliela. Lui l'afferra e comincia a bere avidamente

“ Ehi! Calma! Ce l'abbiamo contata! “ gli strappo letteralmente la bottiglia di mano

“ Tsk, che modi! “ si lamenta

“ ... Possiamo... Possiamo bere anche noi? “ chiede timidamente lei. Le porgo la bottiglia che poco dopo mi restituisce dopo aver fatto bere anche il marmocchio. Aspettiamo un quarto d'ora circa, dopo di che mi alzo

“ E adesso dove vai?! “ mi chiede Kurt

“ Ci rimettiamo in marcia. Di sicuro ci staranno cercando, se ci trovano siamo morti. Tutti e quattro “ 
Bulma si alza imitata dal moccioso, per ultimo Kurt. Ci rimettiamo in cammino e viaggiamo per tutta la notte. Io in testa al gruppo, Kurt per secondo e per ultimi i due ebrei. Camminiamo per due giorni e ormai siamo fuori dalla boscaglia. Continuiamo ad avanzare verso Cracovia, arrivando in città nel tardo pomeriggio del cinque settembre

“ E adesso? Dove andiamo? “ chiede Kurt

“ In stazione “ rispondo ovvio

“ E dove vorresti andare? Che treno prendiamo? “

“ Calmati! Adesso vediamo tutti i treni che passano nelle prossime due ore e decidiamo “

“ Va bene “ sospira

“ Magari non ci stanno più cercando “ interviene speranzosa l‘ebrea. Kurt ride

“ Hmhmhm sei proprio stupida. I tedeschi non smetteranno di cercarci finché non ci vedranno tutti in un lago di sangue “

“ Già. Meglio muoverci, i treni non aspettano noi “ m'incammino senza avere la minima idea di dove sia la stazione

“ Vegeta aspetta! Come hai intenzione di pagare i biglietti?! Siamo in quattro! Non abbiamo molti soldi! “ mi ferma Kurt

“ La vedi questa? “ mi tocco la divisa

“ Certo... “

“ Questa è la divisa nazista. Possiamo fare quello che vogliamo. Se ci diranno qualcosa diremo che siamo stati incaricati di trasferire loro due in un altro campo “

“ Sì... Ma... “

“ Niente ma! Adesso muovetevi! “ lo supero e subito mi seguono. Dopo aver chiesto informazioni riusciamo a raggiungere la stazione

“ Mmm allora, tra dieci minuti parte un treno per Berlino “ legge Kurt sul cartello

“ Assolutamente no! Sarebbe come consegnarsi ai carnefici! “

“ Tra mezz'ora uno per Mosca... Mmm no... Vanno tutti per posti sbagliati... Senti, ma dove vuoi dirigerti? “

“ In Svizzera. È una nazione neutrale e i tedeschi lì non possono farci nulla “

“ Sai bene che pur di ucciderci andrebbero anche contro le leggi della Svizzera “

“ Ci inventeremo qualcosa. Guarda! Quel treno va a Bucarest, in Romania! “

“ Tsk e poi? “

“ Prenderemo un altro treno. Piano piano raggiungeremo la Svizzera, dobbiamo solo resistere “

“ E tra quanto parte il treno per la Romania? “

“ Mmm... Cinque minuti! “

“ Cosa?! Muoviamoci! “ urla Kurt iniziando a correre

“ Fermo!! Non conosci il binario!! È il diciotto!! “ urlo correndogli dietro insieme all'ebrea e al moccioso

“ Cazzo!! È uno degli ultimi!! “ corriamo più veloce che possiamo scartando le altre persone. Saliamo le scale e raggiungiamo il binario esatto proprio nel momento in cui il treno sta per chiudere le porte

“ NO!! ASPETTATE!! “ urlo correndo superando gli altri. Un capotreno mi vede, fa cenno al macchinista di aprire una porta e per un pelo saliamo. Ancora con il fiatone entriamo nel vagone sulla sinistra cercando dei posti. Troviamo due panche libere. Su una sediamo Bulma ed io, sull’altra Kurt e il marmocchio. Passano circa cinque minuti quando un tizio ci si avvicina. Lo riconosco subito dagli stracci che indossa.

“ Scusi, potrei sedermi qui? Il treno è tutto occupato “ dice in inglese.


            … To be continued…

C'e sempre una speranza (8)

Vegeta e Kurt, due spietati soldati delle S.S., le Schutzstaffel, all'arrivo del treno al campo di sterminio, conducono, insieme ai loro comilitoni, gli ebrei all'interno del lager.
Rischiando ogni giorno la morte, una Judea riuscirà a rompere il ghiaccio nel cuore del crudele soldato. Riusciranno a scappare da Auschwitz? Si salveranno? Non vi resta che leggere.
Storia scritta con Stellina86
 
Autore: vegeta4e 
Rating: Arancione 
Genere: Guerra, Romantico, Storico
Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: AU
Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball 

Capitolo 8
 
 
26 agosto 1944 - Cracovia - Polonia

Passano due mesi ed ormai è agosto. Una mattina come le altre prendo la lista dell'appello ed inizio a leggere i numeri, quando vedo con la coda dell'occhio Franz arrivare.
Franz! È l'ennesima volta che arrivi in ritardo!!
“ Non sei nelle condizioni di poter fare lo sbruffone, Vegeta! “
“ Lo dici tu! Io non faccio lo sbruffone, sono il tuo superiore! “
“ Sì, lo dico io. Con quello che so potrei portarti davanti al plotone d’esecuzione! “
“ Chiudi il becco e mettiti in fila con il resto dei soldati! “
“ Non darmi ordini!! Non ti conviene!!
“ Non contestarmi!!!
“ ALMENO IO NON ME LA FACCIO CON LE JUDEE!!!
Hmhmhm e perché? Io sì? “
“ TU SÌ!! TI HO VISTO!! “
“ Non dire idiozie!! “
“ NON HO VISTO CHI FOSSE, MA SONO SICURO CHE ERA LUI!! “ urla rivolto agli altri. Alcuni iniziano a bisbigliare tra loro
Franz smettila. Stai dicendo un mucchio di sciocchezze “ interviene Kurt
“ È INUTILE CHE LO DIFENDI!!! LO SAI ANCHE TU!!! UN SOLDATO TEDESCO CHE SCOPA UN'EBREA!!! “
“ ADESSO BASTA!! SMETTILA DI DIRE CAZZATE!!! “ urlo infuriato
“ DICO LA VERITÀ!! “ mi avvicino a lui sollevandolo per il colletto della divisa
“ Giuro sul mio onore che se non chiudi quella fogna ti faccio pentire di essere nato! “ sibilo
“ Sai che paura! “
“ Parli così solo perché il tuo zietto ti para il culo!! “
“ A me lo para, a te lo sfonda! “ non ci vedo più dalla collera. Gli affondo un pugno nello stomaco che gli fa sputare saliva.
“ Questa... Questa la paghi... “ mi minaccia lui restando a terra dolorante. Prendo il fucile e glielo punto contro, facendo sgranare gli occhi sia ai prigionieri, sia ai miei comilitoni
“ Vegeta... Calmati... Non fare pazzie “ cerca di farmi ragionare Kurt
“ Chiedi perdono o giuro che sparo!!
“ Non ne hai il fegato “ mi sfida
“ Vogliamo vedere? “
“ Uno... Uno che scopa con un ebrea come può sperare di riuscire ad uccidere un vero tedesco? “
“ TI RIPETO CHE NON MI CI VUOLE NIENTE A FARTI SALTARE LE CERVELLA! “
“ Se mi uccidi mi seguirai all'inferno! Mio zio non te la lascerà scampare! “ gli metto la canna del fucile sotto il mento
“ TI DO L'ULTIMA POSSIBILITÀ! O IMPLORI PIETÀ O SPARO!! “
“ SCORDATELO!! “ non me lo faccio ripetere due volte. Carico il colpo e sparo, mirando tuttavia alla spalla, non sono così stupido, so a cosa andrei incontro se facessi fuori questo coglione e già ho abbastanza grattacapi senza che ci si metta anche lui a complicarmi l‘esistenza.
“ AAAHH!! “ lui urla in preda al dolore, mentre la canna del mio fucile ancora fuma. Gli astanti sussultano.
“ Tu!! Portalo via!! “ ordino ad un soldato. Lui sobbalza, credo che nessuno mi abbia mai visto così infuriato. Obbedisce e subito aiuta Franz ad alzarsi, portandolo poi verso il commando. Kurt mi fissa scioccato
“ Sei... Sei impazzito? “ balbetta
“ L'avevo avvertito!! “ poso il fucile e riprendo a fare l'appello come se non fosse successo nulla. Al numero dell'ebrea dai capelli azzurri alzo lo sguardo, incontrando i suoi occhi. È scioccata come, se non più degli altri, visto che si parlava di lei. La marcia inizia, ma dopo circa mezz'ora un soldato mi urla dalla porta del commando di raggiungerlo. Affido i prigionieri ad Hans e io e Kurt raggiungiamo il comilitone
“ Il comandante ti vuole parlare, Vegeta “
“ Vado “ lo supero seguito da Kurt. Una volta raggiunta la porta del comandante la apro, trovandomi davanti al mio superiore
“ Eccoti! Si può sapere perché hai sparato a Franz?! “
“ Glielo spiego subito! Non esegue gli ordini, fa quello che vuole! Solo perché è suo nipote crede di poter comandare su tutti! La sveglia è alle cinque e mezza per tutti e lui arriva alle sei passate! “
“ Lui ha detto che ti scopi un'ebrea “
“ E lei gli crede?! “
“ Spero tanto che si sbagli! “
“ È ovvio!! Quello lo dice apposta! Veda di dargli una strigliata! Quel marmocchio deve capire che qui io sono il suo superiore ed è a me che deve obbedire! Glielo faccia capire lei! “
“ Sì, ci proverò. E vedi che non scoppino altri casini “
“ Agli ordini “ detto questo gli faccio il saluto nazista e mi giro per lasciare la stanza. La mattina seguente, mi sveglio una mezz‘oretta prima del solito. Aspetto nel letto che scocchi l'ora, quando poi sono costretto ad alzarmi e vestirmi. All'ora dell'appello Franz è più puntuale di un orologio svizzero e mi guarda scornato con la spalla fasciata. Tsk sicuramente si aspettava che lo zietto desse ragione a lui.
“ Il comandante ha detto che oggi c'è la selezione per le camere a gas “ sibila Franz. Io mi giro verso Kurt, facendogli un cenno d'intesa.
“ Vado io. A dopo “ dice lui andando verso gli ebrei. Urla in tedesco di seguirlo, e mentre i detenuti si dirigono a loro insaputa verso la morte, Kurt si gira verso di me. Ricambio lo sguardo, la salverà. Poco dopo tornano e la vedo. Sapevo che l'avrebbe salvata.
Tsk visto? Te l'ho salvata “ mi sussurra lui venendomi accanto
“ Vedo “ sorrido
“ Che mi fai fare... Risparmiare un'ebrea... “
“ Quando toccherà a te mi dirai “
“ Io guarderò le donne ariane, signorino “
Hmhmhm signorino a chi?! “
“ A te, Romeo “
Tsk Romeo... Quando sarai tu perso per una donna riderò io! “
“ La mia donna sarà bellissima “
Hmhmhm prima trovala “
“ Che vuoi insinuare?! “
Hmhmhm sei vecchio ormai! “
“ Cosa hai detto?! Vecchio a chi!! Ho poco più di trent'anni! “
Hmhmhm sto scherzando. Non vedo l'ora di diventare zio “
Ahahah già mi accolli un marmocchio? “
“ Non lo vuoi un figlio? “
“ Mah... Vedrò “
“ Vuoi privarmi della gioia di essere zio?! “
Hmhmhm scommetto quello che vuoi che gli lasceresti passare lisce ogni cosa, vero? “
Hmhmhm può darsi, ma ci vuole anche disciplina “ continuiamo a parlare incamminandoci verso il commando.
Passano due settimane e l'autunno ormai bussa alle porte. Cammino per i corridoi dirigendomi verso la mia stanza, quando incontro Kurt, che allarmato, mi ferma
“ Vegeta! Ti devo parlare “ fa preoccupato
“ Dimmi “
“ Credo ti abbiano scoperto. Ho sentito Franz parlare con il comandante, hanno capito! Ti hanno scoperto! “
“ Cosa?! Cazzo... “
“ Devi scappare! Domani all'alba ti fucileranno davanti all'esercito e ai prigionieri, e dopo verrà il turno della donna “
“ Non c'è un minuto da perdere! “
“ Va in camera e prendi tutto quello che ti serve, cibo e vestiti. Dietro la baracca della tua ebrea c'è la rete che si solleva per un piccolo tratto, uscite da lì e scappate il più lontano possibile “
“ Scappate?! Tu verrai con noi! “
“ Non posso. Non dovrei nemmeno aiutarti, ma non posso permettere che ti ammazzino “
“ E io non posso permettere che ammazzino te! “
“ Io non corro pericoli! “
“ Lo dici tu! Non ci metteranno molto a capire che mi hai avvisato tu! Fucileranno te domani mattina al mio posto! Non fare storie e muoviti! “
“ ... Ma io... “
“ Niente ma! Non lascerò mai che un mio amico venga ucciso per colpa mia! Avanti vieni! “ lo prendo per un braccio trascinandolo nella nostra stanza. Prendiamo le giacche delle divise più pesanti, per poi infilarle sopra quelle meno invernali che già indossiamo. Mentre lui continua a prepararsi in fretta e furia io corro fuori cercando di essere il più indifferente possibile. Dopo essermi accertato di non essere visto, apro la dispensa, afferrando pane, due bottiglie d'acqua, qualche frutto, infilando poi il tutto in una sacca. Ritorno velocemente in stanza, dove trovo Kurt che prende due pistole, che nasconde nella giacca. Afferra tre cariche di munizioni infilandole nelle tasche dei pantaloni
“ Ho preso del cibo. L'ho messo nella sacca “
“ Io le armi... Anzi, tieni queste. È meglio che ne porti anche tu, non si sa mai “ mi porge altre due pistole e quattro cariche di colpi. Li prendo mettendo le pistole nelle tasche interne della giacca. Due cariche munizioni le metto insieme alle pistole, le altre due nelle tasche dei pantaloni.
“ Ora non ci resta che aspettare la notte “ dico sedendomi nervosamente sul letto
“ ... Forse è meglio se non vengo “
“ Non dire idiozie! Tu verrai! A costo di trascinarti per tutta l'Europa di peso, tu verrai con noi! “
“ ... Sarò solo un peso! Il cibo già scarseggia! Non basterà nemmeno per voi due, figuriamoci per tre! “
“ Non m'interessa! Lo compreremo! Oppure lo ruberemo!! Tu verrai! “ lui sospira
“ Immagino che non ti farò cambiare idea “ sorride
“ Dovresti conoscermi ormai “ ricambio
“ Già. Senti, sono le otto. Tra poco si cena. Meglio fare rifornimento prima di partire “
“ Sì, giusto. Andiamo “ ci alziamo dal letto, andando poi verso la mensa.


            … To be continued