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domenica 23 gennaio 2011

C'e sempre una speranza (10)

Vegeta e Kurt, due spietati soldati delle S.S., le Schutzstaffel, all'arrivo del treno al campo di sterminio, conducono, insieme ai loro comilitoni, gli ebrei all'interno del lager.
Rischiando ogni giorno la morte, una Judea riuscirà a rompere il ghiaccio nel cuore del crudele soldato. Riusciranno a scappare da Auschwitz? Si salveranno? Non vi resta che leggere.
Storia scritta con Stellina86
Autore: vegeta4e 
Rating: Arancione 
Genere: Guerra, Romantico, Storico
Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: AU
Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball 

Capitolo10
5 settembre 1944 - Bucarest - Romania

“ No. È occupato “ rispondo acido

“ Non si preoccupi “ interviene Bulma con garbo

“ Shulim, vieni in braccio “ il moccioso non se lo lascia ripetere due volte, le si siede sulle ginocchia, liberando così il posto. Il tipo, che riconosco come partigiano italiano si siede di fronte a me

“ Grazie mille “ sorride. Io e Kurt ci scambiamo un’occhiata disgustata e lui, avendolo vicino, si allontana più che può, schiacciandosi contro il finestrino, quasi l'altro avesse la lebbra.

“ Noto con piacere dalle divise che indossate che siete nazisti “ commenta ironico e vagamente caustico squadrandoci accigliato

“ Vedo che oltre ad essere furbi, voi partigiani, siete anche perspicaci! “ dico con il medesimo tono

“ E voi tedeschi siete famosi soprattutto per la simpatia e l'umorismo “ ribatte

“ Siamo conosciuti anche per il fatto che non ci facciamo pregare due volte da chi non vede l'ora di ritrovarsi pieno di pallottole “

“ Adesso basta voi due “ interviene Bulma

“ Tsk smettila di dirmi quello che devo fare! “ dico. Lei mi ignora volutamente

“ Come ti chiami? Sei italiano? “

“ Sì, sono italiano, mi chiamo Goku. Tu? “

“ Bulma “ si sorridono amichevolmente e la cosa m’infastidisce

“ Tsk si sente che sei italiano. Tu e l'inglese siete due universi paralleli. Non vi incontrerete mai “ Kurt sghignazza

“ E questo che c'entra?! “ ribatte lui infastidito

“ Tsk pronunci da schifo. Lo sentirebbe un sordo che sei italiano. Tsk, brutta razza la vostra “

“ Ah sì? Se è per questo si sente anche il tuo schifoso accento tedesco “

“ Sempre meglio del tuo! “

“ Senti Goku, coma mai sei in viaggio in Romania se sei italiano? “

“ Mi stanno cercando dei miei "compagni"... “

“ Tsk stai sul culo persino ai tuoi alleati “ commento

“ E perché ti cercano? “ chiede lei continuando ad ignorarmi

“ Sono alleati di Mussolini ed essendo partigiano sono loro nemico “

“ C'è una taglia su di te? “ chiede improvvisamente Kurt

“ Per vostra sfortuna no … Non ancora almeno “

“ Kurt! Non vorrai mica toccarlo! Me ne frego dei soldi, io questo rifiuto non lo tocco, cascasse il mondo! “ dico in tedesco

“ Beh ma un po’ di soldi fanno sempre comodo, specie nella nostra situazione. “ ribatte lui. Il partigiano ci guarda, probabilmente non comprende cosa diciamo.

“ Bulma... Dal tuo nome mi sembra di capire che tu sia ebrea... E anche il bambino. Prima l'hai chiamato Shulim. Se siete ebrei che ci fate con questi due? “ chiede l'italiano

“ Fatti gli affari tuoi! “ sbotto

“ Ecco... Siamo scappati... “ spiega vagamente

“ E perché? “

“ ... Perché... Ecco... “ arrossisce

“ Credo di aver capito. Quindi voi due non siete poi così cattivi se avete aiutato due prigionieri ad evadere “ gli tiro rabbiosamente un calcio agli stinchi

“ AHH!! “ urla dolorante

“ Urlalo, idiota!! “

“ Ma sei scemo?! Mi hai fatto male! “

“ Chiudi quella fogna! “ dico a denti serrati

“ Tsk non c'è niente da fare, voi italiani siete proprio stupidi! Non lo capisci che se urli rischiamo grosso?! “ dice Kurt

“ ... Scusate, ok? “

“ No! Sei proprio un idiota! “ dico

“ ... Sentite... Mi pare di capire che siamo dalla stessa parte, che ne dici di unirti a noi? “ propone Bulma

“ Scordatelo! “ interveniamo all'unisono Kurt ed io

“ Ma non capisci? Avremmo un aiuto in più! “

“ Capisco eccome! Capisco che io con un partigiano non collaborerò mai! “

“ Ma lui potrebbe aiutarci! “

“ Piuttosto che essere salvato da lui torno indietro e mi faccio fucilare! “

“ Per me va bene... Io sono diretto in Italia. Devo raggiungere i miei compagni partigiani “

“ Chi se ne frega! Noi andiamo in Svizzera e non vogliamo te tra i piedi! “

“ Ma il viaggio è lo stesso. Ci saremmo d'aiuto a vicenda “

“ Forse non hai capito. Io non voglio essere aiutato da te, tanto meno voglio salvarti!! E adesso sta zitto! “

“ Perchè sei così ottuso?! Come pensi di affrontare i tedeschi? Loro hanno fucili e noi nemmeno una pistola! Lui avrà delle armi! “ sbotta Bulma

“ Tsk, anche noi siamo armati “ guardo Kurt sorridendo. Mi apro la cerniera della divisa mostrando le pistole, lo stesso fa Kurt

“ Ma... Dove le avete prese quelle? “ chiede lei stupita

“ Prima di partire no? Le avevamo in stanza “ dico

“ Hmhmhm le useremo in casi estremi “ ride Kurt. Passano alcune ore quando il treno si ferma a Bucarest. Scendiamo andando dalla parte opposta rispetto all'italiano. Ci dirigiamo verso
la periferia per non farci notare, addentrandoci in un boschetto. Camminiamo per circa mezz'ora e ormai è buio.

“ Bulma, io ho fame “ si lamenta il moccioso

“ Lo so, cerca di resistere “

“ Ma io ho fame!! “ si impunta pestando un piede sul terreno fangoso

“ Adesso basta! “ dice Kurt voltandosi

“ ........... “

“ Anche noi abbiamo fame, ma stiamo zitti! Quindi chiudi la bocca e cammina! “ il marmocchio lo guarda spaventato e non fiata. Riprendiamo a camminare quando si sente lo stomaco del
moccioso borbottare. Kurt si gira di scatto e afferra il fucile

“ No, non farlo!! “ urla Bulma abbracciando il bambino. Kurt spara. Da un albero cade una mela, che atterra ai piedi del moccioso. Lei apre lentamente gli occhi incredula, prende la mela,
se la pulisce sulla mano e la porge al bambino, che affamato, inizia a morderla.

“ Sapevo che infondo non sei cattivo “ gli sorride Bulma. Lui non risponde, arrossisce leggermente

“ Se sei amico di Vegeta vuol dire che non sei come gli altri “

“ ... Sta zitta!! Non rivolgermi la parola, ebrea! “ rimette il fucile in spalla e superandomi, riprende il cammino. Lei sorride scuotendo la testa. Restando sempre vicini al centro abitato torniamo in città, in cerca di una locanda per passare la notte. Camminiamo per le vie di Bucarest, quando qualcuno ci corre in contro

“ Ehi! Chi si rivede! “

“ Tsk... Italiano... “ dico infastidito

“ Ciao Goku! “ lo saluta entusiasta Bulma

“ Beh, ci hai ripensato... Tedesco? “ mi chiede lui

“ Ripensato? A cosa? “

“ Al fatto che potremmo esserci utili a vicenda “

“ No! E resto della mia decisione! “

“ Senti! Nemmeno a me siete simpatici, ma che ti piaccia o no siamo sulla stessa barca! Quindi se collaboriamo abbiamo qualche speranza in più di salvarci la pelle! “

“ Ti ripeto per l'ennesima volta che non voglio l'aiuto di nessuno, tanto meno il tuo!!! “ gli urlo in faccia

“ Sei proprio ottuso!! “

“ Sparisci dalla mia vista o ti ammazzo!! “

“ ... Ma io.. “

“ VATTENE!!! “ lo spingo

“ ... D'accordo... “ sibila lui allontanandosi. Riprendiamo a camminare

“ Sei proprio uno stupido “ borbotta Bulma. La ignoro volutamente, ma lei continua “ Avevamo un valido aiuto! Ma tu no! Sei dannatamente orgoglioso!! “

“ Sì sono orgoglioso!! Non voglio collaborare con un insulso partigiano!! “

“ Non è insulso! È un valido soldato!! “

“ Valido un cazzo!! “

“ Sei proprio uno stronzo!! “

“ Adesso basta ebrea!! “ sbotta Kurt strattonandola per il colletto della casacca

“ Parlagli ancora così e sei morta!! “

“ Kurt basta! “ cerco di dividerli

“ Basta?! Lo senti come ti si rivolge?! All'inizio l'avresti ammazzata!! “

“ Smettila! Lasciala! “

“ No!! Se non la smette giuro che la sgozzo!! “ lei sbianca

“ KURT!! È UN ORDINE!!! SMETTILA ORA!! “ lui mi guarda, poi con uno strattone la libera, calciando rabbiosamente un sasso

“ Voi tedeschi siete dei pazzi! “ dice tenendosi la gola

“ RIPETILO E SEI MORTA!! “ fa per andarle addosso, ma mi metto in mezzo, bloccandolo

“ VEGETA LASCIAMI!! “

“ NO! “

“ GIURO CHE L'AMMAZZO!! “

“ KURT BASTA! CALMATI! “ lo spingo allontanandolo. Ha il fiatone e guarda Bulma come se volesse darle fuoco con il pensiero

“ Adesso basta voi due! “ dico guardando entrambi

“ Perchè diamine hai fatto venire anche quello con noi, eh? “ sbotta lei

“ Perchè è il mio migliore amico! “

“ Ah certo! “

“ Certo! E adesso calmatevi! “ loro non rispondono e il moccioso ci guarda scioccato

“ Lì c'è una locanda. Kurt, quanti soldi hai? “

“ ... Mah, poca roba “

“ Vediamo quanto vogliono a notte per quattro persone “ andiamo verso l’osteria e dopo essere entrati andiamo al bancone.



            … To be continued…

C'e sempre una speranza (9)

Vegeta e Kurt, due spietati soldati delle S.S., le Schutzstaffel, all'arrivo del treno al campo di sterminio, conducono, insieme ai loro comilitoni, gli ebrei all'interno del lager.
Rischiando ogni giorno la morte, una Judea riuscirà a rompere il ghiaccio nel cuore del crudele soldato. Riusciranno a scappare da Auschwitz? Si salveranno? Non vi resta che leggere.
Storia scritta con Stellina86
 
Autore: vegeta4e 
Rating: Arancione 
Genere: Guerra, Romantico, Storico
Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: AU
Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball 

Capitolo 9


3 settembre 1944 - Cracovia - Polonia

Entriamo in mensa e c'è un chiasso assordante. Mi sento teso come una corda di violino. Mi sento osservato, preso in giro. Vedo gente sorridermi, non so distinguere se sono beffardi. Ci sediamo a tavola ignorando volutamente gli astanti, evidentemente ignorano che io sappia le loro intenzioni. Molti probabilmente già mi immaginano con il petto pieno di piombo, sdraiato in un lago di sangue. A questo pensiero rabbrividisco.

“ Ci fissano “ dico cercando di sembrare normale

“ Ho notato. Cerca di essere il più indifferente possibile “

“ Certo “ sorrido mostrandomi tranquillo ai commensali. Ci portano la cena, e dopo aver consumato il pasto torniamo in stanza. Ci mettiamo sotto le coperte senza cambiarci. Non leviamo nemmeno gli stivali. Le ore sembrano non passare mai. Uscire dai lager è praticamente impossibile, le reti sono attraversate dalla corrente e... Cosa?!

“ Kurt! “ dico

“ Che c'è... “

“ Cazzo, non possiamo uscire! Anche se la rete si alza dal retro della baracca, è attraversata dalla corrente elettrica! “

“ No. Ci sono due stanghe di ferro prima e dopo il tratto in cui si solleva. I fili si interrompono, se ci fai caso sono attorcigliati a quei due tubi. Possiamo passare tranquillamente “

“ Ah... Ok “ sospiro. Se sbagliamo anche solo un passo siamo morti. Guardo l'orologio: mezzanotte.

“ È mezzanotte. Quando andiamo? “ chiedo

“ Tra poco. Da mezzanotte e mezza in poi “ annuisco senza rispondere. Il cuore mi va a mille. L'ora scocca. Mancano venti minuti all'una e silenziosamente mi alzo dal letto e vado alla finestra. Fortunatamente la nostra camera dà sul retro. Apro le ante e con un semplice salto scavalco il davanzale, che dista dal suolo appena un metro. Qui nessuno ci può vederci, siamo tra due baracche. Anche Kurt scende e passando dietro tutte le baracche, costeggiamo il campo, arrivando poi dietro quella dell'ebrea dopo aver evitato i fari che le sentinelle sulle torrette fanno ruotare per illuminare le varie parti del campo. Busso due volte, come al solito, e poco dopo lei fa spuntare la testa, ma appena vede Kurt, accucciato affianco a me, sbianca. Fa per rientrare, ma prontamente la prendo per un polso

“ Lasciami! “ sussurra lei

“ Sssh! Avanti esci! “

“ Perché? “

“ Ce ne andiamo! Ci hanno scoperti! “ sussurro

“ Cosa?! E lui che ci fa qui? “ guarda Kurt

“ Lui mi ha avvertito. Vogliono fucilarci domani all'alba “

“ E deve venire anche lui? “

“ Sì! È il mio migliore amico! Avanti muoviti! “

“ Un attimo... “ rientra dentro per poi uscire con il marmocchio, quello che era venuto dal campo della lavorazione della gomma e che avevamo risparmiato.

“ Lui non viene! “ dico categorico

“ Invece sì! Shulim è mio amico! “

“ Grrr basta che ti muovi! “ loro escono. Kurt solleva il pezzo di rete e strisciando per terra passa dall'altro lato. Il moccioso ebreo lo segue, poi va l'azzurra e infine io. Una volta fuori ci alziamo lentamente cercando di non fare rumore, ma l'ansia e la paura prendono il sopravvento. Senza che nessuno parli iniziamo tutti e quattro a correre come matti, ma tempo di percorrere dieci metri, un urlo in tedesco ci gela il sangue nelle vene. Il soldato sulla torretta ci punta contro il faro, illuminandoci.

“ CORRETE!!! “ urlo, corriamo a perdifiato per il sentiero che porta alla boscaglia. Si sente uno sparo e sento Kurt cadere dietro di me

“ NO!! KURT!! “ inchiodo e torno indietro. Lui si rialza

“ Tranquillo, sono inciampato “ riprendiamo a correre con i soldati che ci sparano addosso. Scompariamo nel buio, facendo perdere le nostre tracce alle sentinelle. Camminiamo per la campagna nella periferia di Cracovia e ormai è notte inoltrata.

“ Io ho fame Bulma... “ si lamenta il marmocchio

“ Nessuno ti ha chiesto di venire! “ sbotto seccato

“ Ehi! È solo un bambino!! Non potevo lasciarlo lì dentro!! “ ribatte l'ebrea

“ Bada a come parli!! Un'altra risposta del genere e ti faccio secca! “ soggiunge Kurt

“ Kurt! “ intervengo

“ Che c'è Vegeta! Non senti come ti risponde? “

“ Sì che sento, ma è diverso “

“ Non è diverso proprio per niente!! Ebrea è ed ebrea rimane!! “ sospiro e mi siedo ai piedi di un albero

“ E ora che fai?! “ dice lui fermandosi

“ Ci fermiamo. Credo siano le due passate “ lui si siede accanto a me, imitato da Bulma e dal moccioso che sgranocchia una pesca che mi sono portato dietro dal commando.

“ Dammi un po’ d’acqua “ dice lui. Prendo la sacca e tiro fuori una delle due bottiglie, porgendogliela. Lui l'afferra e comincia a bere avidamente

“ Ehi! Calma! Ce l'abbiamo contata! “ gli strappo letteralmente la bottiglia di mano

“ Tsk, che modi! “ si lamenta

“ ... Possiamo... Possiamo bere anche noi? “ chiede timidamente lei. Le porgo la bottiglia che poco dopo mi restituisce dopo aver fatto bere anche il marmocchio. Aspettiamo un quarto d'ora circa, dopo di che mi alzo

“ E adesso dove vai?! “ mi chiede Kurt

“ Ci rimettiamo in marcia. Di sicuro ci staranno cercando, se ci trovano siamo morti. Tutti e quattro “ 
Bulma si alza imitata dal moccioso, per ultimo Kurt. Ci rimettiamo in cammino e viaggiamo per tutta la notte. Io in testa al gruppo, Kurt per secondo e per ultimi i due ebrei. Camminiamo per due giorni e ormai siamo fuori dalla boscaglia. Continuiamo ad avanzare verso Cracovia, arrivando in città nel tardo pomeriggio del cinque settembre

“ E adesso? Dove andiamo? “ chiede Kurt

“ In stazione “ rispondo ovvio

“ E dove vorresti andare? Che treno prendiamo? “

“ Calmati! Adesso vediamo tutti i treni che passano nelle prossime due ore e decidiamo “

“ Va bene “ sospira

“ Magari non ci stanno più cercando “ interviene speranzosa l‘ebrea. Kurt ride

“ Hmhmhm sei proprio stupida. I tedeschi non smetteranno di cercarci finché non ci vedranno tutti in un lago di sangue “

“ Già. Meglio muoverci, i treni non aspettano noi “ m'incammino senza avere la minima idea di dove sia la stazione

“ Vegeta aspetta! Come hai intenzione di pagare i biglietti?! Siamo in quattro! Non abbiamo molti soldi! “ mi ferma Kurt

“ La vedi questa? “ mi tocco la divisa

“ Certo... “

“ Questa è la divisa nazista. Possiamo fare quello che vogliamo. Se ci diranno qualcosa diremo che siamo stati incaricati di trasferire loro due in un altro campo “

“ Sì... Ma... “

“ Niente ma! Adesso muovetevi! “ lo supero e subito mi seguono. Dopo aver chiesto informazioni riusciamo a raggiungere la stazione

“ Mmm allora, tra dieci minuti parte un treno per Berlino “ legge Kurt sul cartello

“ Assolutamente no! Sarebbe come consegnarsi ai carnefici! “

“ Tra mezz'ora uno per Mosca... Mmm no... Vanno tutti per posti sbagliati... Senti, ma dove vuoi dirigerti? “

“ In Svizzera. È una nazione neutrale e i tedeschi lì non possono farci nulla “

“ Sai bene che pur di ucciderci andrebbero anche contro le leggi della Svizzera “

“ Ci inventeremo qualcosa. Guarda! Quel treno va a Bucarest, in Romania! “

“ Tsk e poi? “

“ Prenderemo un altro treno. Piano piano raggiungeremo la Svizzera, dobbiamo solo resistere “

“ E tra quanto parte il treno per la Romania? “

“ Mmm... Cinque minuti! “

“ Cosa?! Muoviamoci! “ urla Kurt iniziando a correre

“ Fermo!! Non conosci il binario!! È il diciotto!! “ urlo correndogli dietro insieme all'ebrea e al moccioso

“ Cazzo!! È uno degli ultimi!! “ corriamo più veloce che possiamo scartando le altre persone. Saliamo le scale e raggiungiamo il binario esatto proprio nel momento in cui il treno sta per chiudere le porte

“ NO!! ASPETTATE!! “ urlo correndo superando gli altri. Un capotreno mi vede, fa cenno al macchinista di aprire una porta e per un pelo saliamo. Ancora con il fiatone entriamo nel vagone sulla sinistra cercando dei posti. Troviamo due panche libere. Su una sediamo Bulma ed io, sull’altra Kurt e il marmocchio. Passano circa cinque minuti quando un tizio ci si avvicina. Lo riconosco subito dagli stracci che indossa.

“ Scusi, potrei sedermi qui? Il treno è tutto occupato “ dice in inglese.


            … To be continued…

C'e sempre una speranza (8)

Vegeta e Kurt, due spietati soldati delle S.S., le Schutzstaffel, all'arrivo del treno al campo di sterminio, conducono, insieme ai loro comilitoni, gli ebrei all'interno del lager.
Rischiando ogni giorno la morte, una Judea riuscirà a rompere il ghiaccio nel cuore del crudele soldato. Riusciranno a scappare da Auschwitz? Si salveranno? Non vi resta che leggere.
Storia scritta con Stellina86
 
Autore: vegeta4e 
Rating: Arancione 
Genere: Guerra, Romantico, Storico
Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: AU
Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball 

Capitolo 8
 
 
26 agosto 1944 - Cracovia - Polonia

Passano due mesi ed ormai è agosto. Una mattina come le altre prendo la lista dell'appello ed inizio a leggere i numeri, quando vedo con la coda dell'occhio Franz arrivare.
Franz! È l'ennesima volta che arrivi in ritardo!!
“ Non sei nelle condizioni di poter fare lo sbruffone, Vegeta! “
“ Lo dici tu! Io non faccio lo sbruffone, sono il tuo superiore! “
“ Sì, lo dico io. Con quello che so potrei portarti davanti al plotone d’esecuzione! “
“ Chiudi il becco e mettiti in fila con il resto dei soldati! “
“ Non darmi ordini!! Non ti conviene!!
“ Non contestarmi!!!
“ ALMENO IO NON ME LA FACCIO CON LE JUDEE!!!
Hmhmhm e perché? Io sì? “
“ TU SÌ!! TI HO VISTO!! “
“ Non dire idiozie!! “
“ NON HO VISTO CHI FOSSE, MA SONO SICURO CHE ERA LUI!! “ urla rivolto agli altri. Alcuni iniziano a bisbigliare tra loro
Franz smettila. Stai dicendo un mucchio di sciocchezze “ interviene Kurt
“ È INUTILE CHE LO DIFENDI!!! LO SAI ANCHE TU!!! UN SOLDATO TEDESCO CHE SCOPA UN'EBREA!!! “
“ ADESSO BASTA!! SMETTILA DI DIRE CAZZATE!!! “ urlo infuriato
“ DICO LA VERITÀ!! “ mi avvicino a lui sollevandolo per il colletto della divisa
“ Giuro sul mio onore che se non chiudi quella fogna ti faccio pentire di essere nato! “ sibilo
“ Sai che paura! “
“ Parli così solo perché il tuo zietto ti para il culo!! “
“ A me lo para, a te lo sfonda! “ non ci vedo più dalla collera. Gli affondo un pugno nello stomaco che gli fa sputare saliva.
“ Questa... Questa la paghi... “ mi minaccia lui restando a terra dolorante. Prendo il fucile e glielo punto contro, facendo sgranare gli occhi sia ai prigionieri, sia ai miei comilitoni
“ Vegeta... Calmati... Non fare pazzie “ cerca di farmi ragionare Kurt
“ Chiedi perdono o giuro che sparo!!
“ Non ne hai il fegato “ mi sfida
“ Vogliamo vedere? “
“ Uno... Uno che scopa con un ebrea come può sperare di riuscire ad uccidere un vero tedesco? “
“ TI RIPETO CHE NON MI CI VUOLE NIENTE A FARTI SALTARE LE CERVELLA! “
“ Se mi uccidi mi seguirai all'inferno! Mio zio non te la lascerà scampare! “ gli metto la canna del fucile sotto il mento
“ TI DO L'ULTIMA POSSIBILITÀ! O IMPLORI PIETÀ O SPARO!! “
“ SCORDATELO!! “ non me lo faccio ripetere due volte. Carico il colpo e sparo, mirando tuttavia alla spalla, non sono così stupido, so a cosa andrei incontro se facessi fuori questo coglione e già ho abbastanza grattacapi senza che ci si metta anche lui a complicarmi l‘esistenza.
“ AAAHH!! “ lui urla in preda al dolore, mentre la canna del mio fucile ancora fuma. Gli astanti sussultano.
“ Tu!! Portalo via!! “ ordino ad un soldato. Lui sobbalza, credo che nessuno mi abbia mai visto così infuriato. Obbedisce e subito aiuta Franz ad alzarsi, portandolo poi verso il commando. Kurt mi fissa scioccato
“ Sei... Sei impazzito? “ balbetta
“ L'avevo avvertito!! “ poso il fucile e riprendo a fare l'appello come se non fosse successo nulla. Al numero dell'ebrea dai capelli azzurri alzo lo sguardo, incontrando i suoi occhi. È scioccata come, se non più degli altri, visto che si parlava di lei. La marcia inizia, ma dopo circa mezz'ora un soldato mi urla dalla porta del commando di raggiungerlo. Affido i prigionieri ad Hans e io e Kurt raggiungiamo il comilitone
“ Il comandante ti vuole parlare, Vegeta “
“ Vado “ lo supero seguito da Kurt. Una volta raggiunta la porta del comandante la apro, trovandomi davanti al mio superiore
“ Eccoti! Si può sapere perché hai sparato a Franz?! “
“ Glielo spiego subito! Non esegue gli ordini, fa quello che vuole! Solo perché è suo nipote crede di poter comandare su tutti! La sveglia è alle cinque e mezza per tutti e lui arriva alle sei passate! “
“ Lui ha detto che ti scopi un'ebrea “
“ E lei gli crede?! “
“ Spero tanto che si sbagli! “
“ È ovvio!! Quello lo dice apposta! Veda di dargli una strigliata! Quel marmocchio deve capire che qui io sono il suo superiore ed è a me che deve obbedire! Glielo faccia capire lei! “
“ Sì, ci proverò. E vedi che non scoppino altri casini “
“ Agli ordini “ detto questo gli faccio il saluto nazista e mi giro per lasciare la stanza. La mattina seguente, mi sveglio una mezz‘oretta prima del solito. Aspetto nel letto che scocchi l'ora, quando poi sono costretto ad alzarmi e vestirmi. All'ora dell'appello Franz è più puntuale di un orologio svizzero e mi guarda scornato con la spalla fasciata. Tsk sicuramente si aspettava che lo zietto desse ragione a lui.
“ Il comandante ha detto che oggi c'è la selezione per le camere a gas “ sibila Franz. Io mi giro verso Kurt, facendogli un cenno d'intesa.
“ Vado io. A dopo “ dice lui andando verso gli ebrei. Urla in tedesco di seguirlo, e mentre i detenuti si dirigono a loro insaputa verso la morte, Kurt si gira verso di me. Ricambio lo sguardo, la salverà. Poco dopo tornano e la vedo. Sapevo che l'avrebbe salvata.
Tsk visto? Te l'ho salvata “ mi sussurra lui venendomi accanto
“ Vedo “ sorrido
“ Che mi fai fare... Risparmiare un'ebrea... “
“ Quando toccherà a te mi dirai “
“ Io guarderò le donne ariane, signorino “
Hmhmhm signorino a chi?! “
“ A te, Romeo “
Tsk Romeo... Quando sarai tu perso per una donna riderò io! “
“ La mia donna sarà bellissima “
Hmhmhm prima trovala “
“ Che vuoi insinuare?! “
Hmhmhm sei vecchio ormai! “
“ Cosa hai detto?! Vecchio a chi!! Ho poco più di trent'anni! “
Hmhmhm sto scherzando. Non vedo l'ora di diventare zio “
Ahahah già mi accolli un marmocchio? “
“ Non lo vuoi un figlio? “
“ Mah... Vedrò “
“ Vuoi privarmi della gioia di essere zio?! “
Hmhmhm scommetto quello che vuoi che gli lasceresti passare lisce ogni cosa, vero? “
Hmhmhm può darsi, ma ci vuole anche disciplina “ continuiamo a parlare incamminandoci verso il commando.
Passano due settimane e l'autunno ormai bussa alle porte. Cammino per i corridoi dirigendomi verso la mia stanza, quando incontro Kurt, che allarmato, mi ferma
“ Vegeta! Ti devo parlare “ fa preoccupato
“ Dimmi “
“ Credo ti abbiano scoperto. Ho sentito Franz parlare con il comandante, hanno capito! Ti hanno scoperto! “
“ Cosa?! Cazzo... “
“ Devi scappare! Domani all'alba ti fucileranno davanti all'esercito e ai prigionieri, e dopo verrà il turno della donna “
“ Non c'è un minuto da perdere! “
“ Va in camera e prendi tutto quello che ti serve, cibo e vestiti. Dietro la baracca della tua ebrea c'è la rete che si solleva per un piccolo tratto, uscite da lì e scappate il più lontano possibile “
“ Scappate?! Tu verrai con noi! “
“ Non posso. Non dovrei nemmeno aiutarti, ma non posso permettere che ti ammazzino “
“ E io non posso permettere che ammazzino te! “
“ Io non corro pericoli! “
“ Lo dici tu! Non ci metteranno molto a capire che mi hai avvisato tu! Fucileranno te domani mattina al mio posto! Non fare storie e muoviti! “
“ ... Ma io... “
“ Niente ma! Non lascerò mai che un mio amico venga ucciso per colpa mia! Avanti vieni! “ lo prendo per un braccio trascinandolo nella nostra stanza. Prendiamo le giacche delle divise più pesanti, per poi infilarle sopra quelle meno invernali che già indossiamo. Mentre lui continua a prepararsi in fretta e furia io corro fuori cercando di essere il più indifferente possibile. Dopo essermi accertato di non essere visto, apro la dispensa, afferrando pane, due bottiglie d'acqua, qualche frutto, infilando poi il tutto in una sacca. Ritorno velocemente in stanza, dove trovo Kurt che prende due pistole, che nasconde nella giacca. Afferra tre cariche di munizioni infilandole nelle tasche dei pantaloni
“ Ho preso del cibo. L'ho messo nella sacca “
“ Io le armi... Anzi, tieni queste. È meglio che ne porti anche tu, non si sa mai “ mi porge altre due pistole e quattro cariche di colpi. Li prendo mettendo le pistole nelle tasche interne della giacca. Due cariche munizioni le metto insieme alle pistole, le altre due nelle tasche dei pantaloni.
“ Ora non ci resta che aspettare la notte “ dico sedendomi nervosamente sul letto
“ ... Forse è meglio se non vengo “
“ Non dire idiozie! Tu verrai! A costo di trascinarti per tutta l'Europa di peso, tu verrai con noi! “
“ ... Sarò solo un peso! Il cibo già scarseggia! Non basterà nemmeno per voi due, figuriamoci per tre! “
“ Non m'interessa! Lo compreremo! Oppure lo ruberemo!! Tu verrai! “ lui sospira
“ Immagino che non ti farò cambiare idea “ sorride
“ Dovresti conoscermi ormai “ ricambio
“ Già. Senti, sono le otto. Tra poco si cena. Meglio fare rifornimento prima di partire “
“ Sì, giusto. Andiamo “ ci alziamo dal letto, andando poi verso la mensa.


            … To be continued

C'e sempre una speranza (7)

Vegeta e Kurt, due spietati soldati delle S.S., le Schutzstaffel, all'arrivo del treno al campo di sterminio, conducono, insieme ai loro comilitoni, gli ebrei all'interno del lager.
Rischiando ogni giorno la morte, una Judea riuscirà a rompere il ghiaccio nel cuore del crudele soldato. Riusciranno a scappare da Auschwitz? Si salveranno? Non vi resta che leggere.
Storia scritta con Stellina86
 
Autore: vegeta4e 
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Genere: Guerra, Romantico, Storico
Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: AU
Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball 

Capitolo7
 
26 Giugno 1944 - Cracovia - Polonia

Dopo qualche ora il nostro turno finisce e finalmente posso andare a recuperare le ore di sonno perdute. Entro al commando seguito da Kurt, andiamo poi nella nostra camera. Mi lascio cadere sfinito sul letto sotto lo sguardo interdetto del mio compagno.

“ Eeeh... L'età si fa sentire amico “

“ Ma stai zitto. Sei più vecchio di me “ rido

“ Hmhmhm appunto! Io che sono più vecchio non sono stanco “

“ Genio, tu hai dormito, io no “

“ Sei sicuro di stare bene? Tu di solito dormi più del materasso, per fortuna che non russi! “

“ Sì che sto bene... Ho solo avuto difficoltà ad addormentarmi, tutto qui “

“ Mah... Sarà “ si sdraia anche lui sul suo letto

“ Certo che qui ci si annoia a volte. Non c'è niente da fare “ dico sospirando

“ Beh possiamo sempre torturare Franz! Ahahah ti ricordi che faccia che ha fatto quando siamo andati dal comandante mentre era nudo come un verme? “

“ Hmhmhm e chi se lo dimentica! “ rido

“ Ci credo che si vergognava! Un bambino di dieci anni è messo meglio di lui. Ah! Ho scoperto perché è il cocco del comandante, tsk “

“ Cosa?! Dimmi! “

“ È il figlio del fratello, lo stronzetto. Lo zietto l'ha fatto salire di grado “

“ Tsk! Noi ci siamo fatti il culo per arrivare qui e lui arriva bello fresco! “

“ Già! Ma nonostante questo è ancora sotto di noi “ dice lui

“ Ci mancherebbe! Se il comandante mi mette agli ordini di quel marmocchio mi sentirà! “

“ Ci puoi giurare amico! Di sicuro io non starò buono e zitto “
Quella notte esco come sempre, nascondendo un pezzo di pane nella tasca dei pantaloni. Mi nascondo correndo dietro la baracca e dopo aver bussato due volte, due assi si spostano, e l'azzurra fa capolino. Si alza spolverandosi i pantaloni della casacca e mi si butta al collo, baciandomi. Ormai andiamo avanti così da una settimana, per fortuna ancora non ci ha scoperti nessuno. Tiro fuori dalla tasca il pezzo di pane, lei lo prende, fissandolo delusa

“ Come mai è così piccolo? “

“ Non posso di certo portarti la forma intera! Se ne accorgerebbero subito! “

“ No... Quella intera no, ma un po' più grande... “

“ Tu cerchi di prendermi in giro, vero? Questo pezzo per una persona basta. Tu lo dividi con qualcuno “

“ ... Io... No... “

“ Dimmi con chi lo dividi! “ in quel momento vedo alla mia sinistra un testa spuntare dal buco delle assi e allora comprendo, ecco come ha fatto a salvarsi quel moscerino! Si era nascosto in baracca!!

“ Brutto! “ scatto verso di lui abbassandomi per tentare di prenderlo. Lui corre dentro terrorizzato. Cazzo! Se lo dice a qualcuno sono fottuto!

“ Fermo! Lascialo! È solo un bambino! “ dice lei

“ È a lui che dai il cibo, vero?! “

“ ... Sì ... “

“ Se quello lo dice ci fanno fuori! “

“ Gli ho spiegato la situazione. Non dirà una parola “

“ Me lo auguro! Ma se provi a dare cibo anche agli altri non ne avrai più! “

“ Cos'ho di diverso io rispetto a loro? Perché a me sì e a loro no? “

“ Perché lo decido io! “

“ Rispondimi! “

“ Ti ho risposto! “

“ No! “

“ Adesso smettila! Devo andare. Va dentro e non farti vedere “ lei mi guarda stringendo nelle mani il pezzo di pane

“ Va bene “ si accuccia ed entra nella baracca. Io torno al commando. Silenziosamente entro in stanza, mi levo gli stivali e mi metto a letto. Mezz'ora dopo Kurt si gira su un fianco, svegliandosi

“ Vegeta... “

“ Mmm “

“ Ti devo parlare “

“ Dimmi “

“ ... È da un po' che l'ho notato. La dispensa ultimamente si svuota. Manca spesso il pane, tu ne sai qualcosa? “

“ Io? E perché dovrei? “ dico fingendo indifferenza

“ Non so. Vorrei capire chi è che prende il cibo di notte “

“ Io no “

“ Ok. Allora se scopri qualcosa avvertimi “ sbadiglia. Non posso non dirglielo, è il mio migliore amico

“ Kurt... Io mi fido di te. Sei come un fratello per me... Posso sempre fare affidamento su di te... Giura che quello che sto per dirti non lo dirai a nessuno “

“ Che hai combinato? “

“ ... Sai l'ebrea con i capelli azzurri... “

“ Tsk sì. Ci da un sacco di grattacapi quella! “

“ ... Ecco... Io... Credo di provare qualcosa per lei... “

“ Tu cosa?! Sei impazzito?! “

“ Non lo so “

“ Non approvo assolutamente! Vegeta!! Ti porterà solo guai! Se gli altri lo scoprono ti fucileranno all'istante! “

“ Lo so! Tu non sai quante volte ho provato a convincermi! Non faccio altro che ripetermi che sto sbagliando, che è una pazzia!! Ma non ci riesco! “

“ Trovatene un'altra! Rassegnati, quella finirà nelle camere a gas, proprio come tutti gli altri! “

“ No. Lo impedirò “

“ E come? Sentiamo! “

“ Non lo so! Chiederò di essere io a fare le selezioni per le camere, così non la sceglierò! “

“ Non potrai farlo sempre tu! I turni cambiano, lo sai! “

“ Vorrà dire che se toccherà a te non la sceglierai! “

“ Cosa?! Dovrei salvare una sporca ebrea? “

“ Lei non ha fatto niente! Era un dottore! “

“ Non difenderla!! “

“ Anche mia nonna allora era una sporca ebrea! Eppure non ha mai fatto nulla contro la Germania! “

“ Tua nonna ora non c'entra! “

“ C'entra eccome! Non puoi escluderla solo perché era mia nonna! Apparteneva anche lei alla razza ebraica! “

“ ... Le donne ariane sono molto meglio! “

“ Non ho deciso io di farmela piacere! “

“ Sei senza speranze... “ sospira

“ Mi aiuterai, vero? “

“ Sì... Ma solo perché sei tu! Ecco perché il cibo spariva! “

“ ........ “

Ogni mattina facciamo l'appello e la marcia e Kurt continua a tenere d'occhio l'ebrea. Finito il nostro turno facciamo per tornare nella nostra baracca, quando vedo un prigioniero appoggiato al muro, dal simbolo sulla sua casacca capisco che si tratta di un criminale comunista italiano, probabilmente un partigiano. Mi avvicino prendendolo per il
colletto

“ Ma chi abbiamo qui! “ lui non risponde

“ Vegeta andiamo. Non ho voglia di perdere tempo con questo animale “ dice Kurt

“ Hmhmhm aspetta, voglio divertirmi. Canta!! “ inizia a cantare una canzone in italiano

“ Canta una canzone nazista!! “ lui si ferma fissandomi con aria di sfida. Mi sorge il dubbio che non mi capisca.

“ Capisci quello che dico, italiano? “ lui non fa nè sì nè no. In quel momento passa Hans un comilitone, accompagnato dall'inseparabile cane Friz, un dobermann enorme

“ Hans!! Friz per caso ha fame? “

“ Hmhmhm ha giusto un languorino! “ ghigna avvicinandosi. L’italiano sbianca

“ Hai un'ultima possibilità. O canti o finisci nello stomaco di Friz “ ghigno

“ NON CANTERÒ MAI LE VOSTRE CANZONI NAZISTE!! “ urla

“ Molto bene “ lo lascio cadere malamente al suolo

“ FRIZ!! ATTACCALO!! “ il cane abbaia e gli si scaglia contro, sventrandolo. In un minuto l'italiano è immerso in un lago di sangue privo di vita.


            … To be continued…
 

C'e sempre una speranza (6)

Vegeta e Kurt, due spietati soldati delle S.S., le Schutzstaffel, all'arrivo del treno al campo di sterminio, conducono, insieme ai loro comilitoni, gli ebrei all'interno del lager.
Rischiando ogni giorno la morte, una Judea riuscirà a rompere il ghiaccio nel cuore del crudele soldato. Riusciranno a scappare da Auschwitz? Si salveranno? Non vi resta che leggere.
Storia scritta con Stellina86
 
Autore: vegeta4e 
Rating: Arancione 
Genere: Guerra, Romantico, Storico
Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: AU
Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball 

Capitolo 6

19 Giugno 1944 - Cracovia - Polonia

“ ... Non voglio andare... “ sussurra lei

“ Non posso farci niente. Devo obbedire “

“ ........... “ usciamo dalla baracca utilizzata come infermeria, e andiamo verso quella del Dottore. Una volta arrivati, busso. La porta si apre, e ci ritroviamo davanti il Dottore con solo i pantaloni addosso

“ Ciao. Che vuoi? “ dice lui

“ Ehm... Mi aveva detto di portarle l'ebrea... “

“ Ah, giusto. Non importa ragazzo. Ne ho già presa molta per oggi “ detto ciò mi chiude la porta in faccia.

“ ... Ma... “ ancora sconvolto per questo repentino cambiamento di programma mi volto, e riporto l'ebrea nella baracca dei detenuti. Dopo averla chiusa dentro torno al commando. Ormai è buio e l'aria è pungente. Entro sfregandomi le mani per riscaldarle, dirigendomi poi in mensa. Da un tavolo Kurt mi fa cenno di raggiungerlo e subito vado da lui, sedendomi accanto al mio amico

“ Ehi, ciao! Com'è andata in infermeria? “ mi chiede

“ Tutto bene “ mi torna in mente la scopata con la prigioniera

“ Hmhmm il Dottore se n'è scopata qualcuna? “

“ ... Ehm... Sì. Non so quante però “
Dopo cena ci rechiamo in stanza per la notte, entrambi sfiniti. La mattina dopo Kurt ed io andiamo alla baracca e svegliamo i prigionieri. Ordino loro di mettersi in fila come al solito e lo sguardo mi cade sull'ebrea dai capelli turchini. Lei ricambia il mio sguardo. Prendo la lista per l'appello e leggo uno ad uno i numeri scritti sul foglio. Non manca nessuno, così Kurt dà l'ordine di iniziare la marcia. Mentre loro cantano mi ritrovo più volte a fissare l'ebrea

“ Ehi Vegeta, guarda quella Judea “ mi dice Kurt

“ Mmm? Quale? “

“ Quella con i capelli azzurri. Dovresti ammazzarla “

“ E perché? È ancora abile al lavoro “

“ È un po' troppo ribelle per i miei gusti. Ti fissa negli occhi! Quegli animali devono tener sempre gli occhi bassi, lo sappiamo noi e lo sanno anche loro! “

“ Tsk ti fai tanti problemi per nulla. Rilassati “

“ Io sono rilassato, ma mi irrita il fatto che una sporca ebrea si prenda tanta confidenza “

“ Tanto prima o poi farà la stessa fine degli altri “ ghigno

“ Tsk questi ebrei puzzano anche quando li bruci “

“ Che ci vuoi fare. Sono animali “ La marcia dura fino alla fine del nostro turno. I giorni proseguono monotoni. Sveglia alle cinque e mezza, appello, marcia, pranzo, marcia, cena, letto. Passa una settimana e una sera nel letto, mi torna in mente per l'ennesima volta la stessa immagine che ormai mi tormenta da giorni. Io e l'ebrea sul lettino dell'infermeria. Mi giro supino per l'ennesima volta. Sono accaldato e sospiro cercando di calmarmi. Mi passo una mano sulla fronte imperlata di sudore e senza svegliare Kurt, scosto le coperte e scendo dal letto. Mi infilo gli stivali ed esco dalla stanza, a passo felpato mi dirigo verso la dispensa delle provviste. Afferro una pagnotta di medie dimensioni nascondendola poi nella giacca della divisa. Senza farmi vedere esco dal commando, avanzo nella neve diretto verso le baracche dei prigionieri. Arrivato alla porta di una di esse, dò due colpi sordi. Silenzio. Busso ancora due volte, dopo di che apro un piccolo spiraglio. L'interno della baracca viene illuminato debolmente dalla luce fioca della luna

“ So che sei sveglia. Esci “ dico. Vedo una figura alzarsi dal giaciglio e camminare lentamente verso la porta. Una volta fuori chiudo la porta, afferro il braccio magro della prigioniera e la porto dietro la baracca per non essere visti. Una volta nascosti la metto spalle al muro, e la bacio rudemente. Lei all'inizio sembra tesa, ma poi ricambia. Mi dò mentalmente dell'idiota per quello che sto facendo, ma nonostante tutti i miei sforzi non riesco a staccarmi da lei. Dopo un po' smettiamo per riprendere fiato, lei mi fissa con gli occhi sgranati. Prendo dalla giacca il pane e glielo porgo. Se prima era sorpresa adesso è senz'altro scioccata.

“ Beh? Non la prendi?! Dici che patite la fame e davanti a del pane mi fissi come se avessi visto un fantasma! “

“ ...... Perché me lo dai? Se ti beccano ti fanno fuori... “

“ Non sono affari tuoi. Prendilo o lo porto indietro “

“ ... Grazie... “ prende timidamente la forma di pane la divide a metà ed inizia a mangiarne una parte

“ Perchè non la mangi tutta? “

“ ... Perché l'altro pezzo lo mangio dopo “

“ Assolutamente no! “

“ E perché mai?! “

“ Se gli altri prigionieri ti vedono il pane ti linciano, e se la cosa giunge alle orecchie dei miei comilitoni ci rimetto anch’io! “

“ Non ti ho chiesto io di portarmi il cibo! “

“ Questo sarebbe il tuo ringraziamento?! “

“ ... Senti... Non mi farò vedere. Dormono tutti ora “

“ Stammi a sentire. Se vuoi che continui a portarti del pane non devi assolutamente farti vedere, tanto meno dividere! “

“ ... Lo so... Sta tranquillo “
“ No non sto tranquillo. Quello che ti porto non voglio che vada negli stomaci degli altri! “ ci sono pochi secondi di silenzio

“ .... Sei diverso tu “ sorride

“ Ti sbagli “

“ Tu non sei come gli altri! C'è qualcosa di diverso in te, anche se sei comunque uno stronzo! L'ho capito quando abbiamo fatto sesso. Avresti potuto picchiarmi durante l'atto o uccidermi dopo... Ma non l'hai fatto “

“ ... Tsk e mi devo anche prendere le botte di stronzo! “

“ Vedi? Sei diverso. Se avessi detto una cosa del genere ad un altro di voi sarei morta all'istante “

“ ... Adesso devo andare. E fai quello che ho detto, non dividere il pane con nessuno “

“ Va bene ... Grazie “ senza dire niente apro una specie di varco nel retro della baracca spostando gli assi giusti. Lei mi guarda sorpresa, per poi entrare. Senza farmi notare corro verso il commando. Fortunatamente nei corridoi non c'è nessuno, dandomi così via libera per tornare in camera. La mattina dopo riprende tutto normalmente. Durante l'appello guardo ancora l'ebrea, la quale, dopo aver mangiato il pane, mi sembra forse più in forze. Ordino a Franz di far iniziare la marcia, dopo l’uscita di stanotte non ho più chiuso occhio.

“ Vegeta, tutto bene? “ mi dice Kurt appoggiandomi una mano sulla spalla

“ ... Sì... Sono solo stanco. Stanotte non ho dormito molto “

“ Capisco. Beh, resisti ancora un po', il nostro turno finirà tra poco, poi potrai riposare un po’ “

“ Lo so... “

“ Senti... Sei sicuro di stare bene? Ultimamente mi sembri un po' più morbido nei modi “

“ Che vuoi dire? “

“ Voglio dire che non sei abbastanza severo secondo me. Prima non potevano sgarrare di tanto così, che si trovavano il piombo nel cervello “

“ Non mi sembra di essere più permissivo rispetto a prima “

“ Allora dovresti insegnare a quell'ebrea a non sfidarti “

“ L'azzurra? “

“ Esatto. Non fa altro che guardarti. Ti sfida con lo sguardo “

“ ... Per me interpreti male “

“ E come dovrei interpretarlo? Sono due i motivi per cui potrebbe guardarti. O ti sfida o prova attrazione per te “

“ Stai forse insinuando che sono brutto?! “

“ No, però... Ecco... “

“ Non è che visto che è ebrea non le funzionano gli occhi. I belli li vedono tutti “

“ Hmhmhm sempre il solito modesto eh? “

“ Ahahah realista, vorrai dire “

“ Quindi secondo te hai fatto colpo?! “

“ Non so ... Comunque sia non mi interessa! “

“ Mah... Comunque anche se fosse non deve prendersi certe confidenze, e lo sai “

“ Sì. E tu sai anche quali sono i reali motivi per cui sono entrato nelle SS., lo sai, più di tanto non mi interessa “

Ero appena stato preso nelle squadre naziste, e da apprendista, venni affidato ad un componente delle SS. Avevo poco più di vent'anni, quando entrai per la prima volta in una caserma tedesca. Il comandante, dopo aver osservato bene i nuovi arrivati, compreso me, mi si avvicinò

“ Io ti conosco. Ho sentito parlare di te, si dice che nonostante tu sia una matricola sia in gamba “

“ Grazie signore “

“ È una cosa che non facciamo mai, ma voglio metterti alla prova, ragazzo. Ti affiderò a uno dei soldati migliori delle SS. e se lui ti riterrà all'altezza potrai entrare subito nelle Schutzstaffeln “

“ Farò del mio meglio signore. Non la deluderò “

“ Molto bene. Kurt!! Vieni qui! “ voltai lo sguardo a destra e vidi spuntare da dietro il muro un ragazzo di tre o quattro anni più grande di me. Appena mi raggiunse mi poggiò amichevolmente una
mano sulla spalla destra

“ Sono sicuro che da questo ragazzo potremo aspettarci molto, signore “ disse lui

“ Me lo auguro. Adesso andate “ il mio istruttore si voltò e s’incamminò in una stanza adiacente, io lo seguii all'interno di essa. Appena entrati trovai un ebreo sui cinquant'anni che appena ci vide sbiancò.

“ Fammi vedere quello che sai fare “ mi sorrise lui. Ghignai e mi scrocchiai le dita, mi avvicinai all'ebreo e iniziai a malmenarlo. Lo afferrai per il colletto della maglia e gli tirai una ginocchiata allo stomaco. Cadde a terra sputando saliva e lo presi per i capelli, sollevandolo. Iniziai a tempestarlo di pugni al volto, calci all'addome. Andai avanti così per una buona ventina di minuti. Ormai l'ebreo era a terra quasi svenuto, quando Kurt mi si avvicinò.

“ Sei bravo! Ma ti do un consiglio. Quando cade aspetti troppo prima di colpirlo ancora. Non devi dargli tregua, ok? “

“ Va bene. Continuo? “

“ No, va bene così “ mi sorrise. Mi ispirò subito simpatia, eppure lo conoscevo da appena mezz'ora

“ Dì un po'. Sei voluto entrare nel nostro esercito per salvarti la pelle oppure perché sei d'accordo con il regime? “

“ ... Perché sono d'accordo con il regime “

“ ... Di me puoi fidarti, ragazzo. Come ti chiami? “

“ Vegeta “

“ Non dirò nulla a nessuno. Io personalmente sono d'accordo solo in parte con il Führer, a me non interessa conquistare il mondo, non ho queste manie di grandezza, voglio solo estirpare gli ebrei “

“ Anche io. Ma sono entrato anche per un altro motivo... “

“ Cioè? “

“ ...... Mia nonna è ebrea. Suo marito, mio nonno, faceva parte dell'esercito tedesco da sempre, già da prima che arrivasse il Führer. Sono molto legati e nonostante mio nonno sia ariano vuole molto bene a mia nonna, ma ormai è vecchio, è in pensione da molti anni e non ce la fanno a spostarsi per scappare. Così mia nonna mi ha pregato di aiutarla e ho deciso di entrare nell'esercito, abbiamo falsificato dei documenti e mia nonna ufficialmente risulta un‘ariana adesso. Me la cavo con le armi. E anche se venisse scoperta la sua vera identità, essendo dentro, conosco gli spostamenti ed i piani d'azione, così potrei avvertirla “

“ È un gesto nobile il tuo, ma quella donna è pur sempre un'ebrea e se venissero a sapere delle tue origini “Impure” potrebbero fartela pagare cacciandoti dalle S.S. o addirittura uccidendoti. “

“ Lo so, ma non ha mai praticato nessun lavoro, quindi non ha mai imbrogliato nessuno. Non può essere uccisa “

“ Non lavorava? Noi soldati non abbiamo uno stipendio poi così alto. Come faceva tuo nonno a mantenere la famiglia? “

“ Mia nonna andava nelle case delle signore benestanti a fare pulizie. Anche volendo come poteva imbrogliare? “

“ No, non poteva proprio... “

“ Esatto “

“ Beh, sta tranquillo. Non dirò nulla a nessuno, tua nonna è in mani d'oro. Adesso seguimi, sei ufficialmente nelle SS. “ sorrise.


            … To be continued…