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lunedì 13 agosto 2012

Auguri, scimmione


Siamo nel periodo natalizio e Bulma e Vegeta devono comprare i regali per il piccolo Trunks, che ormai ha sei anni.

Come la prenderà il Principe dei Sayian?

Ormai vive da parecchi anni sulla Terra, ma non apprezza ancora del tutto le usanze dei terrestri.

Autore: vegeta4e | Rating: Verde | Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Capitoli: 1 | Personaggi: Bulma/Vegeta

Pubblicata: 10/12/11 | Aggiornata: 10/12/11 | Note: One-shot | Completa

Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball |


AUGURI, SCIMMIONE.

<< Vegeta?! Ti vuoi alzare, per favore? Sono tre giorni che ti dico che oggi saremmo dovuti uscire presto!! Sbrigati!! >> urlò Bulma dal piano inferiore, inveendo contro il marito.
Per tutta risposta Vegeta mugugnò qualcosa di incomprensibile, nascondendo interamente la testa sotto le coperte. Dopo qualche secondo, però, le scostò di scatto, sapendo che se entro un minuto non fosse sceso già pulito e vestito, quella serpe di sua moglie sarebbe venuta a tirarlo giù dal letto a bastonate.
Non che lui sentisse dolore, figuriamoci, ma essere preso a randellate mentre cercava di dormire non era esattamente una delle sue priorità. Si passò stancamente una mano sul viso. Lui non era mai stato un tipo pigro, ma fuori nevischiava e uscire a fare compere con Bulma non lo allettava per niente.
"Dobbiamo comprare i regali di Natale per tuo figlio, perché se sotto l'albero non troverà nulla, glielo spiegherai tu che Babbo Natale non esiste!", gli aveva detto lei. Ma poi chi era questo Babbo Natale?! Non lo sapeva e tantomeno gli interessava! Si decise finalmente ad alzarsi e, entrato in bagno, si sciacquò, per poi tornare in camera ed indossare un paio di jeans, una felpa e le prime scarpe da ginnastica che aveva sotto mano.
Scese le scale, vedendo sin dalla cima il maestoso albero che poteva benissimo sostituire il lampadario del soggiorno per quanto illuminasse. Entrato in cucina si sedette svogliatamente a tavola sotto lo sguardo compiaciuto della moglie.
<< Finalmente, dormiglione! >> scherzò lei. Il Sayian le lanciò un'occhiataccia
<< Dormiglione io? Dì un po', hai visto che ore sono?! >>
<< Certo, scimmione! Ho regolato io la sveglia >> rispose lei con aria saccente
<< Ecco! Sono le otto! Hai blaterato tanto dicendo che almeno la domenica potevo iniziare gli allenamenti più tardi e riposare di più, e ora mi costringi ad alzarmi presto! Ti si è fusa la materia grigia? >> ironizzò lui, addentando una ciambella e sporcandosi la bocca con lo zucchero a velo, il quale decorava il dolce.
<< Quanto sei pignolo! Oggi è la prima volta che succede e ti ricordo che lo fai per tuo figlio! Dobbiamo approfittarne ora che è da Goten per per prendergli i regali! >> prese dalla borsetta, appoggiata su una sedia, un fogliettino piegato in più parti. Vegeta la osservò curioso.
<< Vedi questa? È la lettera di Trunks per Babbo Natale, è convinto che io l'abbia già spedita al Polo Nord >> sorrise intenerita. L'uomo inarcò un sopracciglio.
<< E cosa mai se ne farebbero degli stupidi pinguini di una stupida lettera? >> rispose senza un minimo di tatto.
<< Razza di cavernicolo, tutti i bambini sanno che lui vive lì. E stavolta non sei perdonato, te l'avrò spiegato centinaia di volte! >> lo rimproverò lei mentre, senza preoccupazioni, Vegeta continuava a trangugiare ciambelle.
<< .... Per favore, pulisciti. Sembri un cane con la rabbia >> rise lei rimettendo la letterina nella borsa. Il Sayian si pulì imbarazzato, poi si infilò la giacca, mentre Bulma mise nel lavandino le ultime cose. Usciti di casa si incamminarono verso il centro.
<< È proprio necessario andare a piedi? Con tutte le auto sofisticate che costruisci, tsk, non ne usi nemmeno una >> commentò Vegeta.
<< Lo so, però non sei mai uscito durante il periodo natalizio, non sai quante belle cose ti perdi! >> sorrise voltandosi verso il marito. Lui ricambiò lo sguardo, infilando poi le mani nelle tasche della giacca.
<< Non vedo cosa ci sia di tanto spettacolare in due lucine colorate >> rispose con noncuranza
<< Ma tu non devi badare solo alle luci. Le strade innevate, i negozi addobbati, tutti che girano per comprare i regali... È una bella atmosfera! >> sorrise attaccandosi al suo braccio sinistro. Lui non la scansò, riflettendo sulle parole appena dette dalla scienziata.
<< Sai bene che odio la confusione, e una via affollata di gente starnazzante che corre all'impazzata per comprare cose inutili mi fa saltare i nervi solo al pensiero >> rispose dopo pochi secondi. Lei sospirò
<< Ma perché devi sempre rovinare ogni cosa? >> disse dandogli un colpetto al braccio. Lui non si scompose minimamente, proseguendo sul marciapiede che già iniziava a colorarsi di bianco.<< Accidenti, sta diventando sempre più scivoloso, attento a non cadere... >> constatò lei, aggrappandosi di più al braccio del Sayian.
<< Non cadrei se non mi tirassi giù con te >>
<< Mi dovrò pur tenere da qualche parte, no? >> sbottò lei
<< Quanto manca al negozio? Inizio a spazientirmi con te che mi usi come bastone da passeggio! >> disse stizzito.
<< Poco scimmione, siamo quasi arrivati >> Una cinquantina di metri più avanti si poteva intravedere l'enorme insegna del negozio di giocattoli più grande, più costoso e più famoso di tutta la regione. Nemmeno a Satan City c'era un paradiso di balocchi come quello, anzi, quasi tutti, proprio sotto il periodo natalizio, una piccola fuga alla Città dell'Ovest per fare i doni ai propri bambini, se la concedevano. Giunti davanti all'entrata, le porte scorrevoli accolsero Vegeta e Bulma, mettendoli di fronte a decine di corridoi. Bulma estrasse nuovamente la letterina del figlio, in modo da partire dalla prima richiesta.
<< Allora... "macchinine"... Mmm, dobbiamo trovare il reparto giusto e... Ehi!! >> venne interrotta da Vegeta che, con poca grazia, aveva strappato di mano alla moglie il foglietto.
<< Ho un'idea migliore! Invece che perderci in questo labirinto infernale, chiediamo a uno di questi tizi di procurarci quello che è scritto qui sopra! >> orgoglioso della sua trovata, Vegeta si stava avvicinando a passo spedito ad un uomo con la divisa del negozio, ma Bulma lo fermò appena in tempo, afferrandolo per un orecchio.
<< Non ci pensare nemmeno! Piantala di importunare la gente! >> sbottò
<< Io non importuno nessuno! È il loro lavoro o no?! >>
<< Sì, ma fare la spesa al posto dei clienti non rientra nei loro compiti!! >> precisò tirandolo via per l'orecchio
<< Ahia! Mollami!! So camminare da solo! >> si lamentò Vegeta seguendola dolorante. La moglie, colta da un attimo di magnanimità, decise di liberarlo, riprendendo con garbo dalle mani del marito, la letterina di Trunks. Passarono due ore buone in mezzo a quel caos di gente per trovare tutte le cose elencate e altri pensierini decisi sul momento. Anche se Vegeta non lo avrebbe mai detto, ammise che tutto sommato quella mattinata non era stata poi così male. Aveva trascorso un po' di tempo con Bulma e insieme avevano deciso cosa comprare al loro bambino. Giunti alla cassa, Bulma sguainò la propria carta di credito, dalla quale vennero risucchiati poco più di cento zeni e, messi tutti i giocattoli in quattro sacchetti, i due coniugi uscirono, dirgendosi verso casa.
<< Non vedo l'ora di vedere la faccia di Trunks quando vedrà tutti questi giocattoli in più >> commentò Bulma sorridendo. Vegeta rimase nel suo solito mutismo, portando senza fatica i suoi due sacchetti colmi di giochi.
<< .... Ma soprattutto non vedo l'ora di vedere la tua faccia>> sorrise ancora lei, voltandosi nuovamente verso il marito.
Vegeta sgranò gli occhi, sorpreso da quello che la moglie aveva appena detto.
<< Che vuoi dire? >> domandò subito dopo.
La donna sorrise per l’ingenuità del Sayian. Vegeta aveva sempre cercato di mostrare solo un lato del suo carattere, ovvero quello cinico, freddo, distaccato, ma senza rendersene conto, la parte che per anni aveva sempre tenuto nascosta, stava, a poco a poco, entrando a far parte interamente della sua persona, senza che l’uomo se ne rendesse conto.
<< Che domande fai? Voglio dire che ti ho fatto un regalo, scimmione. Proprio come ogni anno >> sorrise ancora. Già, e lui, proprio come ogni anno, non le aveva mai regalato niente.
Serrò la presa sui due sacchetti che stava portando.
Sapeva benissimo che lei non pretendeva niente da lui, dato il suo carattere, ma sapere con certezza che lei aveva una sorpresa da regalargli, e lui invece no, lo faceva sentire terribilmente in colpa, cosa mai successa al Principe dei Sayian.
Possibile che quella donna potesse renderlo tanto umano e vulnerabile?
Per tutto il tragitto verso casa, Vegeta non aprì bocca, arroventandosi il cervello su cosa potesse regalare alla moglie.
Vestiti? No, ne aveva già fin troppi, senza contare che non aveva la minima idea di cosa le potesse piacere...
Auto? Escluso, lei se le costruiva da sola.
Scarpe? .... Che numero aveva Bulma? Bocciata anche questa idea.
Ma certo! Dei trucchi! Lei adorava quei cosi schifosi, ne aveva migliaia! .... Un momento. Lui sarebbe dovuto entrare in un negozio pieno zeppo di femmine starnazzanti che cercavano di arraffare più trucchi possibile, prima che le altre gleli fregassero da sotto il naso... Era l’inferno! No, assolutamente no!
Doveva farsi venire un’idea entro il fatidico giorno... Ma qual era il giorno della festa? Era in dubbio se sul quindici o sul diciassette. Per certo era un numero a due cifre, di quello ne era sicuro.
Giunti a casa, Bulma nascose nella loro camera tutti i regali di Trunks, sicura che lì non li avrebbe mai trovati. Dopo essersi cambiato il Sayian scese, e con noncalanche entrò in cucina, guardando distrattamente il calendario, appeso vicino al frigo.
Prese dall’elettrodomestico una lattina di birra, notando poi un cerchio in rosso sul giorno Venticinque Dicembre, dove una scritta palesemente infantile ricordava la festa natalizia.
“E’ il Venticinque! Maledizione, ho solo una settimana, accidenti!” pensò il Principe riposando la lattina praticamente ancora piena in frigo.
Passò i giorni a scervellarsi, ma per sua disgrazia non cavò un ragno dal buco.
Non aveva proprio idea di cosa regalare alla compagna, lei aveva tutto!
Ormai era il Ventiquattro notte. Si era alzato per bere un po’ d’acqua, ma si era trattenuto sul divano, non avendo il coraggio di tornare in camera. Che figura ci avrebbe fatto? A quell’ora non avrebbe risolto nulla comunque, erano le due passate.
Di colpo ebbe un’illuminazione.
Si alzò di scatto correndo nel laboratorio di Bulma, sedendosi poi alla scrivania. Passò in quella stanza più di un’ora e, a fine lavoro, potè ritenersi soddisfatto.
Tornò così in camera, portando con sè il proprio regalo.
La mattina dopo si svegliò di buon’ora, accorgendosi che Bulma era ancora affianco a lui, beatamente addormentata. Sorrise appena, svegliandola.
<< Mmm... Che c’è? >> domandò con voce assonnata
<< Svegliati, hai dimenticato che giorno è? >> rispose lui scoprendola di poco. Lei si tirò su a sedere, passandosi una mano sul viso.
<< No, tranquillo, non l’ho dimenticato >> con grazia si alzò dal letto, avvicinandosi all’armadio. Aperte le ante, tirò fuori un pacchetto con un nastrino d’orato.
L’uomo la osservò imbarazzato, capendo che quel dono era per lui.
Tornata sul letto, la donna glielo porse sorridendo.
<< Il tuo lo apri ora, non riesco a resistere >> disse dolcemente. Lui fissò prima lei, lasciando poi che il suo sguardo cadesse sul pacco regalo che teneva sulle ginocchia. Lo prese, slegando il nodo e levando la carta regalo.
Sgranò leggermente gli occhi, vedendo che in mano aveva una felpa nera con scritto sul retro, in bianco, “Prince”.
Sorrise spontaneamente, come raramente gli era capitato e, stranamente, non se ne vergognò.
<< .... Ti piace? >> chiese Bulma, abbozzando un sorriso.
Lui annuì.
<< Sì, penso che un regalo più azzeccato non lo avresti trovato >> rispose guardandola << ... Ora però tocca a me >> posò la felpa sul materasso, girandosi verso il proprio comodino.
Aprì il cassetto, tirando fuori ciò che aveva creato la notte appena passata, sotto lo sguardo sorpreso della moglie.
<< ..... Forse non è perfetto, però è il meglio che riesco a fare... >> le porse un foglio.
Lei lo prese esitante, non capendo cosa intendesse il Principe.
Lo voltò, vedendo se’ stessa vicino a Vegeta seduta sulla ringhiera del balcone della loro camera. L’aveva disegnato lui e... Era bellissimo.
<< .... Tu.... Tu sai disegnare?! >> domandò interdetta
<< Beh, diciamo che me la cavo >>
Continuò a fissare il suo regalo, forse, anzi, di sicuro, il più bello che avesse mai ricevuto – oltre a Vegeta, ovviamente –.

       The End


Salve!! ^^ in un momento di ispirazione ho scritto questa one-shot. Non so, il periodo natalizio mi ispira ^^
Spero vi sia piaciuta e che vi abbia strappato anche solo un sorriso. Se vi va commentate ;)
Oh, quasi dimenticavo.
Auguri a Stellina86 e LadyLexy! Un bacio!

 

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