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lunedì 13 agosto 2012

C'è sempre una speranza (15)


Vegeta e Kurt, due spietati soldati delle S.S., le Schutzstaffel, all'arrivo del treno al campo di sterminio, conducono, insieme ai loro comilitoni, gli ebrei all'interno del lager.

Rischiando ogni giorno la morte, una Judea riuscirà a rompere il ghiaccio nel cuore del crudele soldato. Riusciranno a scappare da Auschwitz? Si salveranno? Non vi resta che leggere.

Storia scritta con Stellina86

[Capitolo 5 modificato]

Autore: vegeta4e | Rating: Arancione | Genere: Guerra, Romantico, Storico | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta

Pubblicata: 26/09/10 | Aggiornata: 27/01/12 | Note: AU | In corso

Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball |


C'È SEMPRE UNA SPERANZA


13 settembre 1944 - Germania meridionale -

Dopo aver desinato l'italiano si offre di pagare il conto. Esco e slego gli ebrei, spingendoli poi verso la macchina

“ Vuoi partire subito? “ mi chiede il partigiano

“ Forse non hai capito. Tu ora sparisci “

“ Cosa?! “

“ Vattene!! “

“ È la mia macchina quella! “

“ Vorrà dire che ruberai una di queste! “ guardo le auto posteggiate davanti al piccolo edificio

“ .... Tu sei pazzo! “ sbotta indignato, per tutta risposta prendo la pistola e gliela punto contro

“ Ripetilo ancora e sei morto “

“ ... Posa quella pistola... "

“ Tu vattene!! “

“ ... Va bene. Me ne vado “ indietreggia senza darmi le spalle fino a poggiare la schiena su uno dei veicoli. Io spingo gli ebrei sulla jeep e dopo aver acceso il motore schiaccio un pulsante che alza il tetto della macchina. Nessuno fiata durante il viaggio.
Guido fino a notte inoltrata.
Non ho intenzione di fermarmi, al confine ovest della Germania c'è un campo, li porterò lì.

“ Bulma... Mi scappa la pipì... “ dice il moccioso

“ Te la tieni. Io non mi fermo per te! “ rispondo prima di lei

“ ... Ma mi scappa... “

“ Non m'interessa. È stato un grosso errore portarti via dal campo, d'ora in poi vivrai come hai vissuto prima di scappare. Una schifosa zuppa per pranzo e poi lavoro! Perché voi ebrei servite solo a questo “ nessuno fiata.
Guardo nello specchietto retrovisore e vedo la donna piangere silenziosamente. Torno a guardare la strada davanti a me. Guido praticamente per tutta la notte, esclusa qualche ora di riposo.
Il giorno dopo mi ritrovo ancora in un bosco, se non erro qui vicino c'è il campo che cercavo. Avanzo, quando vedo su un dislivello una scritta sul terreno. Incuriosito fermo l'auto, apro la portiera uscendo poi per andare a vedere. Leggo con gli occhi la frase scritta con una sostanza indelebile

"Non fare il mio stesso errore. Io ho sbagliato, ma ho capito. Continua il tuo viaggio, sarò sempre con te".

Rileggo più volte come per capacitarmi che sia vero. Cos'ho fatto... Stavo per riportarla in un campo di lavoro. Lei e il bambino non hanno colpa. Mi lascio cadere in ginocchio, poggiando le mani sulla scritta nera, quando vedo davanti a me due stivaloni militari. Alzo lo sguardo restando scioccato

“ ... Kurt... “ riesco solo a mormorare di fronte alla sua immagine diafana e trasparente. Mi sorride, sembra sereno

“ Non portarli al campo. Hai promesso che saresti andato in Svizzera “ mi dice

“ ... Io... Non è possibile... Tu... Tu sei... “

“ Morto, lo so “

“ ... Sto impazzendo... Vedo i morti e parlo con loro... “

“ Hmhmhm no, non sei pazzo. Tu puoi vedere “

“ Io cosa?! “

“ Puoi vedere “

“ Che significa? Non capisco più niente! Che succede!? Come hai fatto a scrivere questa cosa! “

“ Capirai a suo tempo cosa significa, e come ho fatto a scrivere non ha importanza. Giura che proseguirai il viaggio. Se guardi dietro di te vedrai del fumo, e tu sai benissimo cos'è. Sono i forni del campo “ mi volto ed effettivamente vedo un fumo denso salire al cielo

“ Se la porti lì farà anche lei la stessa fine “

“ ... Io non ce la faccio più... “

“ Vegeta!! Sei un tedesco! Alzati e vai!! “ continuo a guardare la scritta e ancora una volta, contro la mia volontà, mi scendono le lacrime

“ ... Tu puoi seguirci... Sei un fantasma ora “ dico

“ No, non posso venire con voi fino in Svizzera “

“ ... “

“ Adesso devo andare. Conto su di te, portali dal tuo amico “ alzo gli occhi e vedo la sua figura indietreggiare

“ NO!! ASPETTA! “ mi alzo di scatto e corro verso di lui che mi fissa. Non risponde e continua ad allontanarsi da me sempre di più

“ NON ANDARTENE!! ASPETTA!! “ corro verso di lui, ma improvvisamente scompare. Ancora confuso sento sbattere le portiere. Mi volto appena in tempo per vedere Bulma e il moccioso scappare nel bosco. Non mi muovo nemmeno, non credo di avere il coraggio di guardarla negli occhi. Sento degli spari e delle urla in tedesco. Subito inizio a correre nella direzione in cui sono scappati nella speranza di riprenderli prima che sia troppo tardi. In lontananza vedo le auto tedesche e prima di essere visto salgo su un albero, nascondendomi tra i rami. Prontamente afferro la pistola. Faccio un respiro profondo e sparo al primo, al secondo e al terzo, fino a far giacere tutti i soldati a terra. Dopo essermi assicurato che nessuno sia ancora vivo mi guardo intorno sperando di scorgere Bulma e il moccioso. Cammino senza far rumore, quando un fruscio proveniente da un cespuglio mi fa scattare. Prendo la pistola, puntandola contro la fonte del suono. Mi scende una gocciolina di sudore lungo la guancia

“ Chi sei! Fatti vedere! “ dico mostrando sicurezza. Il fruscio continua, ma nessuno esce allo scoperto

“ Vieni fuori o sparo! “ minaccio. Deglutisco aumentando la presa sul calcio della pistola, dal cespuglio spunta lei affiancata dal moccioso. Mi guarda terrorizzata e io abbasso l'arma tirando un sospiro di sollievo. Mi avvicino di un passo, ma lei scatta, pronta a scappare

“ Vieni, torna in macchina “ non si muove

“ Beh?! Muoviti! Possono tornare! “ dico ancora

“ ... E cosa cambia.... Tanto o adesso o dopo sarò nel campo! Per noi è finita comunque! “

“ Andiamo in Svizzera "

“ Bugiardo! “ la raggiunto con due passi e le afferro un polso

“ Lasciami!! “

“ Andiamo! Sali in macchina! “

“ Mollami!! Con te non ci vengo! “

“ Ho detto che andiamo in Svizzera! Ho sbagliato ok? Non so cosa mi sia preso, ma se non ti dai una mossa finisco anche io nelle fosse comuni! “ mi guarda senza fiatare

“ ... E te la sei presa con noi per una cosa di cui non avevamo colpa! Tu non immagini nemmeno come mi sono sentita! “

“ Continua a parlare in macchina! Cammina!! “ la tiro verso la jeep e dopo aver fatto salire lei e il marmocchio mi metto al volante e parto. Arrivato ad un bivio svolto a sinistra, prendendo la strada opposta al campo. Nello specchietto vedo il fumo oscurare il cielo ed un tanfo soffocante rende l'aria irrespirabile, quanti uomini, donne e bambini sono presenti in quella scia che sale verso il cielo?

“ Cos'è questa puzza? “ chiede il moccioso

“ Viene dal campo dietro di noi. Anche ad Auschwitz c'era, ma cos'è? “ rincara lei

“ ... Niente. Sono solo forni “ dico vagamente

“ Forni? E che ve ne fate? “

“ Bruciamo i vostri vestiti. Non sappiamo che farcene “ mento

“ ... Ah... “ La conversazione non va oltre ed io continuo a guidare senza fermarmi.
Passano parecchi giorni, quando finalmente un cartello stradale riaccende le nostre speranze. "Welcome to Zurigo” "Benvenuti a Zurigo".


            … To be continued…

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