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Detto ciò, non dimenticate la 6° ma non meno importante regola! DIVERTITEVI!!! :D

lunedì 13 agosto 2012

C'è sempre una speranza (17)


Vegeta e Kurt, due spietati soldati delle S.S., le Schutzstaffel, all'arrivo del treno al campo di sterminio, conducono, insieme ai loro comilitoni, gli ebrei all'interno del lager.

Rischiando ogni giorno la morte, una Judea riuscirà a rompere il ghiaccio nel cuore del crudele soldato. Riusciranno a scappare da Auschwitz? Si salveranno? Non vi resta che leggere.

Storia scritta con Stellina86

[Capitolo 5 modificato]

Autore: vegeta4e | Rating: Arancione | Genere: Guerra, Romantico, Storico |  Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta

Pubblicata: 26/09/10 | Aggiornata: 27/01/12 | Note: AU | In corso

Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball |


C'È SEMPRE UNA SPERANZA


24 dicembre 1944 - Zurigo - Svizzera

Tornato in macchina, trovo Bulma e il marmocchio già seduti. Metto in moto dirigendomi fuori città per seppellire Mark.
Dopo averlo ricoperto metto sul tumulo alcuni fiori. Non ho nient’altro da lasciare a lui, come ho fatto con Kurt... O forse... Porto rapido una mano nella tasca destra dei pantaloni, prendo il portafoglio praticamente vuoto. Cerco nelle varie tasche, quando finalmente la trovo: una foto che risale a quando avevo circa l’età di Shulim e nella quale ci siamo io, mio padre e mia madre, poco prima che morissero entrambi, Mark e sua moglie Jane. Scavo un piccolo buco, appoggiando poi la foto sul petto del mio amico. Sto lì qualche minuto, dopo di che mi alzo per tornare alla macchina. Facciamo appena in tempo a tornare in città, quando la jeep si ferma

“ Cazzo... Non c'è più carburante! Dobbiamo proseguire a piedi “ scendo seguito dal marmocchio, che mi trotterella dietro, e da lei. Dopo un paio d'ore raggiungiamo il porto, lì troviamo due soldati che parlano tra loro

“ Guarda! Due soldati! Magari sono dalla nostra parte! “ afferma Bulma

“ Tsk fantastico. Non mi bastava solo lui! Altri italiani! “

“ E smettila! In questo momento dobbiamo pensare a salvarci la pelle! Non fare lo schizzinoso! “

“ Non mi fido! Chi ti garantisce che non siano dalla parte di Mussolini?! “

“ Hanno la divisa di Goku! Sono partigiani per forza! “

“ Vorrei ricordarti che in Italia c‘è la repubblica di salò! E quelli stanno con Hitler! “

“ Ma se hanno la stessa divisa di Goku significa che sono contro il regime! “ si gira ed ignorandomi si avvicina ai due

“ Salve! “ dice in tedesco con un sorriso cordiale. Quelli la guardano senza capire, così mi avvicino. Anni fa sapevo qualche parola di italiano

“ Siete italiani? “ chiedo. I due si girano verso di me

“ Sì. Chi siete? “ dice uno dei due con un accento marcato

“ Stiamo scappando! I tedeschi ci inseguono “ dice Bulma. Io la fulmino con lo sguardo sorpreso di constatare che anche lei conosce l'italiano

“ Ah, e come mai? “ lei fa per rispondere, ma io intervento

“ Non credo siano affari vostri. Voi, piuttosto, di dove siete? “

“ Lui è genovese, io romano “

“ E siete con Mussolini o contro? “

“ Non credo siano affari vostri “ risponde il romano

“ Ma come siete simpatici voi italiani. Un cactus in fronte sarebbe meglio “

“ Noi stiamo cercando un nostro compagno “ dice il genovese

“ Hmhmhm già... Compagno, ahahaha “ ridacchia l’amico

“ Avete detto che cercate uno dei vostri? “ chiede Bulma

“ Sì, è scappato mesi fa, non sappiamo dove sia andato “ spiega il romano

“ Ci potete dire il nome? “ continua lei

“ Goku “

“ Goku?! Ma noi lo conosciamo!! “ dice lei

“ Davvero?! E dov'è? “

“ Non lo sappiamo, l'ultima volta l'abbiamo visto in Germania, poi non so... Ma se siete suoi amici potete darci una mano! “

“ No! Non abbiamo bisogno di aiuto! “ intervengo io

“ Stai zitto tu! “ mi redarguisce lei

“ E dimmi, dove siete diretti? “ chiede il genovese

“ Non sono affari vostri! “ soggiungo

“ Smettila!!! “ mi urla in faccia lei

“ Eravamo diretti qui, in Svizzera, perché pensavamo che essendo neutrale i tedeschi non avessero potere, ma ci sbagliavamo... Sono arrivati anche qui "

“ Io vi consiglio di andare a nord, siamo diretti in Danimarca, se volete possiamo darvi un passaggio e farvi scendere dove preferite “ dice il romano

“ No. Andiamo da soli “ affermo

“ Vegeta!! A te non va bene niente! È solo un passaggio! "

“ Non mi fido! “

“ No! Non comandi tu! “

“ Finiremo nei guai!! “

“ Io dico di no! “

“ Beh, noi non abbiamo molto tempo, se volete venire la nostra macchina è qui vicino “ loro si incamminano e Bulma, prendendo per mano il marmocchio, li segue. Io rimango fermo, questi non mi convincono per niente

“ Beh?! Non vieni? Hai il coraggio di lasciarmi da sola?! “ dice lei. Sbuffo e dopo aver calciato una pietra seguo gli italiani. Saliamo su una bella jeep, sedili comodi e con il motore potente. Noi tre ci sediamo dietro, il genovese alla guida e il romano accanto. Mette in moto e partiamo. Passano ore e ancora non arriviamo al confine. Quella sera, mentre Bulma e il marmocchio dormono tranquilli sul sedile, io guardo fuori dal finestrino, scorgo dei monti. Mi sorge un dubbio atroce

“ Che monti sono quelli? “ domando

“ Le Alpi “ dice tranquillamente il genovese

“ COSA?! “ urlo. Bulma e il moccioso si svegliano di soprassalto

“ Sta zitto! “ fa il romano impugnando improvvisamente un fucile

“ Lo sapevo!! Ci hanno fregati! La prossima volta che ti do retta giuro che prendo a testate un muro! “ dico a Bulma

“ Taci! Ahahah e adesso portiamoli da Mussolini “ ghigna il genovese. In un momento di distrazione del romano, afferro la canna del fucile, strappandoglielo di mano. Trovandosi disarmato all’improvviso, non sa come reagire e mi fissa immobile

“ Adesso fai inversione e ci riporti indietro, o giuro che vi faccio fuori adesso! “

“ … Calma… Noi… "

“ Sta zitto!! “ carico il colpo. Il genovese rallenta fino a fermare la macchina e io gli ordino di scendere. Una volta che loro sono fuori dal veicolo io li raggiungo, puntandogli contro l’arma.

“ La pagherete cara per averci fatto perdere tempo! “ senza lasciar loro il tempo di reagire sparo, ammazzandoli entrambi.


            … To be continued…

C'è sempre una speranza (16)

Vegeta e Kurt, due spietati soldati delle S.S., le Schutzstaffel, all'arrivo del treno al campo di sterminio, conducono, insieme ai loro comilitoni, gli ebrei all'interno del lager.

Rischiando ogni giorno la morte, una Judea riuscirà a rompere il ghiaccio nel cuore del crudele soldato. Riusciranno a scappare da Auschwitz? Si salveranno? Non vi resta che leggere.

Storia scritta con Stellina86

[Capitolo 5 modificato]

Autore: vegeta4e | Rating: Arancione | Genere: Guerra, Romantico, Storico | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta

Pubblicata: 26/09/10 | Aggiornata: 27/01/12 | Note: AU | In corso

Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball |


C'È SEMPRE UNA SPERANZA

 

24 settembre 1944 - Zurigo - Svizzera

Fortunatamente ricordo ancora l'indirizzo dell'amico di mio padre. Una volta nascosta l'auto tra il palazzo di Mark e quello accanto, scendiamo, e ci incamminiamo verso la porta. Saliamo le scale silenziosamente, qualcuno potrebbe fare la spia pur di non passare dei guai. Quando riconosco il mio amico che ci attende sulla porta lo raggiungo sorridendo. Chi non riconoscerebbe i suoi capelli rossi ed ondulati?!

“ Vegeta! Da quanto tempo! Santo cielo, non ti vedevo da quando eri alto così! “ segna con la mano la misura della mia altezza l'ultima volta che mi ha visto

“ Non siamo più potuti venire, Berlino è distante “

“ Purtroppo hai ragione. E la bella signorina accanto a te e questo bel bambino? “ dice guardando alle mie spalle

“ Ecco... Loro sono ebrei. Abbiamo bisogno di te... “ dico a bassa voce

“ Capisco. Venite dentro, meglio se parliamo in casa “ annuisco entrando. Lui chiude la porta a chiave, invitandoci poi a sedere

“ Piacere, io mi chiamo Mark “ tende la mano a Bulma

“ Bulma, piacere mio “

“ E tu, giovanotto? “

“ Shulim! “ finite le presentazioni torna a guardare me

“ Dimmi tutto. Che succede? “

“ Siamo scappati da Auschwitz e le S.S. ci vogliono far fuori. Abbiamo attraversato buona parte dell'Europa nella speranza di salvarci qui, dato che la Svizzera è neutrale “

“ Capisco. Se cercate una casa in cui alloggiare finché le acque non si saranno calmate, mi dispiace, ma non ho più nulla “ sospira

“ Cosa?! Nemmeno un monolocale?! “ dannazione! Non avevo preso in considerazione questa possibilità!

“ Tutto preso. Cavoli, se l'avessi saputo prima vi avrei tenuto una casa! “

“ No... Cazzo! E adesso dove andiamo? “

“ Non ti preoccupare, starete qui “ sorride

“ No, assolutamente! Qui mai! Non posso far rischiare anche te... Ho già perso un amico... “

“ Mi dispiace... Ma non ti preoccupare, qui sarete al sicuro “

“ No Mark. Saremo al sicuro solo quando Hitler non sarà più al potere “

“ Qui non verranno mai! È deciso, starete qui “

“ No. E poi non hai abbastanza posto. Tra tua moglie e tua figlia non c'è spazio “

“ ... Ti sbagli. Ci sono tre posti. Mia moglie è mancata un anno fa. Era molto malata “

“ … Mi dispiace... Come l'ha presa Kelly? “

“ Come vuoi che l'abbia presa... Ha pianto per mesi, giorno e notte, senza tregua “

“ Non hai comunque tre letti “

“ Invece sì. Jane era di nuovo incinta quando si è ammalata. Avevamo già preparato un letto nella stanza di Kelly, ma non ha mai fatto in tempo ad usarlo perché il bambino è perito con lei. Mia figlia starà dalla vicina, è una nostra cara amica e sarà felicissima di tenerla con se. L'ha aiutata molto dopo la morte di Jane. Tu e la ragazza potete dormire nel mio letto, io userò quello di Kelly e il ragazzino quello nuovo “

“ ... Ma se i nazisti ci trovano sei nei guai anche tu. Promettimi che se dovessero trovarci andrai dalla vicina anche tu “

“ Senti... “

“ No! Giuralo! Ho già perso un amico, non voglio che ci rimetta anche tu a causa mia “

“ Per me è un piacere aiutarti “

“ Tu prometti che te ne andrai! “

“ ... E va bene. Lo giuro... “

“ ... Se dovesse accaderti qualcosa come farà Kelly? Non voglio nemmeno pensarci, devi pensare a lei, non a noi “

“ Va bene, vedrai che non mi accadrà nulla “ mi sorride. In quel momento bussano alla porta e Mark si alza per andare ad aprire

“ Papà!! “ esclama una bambina dai capelli rossicci. Lui l’abbraccia stringendola affettuosamente

“ Sei tornato! “ dice ancora lei

“ Sì. Saluta i nostri ospiti. Lui è Vegeta, un mio caro amico, lei è Bulma e lui Shulim. Staranno da noi per un po' mentre tu starai con Mary “

“ Ciao... “ dice timidamente facendomi scappare un sorriso

“ Quanto ha? “ chiedo

“ Ha compiuto otto anni due mesi fa “

“ Allora sei grande! “ mi abbasso e sorridendole le accarezzo una guancia con l'indice. Lei mi sorride prendendo subito confidenza

“ Venite! Vi faccio vedere le stanze “ ci conduce nelle nostre future camere.
Passiamo a casa di Mark tre mesi, durante i quali nessuno di noi mette naso fuori casa. Ormai è dicembre e una mattina come le altre ci alziamo per fare colazione. Ci sediamo a tavola, quando uno strano frastuono attira la nostra attenzione. Gente che corre per le scale, urla, ordini in tedesco. A queste urla, che odio ammettere, ma le facevo anche io, scatto in piedi

“ Sono arrivati, sono qui! “ sono nel panico e tutti mi guardano terrorizzati. Mark cerca di mantenere la calma, ma io lo prendo per un braccio, alzandolo di peso

“ Ah! Ma che... “

“ Muoviti! Vai dalla vicina! “

“ Vegeta... Io... “

“ Niente scuse! Hai giurato! Devi pensare a tua figlia! “ lo trascino fino alla porta

“ Voi nascondetevi nella soffitta! Presto! “ annuisco. Apro una botola sul soffitto facendo scendere una scala. Corriamo di sopra richiudendola in fretta. Fortunatamente le assi sono vecchie, e con il tempo si sono staccate tra loro, permettendomi di vedere tra le fessure. Mark mette la mano sulla maniglia, pronto ad uscire, quando qualcuno bussa violentemente alla nostra porta. Il cuore mi si ferma, sudore freddo mi cola giù per la fronte. Vedo Mark esitare, lo vedo prendere un respiro profondo ed aprire la porta, cercando di mostrarsi calmo. I tedeschi entrano in casa senza considerarlo minimamente. Aprono porte, cercando ovunque tracce di ebrei. Vedendo che non trovano nulla gli si avvicinano

“ Tu! Parli tedesco? “

“ ...Sì… “

“ Hai visto degli ebrei? Una donna ed un bambino accompagnati da un tedesco in divisa! Sappiamo che sono qui a Zurigo “

“ Ebrei? No... Non ho visto nessuno “ mi colpisce il fatto che sia tanto calmo, la calma di un autentico veterano della vita, guarda in faccia i soldati con l’aria di voler dire “Io non ho paura di voi, ne ho già viste tante nella mia vita!”

“ Eppure a quanto pare li hanno visti venire qui “ deglutisco

“ Lo giuro... Non so nulla... “

“ DÌ LA VERITA!! “ uno lo prende per il colletto sbattendolo contro il muro

“ Aahh!! Lo... Lo giuro... Io... Non so nulla... “

“ Forse dice la verità, comandante “ commenta uno dei soldati

“ No! Sta mentendo!! “ si guarda intorno dubbioso

“ Uccidetelo!! “ urla il comandante. Quello che tiene sollevato Mark indietreggia, mollandolo malamente. Il mio amico cade a terra, fissandoli e questa volta nonostante la distanza riesco a leggere chiaramente il terrore e lo sgomento nei suoi occhi, probabilmente starà pensando a Kelly. Prima che quello possa fare fuoco, prendo la mia pistola e sparo in testa al soldato. Bulma mi guarda scioccata

“ Sei pazzo?! “ sussurra

“ Lasciami fare! Non permetterò che ci rimetta anche lui! “ rispondo a bassa voce.

“ Ma ci troveranno! “ ribatte lei.

“ CHI È STATO!! “ urla un soldato

“ Veniva dall'alto! Non è possibile! “

“ BASTA! CI OCCUPEREMO DI QUESTO "CECCHINO” DOPO AVER FATTO FUORI QUESTO BASTARDO CHE AIUTA GLI EBREI!! “
Senza fare rumore mi sposto, cambiando il lato della botola arrivando così alle spalle del mio amico.
Il comandante gli tira un pugno, facendolo sbattere contro la parete. Fa per prendere il fucile, ma io sparo ancora, salvando per la seconda volta Mark. Vedendo il comandante a terra privo di vita, tutti sbiancano

“ ADESSO BASTA!! FATTI VEDERE! “ urlano. Trattengo il respiro, mi tremano le mani e con esse la pistola. Alcuni soldati iniziano a sparare contro il soffitto. Il pavimento su cui siamo appoggiati inizia a bucarsi, ma fortunatamente nessuno di noi viene colpito. Ma sento uno sparo accompagnato da un urlo e per un'altra volta mi si congela il sangue. Guardo dalla fessura, e vedo Mark riverso a terra. Quelli ridono, prendendo a calci il suo cadavere. La pistola mi scivola dalle mani.
Quelli se ne vanno e io scendo subito dalle scale. Corro da Mark, nella vana speranza che non sia troppo tardi

“ Mark... Mark... “ lo sollevo scrollandolo di poco. Lui non mi risponde e noto solo ora il foro macchiato di sangue all'altezza del petto. Gli occhi sono semiaperti, come la bocca, dalla quale cola del sangue. Delle goccioline rosse sono schizzate sul muro bianco, e anche per terra delle grosse chiazze vermiglie imbrattano le mattonelle marroni. Lo sapevo. Sapevo che sarebbe finita così, sono stato egoista, per la seconda volta, mettendo le mie esigenze davanti ai miei amici. Come farà Kelly adesso? Adorava suo padre, non mi toglierò mai dalla coscienza questo peso, come glielo dirò?

“ ... Vuoi seppellirlo? “ dice Bulma inginocchiandosi vicino a me. Io non rispondo, continuando a guardare il corpo esanime di Mark mentre lacrime mi bagnano il viso. Lei allunga una mano, asciugandomi come può il volto

“ Come lo dico a Kelly... “

“ ... Dille semplicemente la verità... “

“ Sapevo che sarebbe finita così, ma ho voluto lo stesso farlo rischiare... “

“ ... Sapeva a cosa sarebbe andato in contro, ma ha voluto lo stesso aiutarti. Dovevano volerti molto bene se sono stati disposti a rischiare così tanto per te “

“ ... E io li ho ripagati così... Bell'amico sono... “

“ Dai, andiamo. Non c'è molto tempo “ senza dire nulla sollevo Mark, raggiungiamo la jeep e lo metto nel vano dietro ai sedili posteriori, poi torno nel
palazzo, busso alla porta della vicina

“ Salve, lei chi è? “

“ Sono.... Ero un caro amico di Mark. Sono arrivati i tedeschi e... Kelly era qui... “

“ Non capisco, si spieghi... “

“ Mark... Mark è morto... Gli avevo detto di venire qui se fossero arrivati quelli delle SS., ma non ha fatto in tempo ad uscire di casa... Io... Non so
come dirlo a Kelly “ la donna, sui sessant'anni, si porta una mano alla bocca

“ Oh santo cielo! Aveva appena superato il trauma della madre... Che disgrazia... Che disgrazia... Povera piccola “

“ Se per lei è un peso tenersela, la bambina può venire con noi, è il minimo che possa fare... “

“ No, si figuri, è un piacere per me e poi sono l'unica persona che conosce “

“ Come vuole... Me la saluti tanto e le dica che suo padre le sarà sempre vicino... “

“ Senz'altro... Povera piccola, oh cielo! “ chiude la porta, preparandosi a dare la notizia alla bimba.


            … To be continued…


Ciao a tutti!^^ scusate il ritardo, ma la scuola mi opprime… Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto! Un bacione!!

C'è sempre una speranza (15)


Vegeta e Kurt, due spietati soldati delle S.S., le Schutzstaffel, all'arrivo del treno al campo di sterminio, conducono, insieme ai loro comilitoni, gli ebrei all'interno del lager.

Rischiando ogni giorno la morte, una Judea riuscirà a rompere il ghiaccio nel cuore del crudele soldato. Riusciranno a scappare da Auschwitz? Si salveranno? Non vi resta che leggere.

Storia scritta con Stellina86

[Capitolo 5 modificato]

Autore: vegeta4e | Rating: Arancione | Genere: Guerra, Romantico, Storico | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta

Pubblicata: 26/09/10 | Aggiornata: 27/01/12 | Note: AU | In corso

Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball |


C'È SEMPRE UNA SPERANZA


13 settembre 1944 - Germania meridionale -

Dopo aver desinato l'italiano si offre di pagare il conto. Esco e slego gli ebrei, spingendoli poi verso la macchina

“ Vuoi partire subito? “ mi chiede il partigiano

“ Forse non hai capito. Tu ora sparisci “

“ Cosa?! “

“ Vattene!! “

“ È la mia macchina quella! “

“ Vorrà dire che ruberai una di queste! “ guardo le auto posteggiate davanti al piccolo edificio

“ .... Tu sei pazzo! “ sbotta indignato, per tutta risposta prendo la pistola e gliela punto contro

“ Ripetilo ancora e sei morto “

“ ... Posa quella pistola... "

“ Tu vattene!! “

“ ... Va bene. Me ne vado “ indietreggia senza darmi le spalle fino a poggiare la schiena su uno dei veicoli. Io spingo gli ebrei sulla jeep e dopo aver acceso il motore schiaccio un pulsante che alza il tetto della macchina. Nessuno fiata durante il viaggio.
Guido fino a notte inoltrata.
Non ho intenzione di fermarmi, al confine ovest della Germania c'è un campo, li porterò lì.

“ Bulma... Mi scappa la pipì... “ dice il moccioso

“ Te la tieni. Io non mi fermo per te! “ rispondo prima di lei

“ ... Ma mi scappa... “

“ Non m'interessa. È stato un grosso errore portarti via dal campo, d'ora in poi vivrai come hai vissuto prima di scappare. Una schifosa zuppa per pranzo e poi lavoro! Perché voi ebrei servite solo a questo “ nessuno fiata.
Guardo nello specchietto retrovisore e vedo la donna piangere silenziosamente. Torno a guardare la strada davanti a me. Guido praticamente per tutta la notte, esclusa qualche ora di riposo.
Il giorno dopo mi ritrovo ancora in un bosco, se non erro qui vicino c'è il campo che cercavo. Avanzo, quando vedo su un dislivello una scritta sul terreno. Incuriosito fermo l'auto, apro la portiera uscendo poi per andare a vedere. Leggo con gli occhi la frase scritta con una sostanza indelebile

"Non fare il mio stesso errore. Io ho sbagliato, ma ho capito. Continua il tuo viaggio, sarò sempre con te".

Rileggo più volte come per capacitarmi che sia vero. Cos'ho fatto... Stavo per riportarla in un campo di lavoro. Lei e il bambino non hanno colpa. Mi lascio cadere in ginocchio, poggiando le mani sulla scritta nera, quando vedo davanti a me due stivaloni militari. Alzo lo sguardo restando scioccato

“ ... Kurt... “ riesco solo a mormorare di fronte alla sua immagine diafana e trasparente. Mi sorride, sembra sereno

“ Non portarli al campo. Hai promesso che saresti andato in Svizzera “ mi dice

“ ... Io... Non è possibile... Tu... Tu sei... “

“ Morto, lo so “

“ ... Sto impazzendo... Vedo i morti e parlo con loro... “

“ Hmhmhm no, non sei pazzo. Tu puoi vedere “

“ Io cosa?! “

“ Puoi vedere “

“ Che significa? Non capisco più niente! Che succede!? Come hai fatto a scrivere questa cosa! “

“ Capirai a suo tempo cosa significa, e come ho fatto a scrivere non ha importanza. Giura che proseguirai il viaggio. Se guardi dietro di te vedrai del fumo, e tu sai benissimo cos'è. Sono i forni del campo “ mi volto ed effettivamente vedo un fumo denso salire al cielo

“ Se la porti lì farà anche lei la stessa fine “

“ ... Io non ce la faccio più... “

“ Vegeta!! Sei un tedesco! Alzati e vai!! “ continuo a guardare la scritta e ancora una volta, contro la mia volontà, mi scendono le lacrime

“ ... Tu puoi seguirci... Sei un fantasma ora “ dico

“ No, non posso venire con voi fino in Svizzera “

“ ... “

“ Adesso devo andare. Conto su di te, portali dal tuo amico “ alzo gli occhi e vedo la sua figura indietreggiare

“ NO!! ASPETTA! “ mi alzo di scatto e corro verso di lui che mi fissa. Non risponde e continua ad allontanarsi da me sempre di più

“ NON ANDARTENE!! ASPETTA!! “ corro verso di lui, ma improvvisamente scompare. Ancora confuso sento sbattere le portiere. Mi volto appena in tempo per vedere Bulma e il moccioso scappare nel bosco. Non mi muovo nemmeno, non credo di avere il coraggio di guardarla negli occhi. Sento degli spari e delle urla in tedesco. Subito inizio a correre nella direzione in cui sono scappati nella speranza di riprenderli prima che sia troppo tardi. In lontananza vedo le auto tedesche e prima di essere visto salgo su un albero, nascondendomi tra i rami. Prontamente afferro la pistola. Faccio un respiro profondo e sparo al primo, al secondo e al terzo, fino a far giacere tutti i soldati a terra. Dopo essermi assicurato che nessuno sia ancora vivo mi guardo intorno sperando di scorgere Bulma e il moccioso. Cammino senza far rumore, quando un fruscio proveniente da un cespuglio mi fa scattare. Prendo la pistola, puntandola contro la fonte del suono. Mi scende una gocciolina di sudore lungo la guancia

“ Chi sei! Fatti vedere! “ dico mostrando sicurezza. Il fruscio continua, ma nessuno esce allo scoperto

“ Vieni fuori o sparo! “ minaccio. Deglutisco aumentando la presa sul calcio della pistola, dal cespuglio spunta lei affiancata dal moccioso. Mi guarda terrorizzata e io abbasso l'arma tirando un sospiro di sollievo. Mi avvicino di un passo, ma lei scatta, pronta a scappare

“ Vieni, torna in macchina “ non si muove

“ Beh?! Muoviti! Possono tornare! “ dico ancora

“ ... E cosa cambia.... Tanto o adesso o dopo sarò nel campo! Per noi è finita comunque! “

“ Andiamo in Svizzera "

“ Bugiardo! “ la raggiunto con due passi e le afferro un polso

“ Lasciami!! “

“ Andiamo! Sali in macchina! “

“ Mollami!! Con te non ci vengo! “

“ Ho detto che andiamo in Svizzera! Ho sbagliato ok? Non so cosa mi sia preso, ma se non ti dai una mossa finisco anche io nelle fosse comuni! “ mi guarda senza fiatare

“ ... E te la sei presa con noi per una cosa di cui non avevamo colpa! Tu non immagini nemmeno come mi sono sentita! “

“ Continua a parlare in macchina! Cammina!! “ la tiro verso la jeep e dopo aver fatto salire lei e il marmocchio mi metto al volante e parto. Arrivato ad un bivio svolto a sinistra, prendendo la strada opposta al campo. Nello specchietto vedo il fumo oscurare il cielo ed un tanfo soffocante rende l'aria irrespirabile, quanti uomini, donne e bambini sono presenti in quella scia che sale verso il cielo?

“ Cos'è questa puzza? “ chiede il moccioso

“ Viene dal campo dietro di noi. Anche ad Auschwitz c'era, ma cos'è? “ rincara lei

“ ... Niente. Sono solo forni “ dico vagamente

“ Forni? E che ve ne fate? “

“ Bruciamo i vostri vestiti. Non sappiamo che farcene “ mento

“ ... Ah... “ La conversazione non va oltre ed io continuo a guidare senza fermarmi.
Passano parecchi giorni, quando finalmente un cartello stradale riaccende le nostre speranze. "Welcome to Zurigo” "Benvenuti a Zurigo".


            … To be continued…

Auguri, scimmione


Siamo nel periodo natalizio e Bulma e Vegeta devono comprare i regali per il piccolo Trunks, che ormai ha sei anni.

Come la prenderà il Principe dei Sayian?

Ormai vive da parecchi anni sulla Terra, ma non apprezza ancora del tutto le usanze dei terrestri.

Autore: vegeta4e | Rating: Verde | Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Capitoli: 1 | Personaggi: Bulma/Vegeta

Pubblicata: 10/12/11 | Aggiornata: 10/12/11 | Note: One-shot | Completa

Categoria: Anime & Manga > Dragon Ball |


AUGURI, SCIMMIONE.

<< Vegeta?! Ti vuoi alzare, per favore? Sono tre giorni che ti dico che oggi saremmo dovuti uscire presto!! Sbrigati!! >> urlò Bulma dal piano inferiore, inveendo contro il marito.
Per tutta risposta Vegeta mugugnò qualcosa di incomprensibile, nascondendo interamente la testa sotto le coperte. Dopo qualche secondo, però, le scostò di scatto, sapendo che se entro un minuto non fosse sceso già pulito e vestito, quella serpe di sua moglie sarebbe venuta a tirarlo giù dal letto a bastonate.
Non che lui sentisse dolore, figuriamoci, ma essere preso a randellate mentre cercava di dormire non era esattamente una delle sue priorità. Si passò stancamente una mano sul viso. Lui non era mai stato un tipo pigro, ma fuori nevischiava e uscire a fare compere con Bulma non lo allettava per niente.
"Dobbiamo comprare i regali di Natale per tuo figlio, perché se sotto l'albero non troverà nulla, glielo spiegherai tu che Babbo Natale non esiste!", gli aveva detto lei. Ma poi chi era questo Babbo Natale?! Non lo sapeva e tantomeno gli interessava! Si decise finalmente ad alzarsi e, entrato in bagno, si sciacquò, per poi tornare in camera ed indossare un paio di jeans, una felpa e le prime scarpe da ginnastica che aveva sotto mano.
Scese le scale, vedendo sin dalla cima il maestoso albero che poteva benissimo sostituire il lampadario del soggiorno per quanto illuminasse. Entrato in cucina si sedette svogliatamente a tavola sotto lo sguardo compiaciuto della moglie.
<< Finalmente, dormiglione! >> scherzò lei. Il Sayian le lanciò un'occhiataccia
<< Dormiglione io? Dì un po', hai visto che ore sono?! >>
<< Certo, scimmione! Ho regolato io la sveglia >> rispose lei con aria saccente
<< Ecco! Sono le otto! Hai blaterato tanto dicendo che almeno la domenica potevo iniziare gli allenamenti più tardi e riposare di più, e ora mi costringi ad alzarmi presto! Ti si è fusa la materia grigia? >> ironizzò lui, addentando una ciambella e sporcandosi la bocca con lo zucchero a velo, il quale decorava il dolce.
<< Quanto sei pignolo! Oggi è la prima volta che succede e ti ricordo che lo fai per tuo figlio! Dobbiamo approfittarne ora che è da Goten per per prendergli i regali! >> prese dalla borsetta, appoggiata su una sedia, un fogliettino piegato in più parti. Vegeta la osservò curioso.
<< Vedi questa? È la lettera di Trunks per Babbo Natale, è convinto che io l'abbia già spedita al Polo Nord >> sorrise intenerita. L'uomo inarcò un sopracciglio.
<< E cosa mai se ne farebbero degli stupidi pinguini di una stupida lettera? >> rispose senza un minimo di tatto.
<< Razza di cavernicolo, tutti i bambini sanno che lui vive lì. E stavolta non sei perdonato, te l'avrò spiegato centinaia di volte! >> lo rimproverò lei mentre, senza preoccupazioni, Vegeta continuava a trangugiare ciambelle.
<< .... Per favore, pulisciti. Sembri un cane con la rabbia >> rise lei rimettendo la letterina nella borsa. Il Sayian si pulì imbarazzato, poi si infilò la giacca, mentre Bulma mise nel lavandino le ultime cose. Usciti di casa si incamminarono verso il centro.
<< È proprio necessario andare a piedi? Con tutte le auto sofisticate che costruisci, tsk, non ne usi nemmeno una >> commentò Vegeta.
<< Lo so, però non sei mai uscito durante il periodo natalizio, non sai quante belle cose ti perdi! >> sorrise voltandosi verso il marito. Lui ricambiò lo sguardo, infilando poi le mani nelle tasche della giacca.
<< Non vedo cosa ci sia di tanto spettacolare in due lucine colorate >> rispose con noncuranza
<< Ma tu non devi badare solo alle luci. Le strade innevate, i negozi addobbati, tutti che girano per comprare i regali... È una bella atmosfera! >> sorrise attaccandosi al suo braccio sinistro. Lui non la scansò, riflettendo sulle parole appena dette dalla scienziata.
<< Sai bene che odio la confusione, e una via affollata di gente starnazzante che corre all'impazzata per comprare cose inutili mi fa saltare i nervi solo al pensiero >> rispose dopo pochi secondi. Lei sospirò
<< Ma perché devi sempre rovinare ogni cosa? >> disse dandogli un colpetto al braccio. Lui non si scompose minimamente, proseguendo sul marciapiede che già iniziava a colorarsi di bianco.<< Accidenti, sta diventando sempre più scivoloso, attento a non cadere... >> constatò lei, aggrappandosi di più al braccio del Sayian.
<< Non cadrei se non mi tirassi giù con te >>
<< Mi dovrò pur tenere da qualche parte, no? >> sbottò lei
<< Quanto manca al negozio? Inizio a spazientirmi con te che mi usi come bastone da passeggio! >> disse stizzito.
<< Poco scimmione, siamo quasi arrivati >> Una cinquantina di metri più avanti si poteva intravedere l'enorme insegna del negozio di giocattoli più grande, più costoso e più famoso di tutta la regione. Nemmeno a Satan City c'era un paradiso di balocchi come quello, anzi, quasi tutti, proprio sotto il periodo natalizio, una piccola fuga alla Città dell'Ovest per fare i doni ai propri bambini, se la concedevano. Giunti davanti all'entrata, le porte scorrevoli accolsero Vegeta e Bulma, mettendoli di fronte a decine di corridoi. Bulma estrasse nuovamente la letterina del figlio, in modo da partire dalla prima richiesta.
<< Allora... "macchinine"... Mmm, dobbiamo trovare il reparto giusto e... Ehi!! >> venne interrotta da Vegeta che, con poca grazia, aveva strappato di mano alla moglie il foglietto.
<< Ho un'idea migliore! Invece che perderci in questo labirinto infernale, chiediamo a uno di questi tizi di procurarci quello che è scritto qui sopra! >> orgoglioso della sua trovata, Vegeta si stava avvicinando a passo spedito ad un uomo con la divisa del negozio, ma Bulma lo fermò appena in tempo, afferrandolo per un orecchio.
<< Non ci pensare nemmeno! Piantala di importunare la gente! >> sbottò
<< Io non importuno nessuno! È il loro lavoro o no?! >>
<< Sì, ma fare la spesa al posto dei clienti non rientra nei loro compiti!! >> precisò tirandolo via per l'orecchio
<< Ahia! Mollami!! So camminare da solo! >> si lamentò Vegeta seguendola dolorante. La moglie, colta da un attimo di magnanimità, decise di liberarlo, riprendendo con garbo dalle mani del marito, la letterina di Trunks. Passarono due ore buone in mezzo a quel caos di gente per trovare tutte le cose elencate e altri pensierini decisi sul momento. Anche se Vegeta non lo avrebbe mai detto, ammise che tutto sommato quella mattinata non era stata poi così male. Aveva trascorso un po' di tempo con Bulma e insieme avevano deciso cosa comprare al loro bambino. Giunti alla cassa, Bulma sguainò la propria carta di credito, dalla quale vennero risucchiati poco più di cento zeni e, messi tutti i giocattoli in quattro sacchetti, i due coniugi uscirono, dirgendosi verso casa.
<< Non vedo l'ora di vedere la faccia di Trunks quando vedrà tutti questi giocattoli in più >> commentò Bulma sorridendo. Vegeta rimase nel suo solito mutismo, portando senza fatica i suoi due sacchetti colmi di giochi.
<< .... Ma soprattutto non vedo l'ora di vedere la tua faccia>> sorrise ancora lei, voltandosi nuovamente verso il marito.
Vegeta sgranò gli occhi, sorpreso da quello che la moglie aveva appena detto.
<< Che vuoi dire? >> domandò subito dopo.
La donna sorrise per l’ingenuità del Sayian. Vegeta aveva sempre cercato di mostrare solo un lato del suo carattere, ovvero quello cinico, freddo, distaccato, ma senza rendersene conto, la parte che per anni aveva sempre tenuto nascosta, stava, a poco a poco, entrando a far parte interamente della sua persona, senza che l’uomo se ne rendesse conto.
<< Che domande fai? Voglio dire che ti ho fatto un regalo, scimmione. Proprio come ogni anno >> sorrise ancora. Già, e lui, proprio come ogni anno, non le aveva mai regalato niente.
Serrò la presa sui due sacchetti che stava portando.
Sapeva benissimo che lei non pretendeva niente da lui, dato il suo carattere, ma sapere con certezza che lei aveva una sorpresa da regalargli, e lui invece no, lo faceva sentire terribilmente in colpa, cosa mai successa al Principe dei Sayian.
Possibile che quella donna potesse renderlo tanto umano e vulnerabile?
Per tutto il tragitto verso casa, Vegeta non aprì bocca, arroventandosi il cervello su cosa potesse regalare alla moglie.
Vestiti? No, ne aveva già fin troppi, senza contare che non aveva la minima idea di cosa le potesse piacere...
Auto? Escluso, lei se le costruiva da sola.
Scarpe? .... Che numero aveva Bulma? Bocciata anche questa idea.
Ma certo! Dei trucchi! Lei adorava quei cosi schifosi, ne aveva migliaia! .... Un momento. Lui sarebbe dovuto entrare in un negozio pieno zeppo di femmine starnazzanti che cercavano di arraffare più trucchi possibile, prima che le altre gleli fregassero da sotto il naso... Era l’inferno! No, assolutamente no!
Doveva farsi venire un’idea entro il fatidico giorno... Ma qual era il giorno della festa? Era in dubbio se sul quindici o sul diciassette. Per certo era un numero a due cifre, di quello ne era sicuro.
Giunti a casa, Bulma nascose nella loro camera tutti i regali di Trunks, sicura che lì non li avrebbe mai trovati. Dopo essersi cambiato il Sayian scese, e con noncalanche entrò in cucina, guardando distrattamente il calendario, appeso vicino al frigo.
Prese dall’elettrodomestico una lattina di birra, notando poi un cerchio in rosso sul giorno Venticinque Dicembre, dove una scritta palesemente infantile ricordava la festa natalizia.
“E’ il Venticinque! Maledizione, ho solo una settimana, accidenti!” pensò il Principe riposando la lattina praticamente ancora piena in frigo.
Passò i giorni a scervellarsi, ma per sua disgrazia non cavò un ragno dal buco.
Non aveva proprio idea di cosa regalare alla compagna, lei aveva tutto!
Ormai era il Ventiquattro notte. Si era alzato per bere un po’ d’acqua, ma si era trattenuto sul divano, non avendo il coraggio di tornare in camera. Che figura ci avrebbe fatto? A quell’ora non avrebbe risolto nulla comunque, erano le due passate.
Di colpo ebbe un’illuminazione.
Si alzò di scatto correndo nel laboratorio di Bulma, sedendosi poi alla scrivania. Passò in quella stanza più di un’ora e, a fine lavoro, potè ritenersi soddisfatto.
Tornò così in camera, portando con sè il proprio regalo.
La mattina dopo si svegliò di buon’ora, accorgendosi che Bulma era ancora affianco a lui, beatamente addormentata. Sorrise appena, svegliandola.
<< Mmm... Che c’è? >> domandò con voce assonnata
<< Svegliati, hai dimenticato che giorno è? >> rispose lui scoprendola di poco. Lei si tirò su a sedere, passandosi una mano sul viso.
<< No, tranquillo, non l’ho dimenticato >> con grazia si alzò dal letto, avvicinandosi all’armadio. Aperte le ante, tirò fuori un pacchetto con un nastrino d’orato.
L’uomo la osservò imbarazzato, capendo che quel dono era per lui.
Tornata sul letto, la donna glielo porse sorridendo.
<< Il tuo lo apri ora, non riesco a resistere >> disse dolcemente. Lui fissò prima lei, lasciando poi che il suo sguardo cadesse sul pacco regalo che teneva sulle ginocchia. Lo prese, slegando il nodo e levando la carta regalo.
Sgranò leggermente gli occhi, vedendo che in mano aveva una felpa nera con scritto sul retro, in bianco, “Prince”.
Sorrise spontaneamente, come raramente gli era capitato e, stranamente, non se ne vergognò.
<< .... Ti piace? >> chiese Bulma, abbozzando un sorriso.
Lui annuì.
<< Sì, penso che un regalo più azzeccato non lo avresti trovato >> rispose guardandola << ... Ora però tocca a me >> posò la felpa sul materasso, girandosi verso il proprio comodino.
Aprì il cassetto, tirando fuori ciò che aveva creato la notte appena passata, sotto lo sguardo sorpreso della moglie.
<< ..... Forse non è perfetto, però è il meglio che riesco a fare... >> le porse un foglio.
Lei lo prese esitante, non capendo cosa intendesse il Principe.
Lo voltò, vedendo se’ stessa vicino a Vegeta seduta sulla ringhiera del balcone della loro camera. L’aveva disegnato lui e... Era bellissimo.
<< .... Tu.... Tu sai disegnare?! >> domandò interdetta
<< Beh, diciamo che me la cavo >>
Continuò a fissare il suo regalo, forse, anzi, di sicuro, il più bello che avesse mai ricevuto – oltre a Vegeta, ovviamente –.

       The End


Salve!! ^^ in un momento di ispirazione ho scritto questa one-shot. Non so, il periodo natalizio mi ispira ^^
Spero vi sia piaciuta e che vi abbia strappato anche solo un sorriso. Se vi va commentate ;)
Oh, quasi dimenticavo.
Auguri a Stellina86 e LadyLexy! Un bacio!